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giovedì 8 settembre 2022

Sara Trevisan, Resia Rosolina: Fatta anche questa meravigliosa "avventura"

 Un’esperienza unica e originale per la tipologia di gara 
Matteo Simone 
 

Il 2 e 3 settembre 2022, ha avuto luogo la “Resia Rosolina Relay – Along Adige River” con partenza da Resia in Val Venosta e arrivo a Rosolina. 

Si tratta di una lunga corsa, una staffetta di 433 chilometri divisa in 40 tappe di circa 10 km ciascuna, che segue il corso del fiume Adige, dalla sorgente al mare, attraversando due regioni, Trentino-Alto Adige e Veneto, e cinque province: Bolzano, Trento, Verona, Venezia e Rovigo.  

Le squadre sono composte da 10 atleti, ognuno corre 4 tappe non consecutive, la corsa si svolge per il 95% sulle piste ciclabili che affiancano il fiume, di giorno e di notte. 

La vittoria è andata al Team Senza Paura, squadra mista che ha portato a termine il percorso di gara in 30h57’20” alla media di circa 4’16” al km, precedendo Reschenseelauft Team 31h21’28 e Vicenza Marathon 31h22’55”. 
Il Team Senza Paura era composto da Giuseppina Randazzo (Purosangue Athletics club), Roberto Del Negro (GSBR), Andrea di Cocco (LBM Sport), Serena Natolini (Bergamo Stars Atletica), Ludovica Baciucchi (GSBR), Sara Trevisan (Atl. Audace Noale), Raffaele Mastrolorenzo (Atletica La Sbarra), Dorotea Lo Cascio (G.S. San Giacomo), Tommaso De Marchis (Atletica La Sbarra), Gabriele Carraroli (ASD Centro Fitness Montello). 
Inoltre il Team Senza Paura era sostenuto e tifato lungo il percorso dalla podista in bici Federica Gallo dell’Atletica La Sbarra. 
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Sara Trevisan, attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Com’è andata l’esperienza Resia Relay? Ciao Matteo, e si, fatta anche questa meravigliosa "avventura" che la definirei più propriamente “un viaggio lungo e impegnativo” (perché si corre anche di notte e si riesce dormire pochissimo o nulla) ma la fatica viene celata dall'adrenalina trasmessa tra i 10 partecipanti. Un’esperienza unica e originale per la tipologia di gara. 


Concordo con Sara, un’esperienza unica correre 4 tappe di circa 10km alternandosi con gli amici di squadra, aspettandoli a ogni frazione, incitandoli alla partenza, lungo il percorso, all’arrivo di ogni tappa, condividendo spuntini e riposi, partenze e arrivi, fino al mare di Rosolina quando tutto finisce, si tirano le somme, ci sono i saluti e gli arrivederci. Conosco la gara avendo partecipato 3 anni fa con lo stesso team Senza Paura, un team vincente e divertente. 
Belle e significative le parole di Sara: “la fatica viene celata dall’adrenalina...”, infatti non solo la fatica viene celata ma anche le situazioni di scomodità, di fuori zona confort, tutto passa in second’ordine per il clima di squadra, per l’aria che si respira nel gruppo di atleti uniti nell’obiettivo da raggiungere, e cioè arrivare il prima possibile a destinazione possibilmente prima anche di qualsiasi avversario. 
Come ti hanno coinvolto? Eri consapevole di cosa ti aspettava? Sono stata invitata da Serena Natolini e con pochissime informazioni ho detto subito "Sì", mi piaceva l'idea di una gara di gruppo (di condivisione/unione) ma di quello che mi aspettava ero un po' allo scuro, forse la cosa più bella, conoscere, scoprire vivendola … Io ho raggiunto tutti i cambi (ogni tappa) in macchina con Serena, con la sua auto. Lei è stata la mia vera compagna in tutto questo lungo viaggio. 


E proprio tre anni fa, alla prima partecipazione del Team Senza Paura alla prima edizione di Resia Rosolina, coinvolsi Serena Natolini in questo progetto dell’Atletica La Sbarra, il cui presidente Andrea Di Somma ebbe l’intuizione di creare una squadra di società includendo anche atleti di altre società per percorrere l’Adige partecipando a questa sfida Resia Rosolina Relay, e così Serena fu ben felice e molto determinante nel portare la squadra fino a destinazione nonostante gli imprevisti lungo il percorso dei due giorni e poi il Team ha continuato negli anni con cambi di alcuni atleti vincendo sia l’anno scorso che quest’anno con una squadra mista ma di persone determinate e resilienti. 

Cosa hai lasciato a Resia e cosa hai portato a casa? Com’è stato il clima di squadra? Personalmente di negativo a Resia ho lasciato "la fatica" perché è un periodo "ni". Mi sto allenando pochissimo e fare 4 gare, anche se corte, in poco più di un giorno, per me, ora come ora sono state impegnative, ma nello stesso tempo ho donato qualcosa al gruppo, questo è il bello. Ho portato a casa la consapevolezza che l'unione fa la forza e ti porta sempre a un traguardo e perché no, alla vittoria.  Ringrazio tutto il gruppo "Senza Paura" per avermi dato l'opportunità di partecipare a questa meravigliosa avventura. Premetto che a parte Serena non conoscevo nessuno, li ho conosciuti proprio mentre eravamo già in azione, li ho raggiunto un secondo momento con Serena alla terza tappa. Veramente simpatici e un'accoglienza calorosa.
Prossimi obiettivi individuali e di squadra? Per ora non ho obiettivi di gare importanti, per problemi fisici penso di lasciare il mondo delle ultra. 

Ci possono stare nel percorso dell’atleta periodi “no” o “ni” e c’è bisogno di ricaricarsi, ritrovare motivazioni e stimoli e gare di gruppo dove si fatica e ci si diverte potrebbe essere un ottimo rimedio per riorganizzarsi e capire il da farsi nel prossimo futuro.
Il gruppo è veramente un valore aggiunto, un insieme di risorse individuali che si completano a vicenda, dove non arriva uno, arriva l’altro, se uno vuol mollare, l’altro trova un rimedio.
Questo è il vantaggio dello sport, adattarsi, incontrarsi, mettersi in gioco, fare gruppo e squadra.


Matteo SIMONE 

Psicologo, Psicoterapeuta 

21163@tiscali.it +393804337230 

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html 

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