Pagine

Pagine

venerdì 10 febbraio 2023

Luigi Pecora (Liferunner) secondo alla “Misano Marathon” maratona 2h45’19”

 Il Coach Paolo…  è il mio idolo, un punto di riferimento, mi aiuta e mi sprona 
Matteo Simone 
 

Domenica 29 gennaio 2023 ha avuto luogo la prima edizione della “Misano Marathon”, gara podistica, dedicata a Marco Simoncelli, organizzata dal “Club Super Marathon Italia” presso il circuito “Misano World Circuit Marco Simoncelli” di 4.260 metri.  

La manifestazione prevedeva diverse distanze di gara: mezza maratona, maratona e ultramaratona di 58 km.  
La maratona è stata vinta da Riccardo Vanetti (Podistica Pontelungo Bologna) in 2h29'55, precedendo Luigi Pecora (Liferunner) 2h45’19” e Paolo La Placa (Maratoneti Cittadellesi) 2h46’. Tra le donne ha vinto Federica Moroni (G.S. Gabbi) in 2h52'20, precedendo Liliana Virlan (Running Team Mestre) 3h25’43” ed Elena Donati (Rimini Marathon) 3h50’43”. 
La mezza maratona è stata vinta da Jacopo Boscarini (Atletica Grosseto Banca Tema) in 1h09'30, precedendo Enrico Bartolotti (Liferunner) 1h10’12” e Giusto Simone (Atl. AVIS Castel S. Pietro) 1h10’34”. Tra le donne ha vinto Sonia Del Carlo (A.S. La Fratellanza 1874) in 1h27'10, precedendo Barbara Cimmarusti (Grottini Team Recanati) 1h33’45” e Licia Piccinini (A.S.D. Dinamo Sport) 1h34’38”. 
La 58 km è stata vinta da Matteo Lucchese (
Atl. Avis Castel S. Pietro) in 3h41'31, precedendo Alessio Gazzo (ASD Educare con il movimento) 3h54’04” e Alessio Grillini (Liferunner) 4:09:18. Tra le donne ha vinto Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team Recanati) in 4h28'05, precedendo Silvia Torricelli (Tricolore Sport Marathon ASD) 4h40’54” e Samantha Graffiedi (S.P. Seven) 4h55’21”.
 
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Luigi Pecora attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Ciao Luigi, complimenti per il secondo posto a Misano, soddisfatto? Ciao Matteo, intanto grazie mille, sì sono molto soddisfatto, anche perché è stato un risultato inaspettato in quanto non stessi realmente gareggiando ma svolgendo un allenamento in gara su ripetute lunghe. Quindi ignaro della mia posizione in gara all’arrivo ho effettivamente scoperto di essere secondo. Pertanto sono rimasto doppiamente contento, per l’allenamento svolto in un contesto bellissimo e per il risultato che ne è scaturito. 

Un’ottima gara utile a tanti
runner e ultrarunner per testarsi in gara e per approfittare per allenarsi in un contesto più vicino alle condizioni di gara e confrontandosi con altri atleti di pari livello.
 
Come hai scelto questa gara? Avevo adocchiato la gara già appena uscita in calendario, per la particolarità di poter correre in circuito e per il fatto che ci fosse la 58km in ricordo Marco Simoncelli. Poi iniziando a stabilire il programma gare annuale, avevo mantenuto l’idea di fare la 42 km come lungo in vista della 100 km del Conero e quindi quando il presidente del club Supermarathon mi ha invitato a partecipare, beh tutto diciamo che si è incastrato alla perfezione! 

Interessante la formula di gara delle tre distanze: mezza, maratona e ultra, in modo che ogni atleta poteva scegliere la formula più consona alle proprie attitudini e al periodo di allenamento in vista di gare sfidanti e importanti da arrivare preparati.
 
Avevi tutto sotto controllo? Criticità? Si si tutto sotto controllo proprio perché essendo in “allenamento” non mi curavo molto della posizione gara ma ero concentrato a rispettare ritmi e fasi di allenamento, anzi sono riuscito un po’ di più a godermi l’atmosfera e i tanti amici sul percorso. Le uniche criticità a dir la verità sono derivate dal clima, infatti è stata una mattinata, si soleggiata, ma con un vento gelido che in alcuni tratti del percorso, frontalmente, facevano perdere qualsiasi sensibilità a mani e faccia, e io non amo il freddo. 

Alcune gare servono proprio a testarsi e mettersi alla prova in condizioni di difficoltà per simulare eventuali criticità nelle gare a cui si tiene di più in modo da arrivare pronti per affrontarle con e diverse
situazioni di percorso e di clima.
 
Com'è stato atleticamente il 2022? 2022 da ricordare e da dimenticare allo stesso tempo. Ho avuto tantissime soddisfazioni, se penso alla mia prima 12 ore a Biella con vittoria e miglior tempo italiano sulle 50 miglia, la partecipazione ai Campionati del Mondo Master di 100 km in cui ho portato a casa un personale e un 3º posto di categoria, a finire la partecipazione al Trail del Cinghiale da 60km … insomma bellissime esperienze ma alternate con varie delusioni, che hanno pesato emotivamente su tutta la stagione. In primis purtroppo il ritiro all’80º km della 100 km del Conero mentre con Giacopuzzi ci alternavamo in testa alla gara, poi il ritiro al Passatore per un problema al tendine rotuleo dopo aver valicato in 5^ posizione la Colla e alla 100km delle Alpi con problemi di stomaco … tutti ritiri dovuti a problemi fisici che mi hanno negativamente accompagnato durante l’anno, ma che mi sono servite per capire un po’ meglio come ripartire. 

E'
importante fare i bilanci e il punto della situazione per capire cosa è successo, come si sta ora e verso dove si vuole andare per continuare a cavalcare sogni impegnandosi e continuando a crederci. Le sconfitte si mettono in conto ed è importante riprendersi sempre con fiducia e resilienza, apprendendo sempre da ogni situazione che sia vittoria o sconfitta. 
Cosa ti aspetti dal 2023? Dal 2023 mi aspetto che possa essere una annata nuova in cui ritrovare il vero me stesso, divertirmi e togliermi qualche “sassolino “dalla scarpa. Poi il mio nickname è da sempre Gigigno23 … quindi spero che quel 23 porti fortuna! 
Progetti, ambizioni, mete, sogni? Tra i progetti principali per quest’anno c’è sicuramente quello di terminare quelle gare che per problemi fisici non ho terminato nel 2022, quindi Conero e Passatore. Poi un altro obiettivo che non preparo da tanto è quello di provare ad abbassare il tempo in maratona. Sicuramente poi strada facendo, come piace a me, si può sempre aggiungere, e con Paolo qualche idea c’è, ma per ora sono concentrato su questi tre obiettivi. Un altro desiderio, a cui tengo tanto, è che i ragazzi che seguo, possano ottenere i risultati sperati e raggiungere a loro volta il loro obiettivo sportivo. 

Grande Gigino, sempre ottimista e propositivo per
se e per i suoi allievi, ottimo ritornare a completare quanto lasciato in sospeso per continuare a eccellere nel mondo delle ultramaratone.
 
Quando pensi di essere protagonista al Passatore? Per i primi 30/40 km del passatore 2022, prima del ritiro per infortunio, correre al fianco di Calcaterra, Menegardi, Lucchese, mi aveva fatto sentire un privilegiato, un protagonista. Ovviamente per poterlo essere realmente devo provare a fare ancora meglio, e portarmi a Faenza in una rispettosa posizione. Ma da Faentino, l’arrivare credo sia già una vittoria personale e quindi essere il protagonista del proprio percorso sportivo. Il ritiro, mi ha fatto molto pensare a questa cosa. Un ragazzo un giorno in negozio mentre gli vendevo le scarpe, parlando del Passatore mi disse “sì ma io non ho fatto mica il tuo tempo!” E io gli risposi: “infatti tu sei arrivato e io mi sono ritirato” e questo per me è il vero punto, alla fine ognuno col proprio ritmo e tempo può essere protagonista della propria sfida … in termini assoluti, sicuramente però mi piacerebbe essere un giorno lì davanti! 

Intanto si fanno le prove a essere protagonista per i primi 40km poi si può provare fino agli 80
finché non si diventa confidenti e allenati a untino per essere protagonista fino alla fine per avvicinarsi al podio tanto ambito.
 
Come stai cambiando attraverso lo sport? Lo sport mi ha aiutato sicuramente ad affrontare con spirito diverso le difficoltà della vita. C’è una frase che mi porto da quando andavo in bici: “dopo anche la più dura delle salite c’è sempre una discesa”. L’importante è affrontare il problema, superarlo e goderne dei benefici. È un po’ come quando piove e vorresti saltare l’allenamento, poi invece vai fuori e affronti la pioggia e quando torni a casa ti senti doppiamente felice, per aver superato la paura della pioggia e per esserti allenato. 

Ottimo approccio alla vita e allo sport, affrontando e gestendo
eventuali fatiche, difficoltà, criticità. Salite senza farsi prendere da timori ma con la consapevolezza che tutto si può fare e le cose che sembrano più improponibili poi risultano più allenanti.
 
Prossimi test e/o gare importanti? 100km del Conero e Passatore in primis e poi tentare di abbassare il tempo Maratona. 
Cosa dice di te la tua squadra, l'allenatore, famiglia, colleghi, amici? Amici e famiglia sono sempre al mio fianco, e mi incitano sempre, così come la mia squadra (Liferunner) ad ogni gara, bene o male che sia andata, mi fa sempre sentire il suo affetto. Il Coach Paolo… spero sia felice e spero di potergli regalare qualche gioia sportiva, è il mio idolo, un punto di riferimento, mi aiuta e mi sprona e vorrei ricambiarlo con qualche risultato da “protagonista”. 

Dietro grandi atleti ci sono grandi coach che sanno il fatto loro e tantissima esperienza da poter consigliare e sostenere i propri atleti ed è importante prima di tutto che l’atleta sia motivato, si diverta, e continui a tentare e riprovare con alta motivazione. 
Ci pensi alla maglia azzurra?
Continuamente, non più come ossessione, ma come focus per allenarmi e cercare di fare sempre meglio. Poi se sarà e me lo sarò meritato e guadagnato si vedrà! Sarebbe comunque un onore portare l’azzurro, vedere i ragazzi quest’anno a Bernau con quella maglia è stato super emozionante! Ero emozionato io che avevo quella per i Master… non immagino neanche cosa si provi a indossare quella ufficiale…! Grazie di cuore Matteo… rispondere alle tue domande è sempre stimolante e mi carica per poter fare sempre il meglio dal punto di vista sportivo ma anche essere un buon esempio. Buone corse! 

Davvero un grande esempio di sportività, di uomo disposto a impegnarsi e faticare per raggiungere obiettivi e sogni sfidanti, difficili, ma non impossibili per se stesso e per i suoi allievi, un grande risultato di squadra. 
Un’intervista a Luigi è riportata nel libro “La 100km del Passatore
. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline. 
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.  
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso. 

Nessun commento:

Posta un commento