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mercoledì 19 ottobre 2022

Silvia Visaggi: Ora nel paratriathlon come Guida di una ragazza ipovedente

Sogno sarebbe poter entrare in un corpo armato per meriti sportivi 
Matteo SIMONE 


Ad Alanya in Turchia, il 15 ottobre 2022, ha avuto luogo la World Triathlon Para Cup e l’Italia ha portato a casa la vittoria nella categoria PTVI di Francesca Tarantello con la guida Silvia Visaggi e l’argento di Rita Cuccuru nella categoria PTWC, Inoltre è da menzionare il sesto posto di Giovanni Sciaccaluga nella categoria PTS3.  

Francesca e la sua guida Silvia hanno vinto con il crono di 1h09’13” (nuoto 11’33”, bici 31’43” e corsa 21’01”), precedendo le due francesi Annouck Curzillat 1h10’56” (13’50”, 32’45” e 22’13”) e Heloise Courvoisier 1h13’21” (13’48”, 32’23” e 21’57”). 
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Silvia Visaggi attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato con il nuoto e judo per poi specializzarmi nel triathlon e ora nel paratriathlon come Guida di una ragazza ipovedente. 

Tra i tanti risultati, Silvia (A.S.D. Mirafiori Torino) vanta un secondo posto al Palafijlkam di Ostia a Ostia, il 6 aprile 2008, al Campionato Italiano Esordienti Judo 40 kg, preceduta da Angelina Bombara (A.S.D. Judo Club Yama Arashi). 
Si è espressa ad alti alti livelli nel triathlon partecipando a tre gare di coppa Europa: 12 giugno 2011 - “Cremona ITU Sprint Triathlon European Cup”, 25 agosto 2018 - “Székesfehérvar ETU Sprint Triathlon European Cup” e 4 agosto - "Malmö ETU Sprint Triathlon European Cup”. 
Tra le ultime gare, il 10 luglio 2022 ha vinto il Triathlon Olimpico Città di Recco. 
Ma credo che la sfida più grande e apprezzabile sia proprio quella di allenarsi e gareggiare accanto a una ragazza ipovedente conducendola più volte alla vittoria. 
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Campionessa non mi sono mai sentita, diciamo che la fatica e la voglia di fare ti fanno raggiungere gli obbiettivi che ci prefissiamo, credere nelle proprie potenzialità questo sì. Ma essere o no campionessa non conta perché uno deve sempre divertirsi prima di tutto.  

Questo sembra essere un ottimo approccio teso prima di tutto al benessere e poi alla performance, apprezzando e non evitando l’eventuale fatica e crisi che possono capitare lungo il percorso che porta a trasformare sogni in realtà, propri e di altri. 
Nello sport cosa e chi contribuisce alla tua performance? Avere un buon allenatore che ti sappia ascoltare e motivare allo stesso tempo. Oltre al gruppo di allenamento che contribuisce ad alzare il livello.  

In effetti un ottimo allenatore non è colui che sa dare i numeri e tempi giusti di allenamento ma sa confrontarsi con l’atleta e sa modulare gli allenamenti in base allo stato d’animo, la conoscenza, il talento, gli obiettivi dell’atleta. 
È importante e fondamentale avere un ottimo gruppo di allenamento per potersi confrontarsi e sostenere durante allenamenti e gare. 
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Ogni tanto abbiamo pareri discordanti ma io proseguo il mio sogno, altri sono super entusiasti e fieri di me.  

I sogni vanno inseguiti nonostante difficoltà, ostacoli e pareri discordanti, solo noi sappiamo cosa possiamo ambire, cosa vogliamo vedere nelle nostre menti da inseguire con impegno e costanza, passione e motivazione. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Rischiare di non prendere parte ad un campionato italiano di duathlon causa strada sbagliata nel raggiungere la location, io e una mia amica stavamo andando totalmente dall'altra parte del paese, in più diluviava e un'auto ci ha sommerse di acqua. Arrivati al via al pelo, la roba in zona cambio ci è stata messa dagli organizzatori che sono stati comprensivi. 

Si mettono in conto distrazioni e imprevisti che servono comunque da lezione per la prossima volta se si vuol fare le cose fatte bene e se si vuol cercare di ottenere risultati prestigiosi, comunque in compagnia tutto è più accettabile e affrontabile. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Determinazione, mi piace fare fatica. 

Mi piace questa dichiarazione: “Mi piace fare fatica”. Solo faticando si ottiene qualcosa di importante e poi si può apprezzare la fatica che diventa amica dell’atleta, la si cerca perché è allenante, perché senza non si arriva abbastanza preparati in gara e se non si ha confidenza con la fatica in gara si rischi di mollare più facilmente. Alleniamoci alla fatica, non evitiamola, non scansiamola, andiamole incontro se vogliamo fortificarci ed essere più resilienti. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Riuscire ad allenare tutte e tre le discipline in modo buono, per essere competitiva. Rischio in bici, ultimamente si corrono molti rischi sia in gara che in allenamento. Mi ostacola, diciamo, il costo per svolgere un'attività fisica (comprese di gare trasferte). 

In effetti è molto impegnativo praticare tre discipline sportive, sia per il tempo da dedicare e quindi da togliere ad altro, e sia per i costi per gli attrezzi, allenamenti, gare. Tutto costa: muta, scarpe, abbigliamento, la stessa bici, le iscrizioni alle gare, i viaggi. Bisogna far rientrare qualcosa con sponsor o lavori collegati allo sport praticato e altrimenti fare quello che si può e accontentarsi di godere di quello che si fa per estrema passione e crescita personale. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Vincere i campionati italiani di aquathlon quando ero più piccola, tutti erano increduli di ciò che ho fatto, comprese io stessa.

Titoli italiani sono sempre ben graditi e apprezzati e ripagano la fatica e gli impegni in allenamento. 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Nei momenti di crisi sono fondamentali, quando si ha la testa in gara si è già al 90% quasi della prestazione. Quindi avere un buon psicologo che sappia farti ragionare e fare uscire le paure è una cosa fondamentale.  
La tua situazione sportiva più difficile? Rialzarsi quando pensi di non farcela davvero più, quando non riesco a ottenere ciò per cui lotti tutti i giorni. 

È importante sempre tanto lavoro di sviluppo di consapevolezza, capire dove ci si trova nel momento presente, da dove si è partiti, come ci si sente e dove si vuole arrivare e come. E da questo lavoro di consapevolezza andare avanti a prendersi quello che si vuole, da soli o in compagnia, prefigurandosi il futuro per come si vorrebbe, per come si vorrebbe affrontare superando qualsiasi ostacolo o crisi lungo il percorso, fidandosi di se stessi e affidandosi a mici o esperti che possano aiutare e sostenere. 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Sono stata seguita da una mental coach oltre con l'aiuto di amici e familiari che ti sostenevano o incitavano nel rialzarsi. Ma tutto parte da noi stessi.  
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? Che non si è mai soli, non bisogna aver paura di chiedere aiuto. Il gruppo fa la differenza, lottare insieme ancora meglio per raggiungere una meta. 

Vero, tutto parte prima da noi stessi, siamo noi che abbiamo le redini della nostra vita, del nostro carro, della nostra giostra. Siamo noi che sappiamo come stiamo e cosa vogliamo. Siamo noi che possiamo o meno chiedere aiuto, affidarci, fidarci. 
Quali allenamenti mentali utilizzi? Pensare a una cosa alla volta mi aiuta quando gli allenamenti sono duri. Mi ripeto puoi farcela, sei forte, resisti. Pensieri positivi.  

Sembra essere un ottimo metodo per focalizzarsi, per centrarsi, per non aver paura di andare incontro ad allenamenti e gare impegnative. 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Terminare l'università e lavorare sui miei punti deboli per rafforzarli sempre di più, da renderli pregi. Sogno sarebbe poter entrare in un corpo armato per meriti sportivi.  

Ottime consapevolezze e un buon inizio di viaggio sportivo e di vita che richiede una ricchezza interiore e una ricerca costante di sfide da andare incontro. 
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Dipende dalle gare, ogni tanto vado in ansia. Una cosa che mi ha aiutato è non guardare la start list prima delle gare per non fasciarmi la testa se c’è una più forte. Dopo gara se va bene sono felice, se va male vedo il motivo per cui sono andata male; quindi, analizzo la gara per essere più competitiva la prossima volta e avere la forza, comunque, di continuare e dimostrare a me stessa e agli altri che valgo. La gara invece la vivo stra bene, si spinge e si riflette nello stesso identico momento sulle varie situazioni che si vanno a creare. Resto lucida il più possibile e ci metto grinta. 

Fa parte del gioco, studiare nel pre-gara il percorso e gli avversari, ci può essere un po’ di ansia da prestazione soprattutto se si prevede una sconfitta a causa di avversari considerati più forti sulla carta, ma ogni gara può essere prima di tutto una sfida con se stessi, per vedere an che quanto meglio si può fare, quanto meno distacco mi può dare un avversario più forte che conosco.  
Quali sono gli ingredienti del successo?  Essere circondato da persone che come te puntano al tuo successo perché ci credono davvero e fanno in modo di darti tutte le carte per essere nelle migliori condizioni sia a livello fisico che psicologico ma anche di materiali, per recuperare al meglio.  

Più si lavora duramente e più c’è bisogno di essere sereni ed essere sostenuti, circondandosi di belle persone che comprendono e sono d’aiuto in qualche modo. 
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Che nel momento di crisi avrei dovuto stringere di più i denti, le cose magari sarebbero andate in modo diverso. Ma non avere rimpianti, guarda avanti, prosegui. Lotta, vivi.  
A quale personaggio ti ispiri? Annamaria Mazzetti una triatleta molto forte. 

Annamaria Mazzetti (classe 1988) è una triatleta italiana (Fiamme Oro), pluricampionessa italiana di triathlon distanza olimpica e sprint. Il 24 giugno 2011 ha vinto il bronzo ai campionati europei élite di Pontevedra. Nel 2013 arriva quarta al campionato Europeo ad
Alanya e conquista una medaglia di bronzo nella staffetta insieme ad Alice Betto, Alessandro Fabian e Davide Uccellari. Nel 2014, ai campionati Europei di giugno a Kitzbühel conquista un bronzo individuale e un Oro nella staffetta con Alessandro Fabian, Charlotte Bonin e Mattias Stainwander. Nel 2015 ottiene l’Argento ai campionati Europei di Ginevra. Ha partecipato a due Olimpiadi: 4 agosto 2012 Londra e 20 agosto 2016 Rio De Janeiro.
 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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