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giovedì 8 giugno 2023

Maria Russo: In caso di difficoltà bisogna ricordarsi di non arrendersi mai

 Lo sport dà gioia, voglia di vivere 
Matteo SIMONE 
 

Nel corso della vita ci si abitua fin da piccoli a incontrare difficoltà che vengono affrontate, gestite, risolte prima dalle persone di famiglia come i genitori o fratelli e poi man mano che si cresce si cerca di diventare sempre più resilienti attraverso la scuola della vita fatta di sport, relazioni, amicizie. 

Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Maria attraverso risposte ad alcune mie domande di qualche anno fa. 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Io non sono un'atleta, faccio sport per passione. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere? La motivazione. 
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? Gara non agonistica 10km a Lucera. 
Quale
tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare?
Il fatto di poter guardare al passato e osservare quante difficoltà ho superato da sola. 

È molto importante la consapevolezza del nostro percorso di vita affrontando, gestendo e risolvendo problematiche e difficoltà nel corso della vita che ci hanno rafforzato fisicamente e mentalmente. 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara? Gioia, socialità, voglia di essere migliore. 
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? Fare sport perché ci aiuta a essere migliori e a dare di più agli altri. Aiuta a esser generosi nei gesti, a essere nobili, corretti e leali.  

Lo sport permette di sperimentare sia fatica che gioia, è un ottimo veicolo di aggregazione e socialità, cercando di far sempre meglio e curando il proprio aspetto fisico, seguendo sani stili di vita.
 
A cosa devi prestare attenzione nel tuo sport? Quali sono le difficoltà e i rischi? Nella corsa devo stare attenta ai percorsi che faccio per evitare di impattare troppo sulle ginocchia. 

È importante sviluppare la consapevolezza delle proprie caratteristiche e dei propri imi e/o criticità e cercare di far durare a lungo una forte passione che fa star bene. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Meditando sui miei errori e non arrendendomi mai di fronte alle difficoltà fino a quando non le supero. 

Tutto si può affrontare, gestire, superare e a ogni problema c’
è almeno una soluzione, prima bisogna capire e accettare ciò che succede con un approccio possibilmente meditativo e poi bisogna cercare di provvedere da soli o facendosi aiutare da amici, familiari, esperti, professionisti.
 
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? No, è roba da sfigati.  
Un messaggio per sconsigliarne l'uso? Puoi migliorarti con le tue sole forze senza farti prendere dalla sfrenata competizione. 
Cosa hai scoperto di te stessa praticando sport? Di essere resiliente, determinata. 

La pratica di una disciplina sportiva permette di definire obiettivi minimi da raggiungere gradualmente con impegno e costanza e poi gradualmente si cerca di alzare l’asticella cercando di fare sempre meglio, osando e mettendosi in gioco, ma senza strafare. 
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Fare pesistica. 
Un messaggio per le donne del mondo?
Siate toste ma femminili sempre. Gentili e non mascoline a tutti i costi.  
Come ti vedi a 50 anni? In forma. 
Cosa da e cosa toglie lo sport? Lo sport gioia, voglia di vivere. Forse toglie tempo ma te lo restituisce sotto forma di grandi soddisfazioni.  

Se c’è forte passione e motivazione si riesce a trovare tempo e spazio da dedicare allo sport trovando un equilibrio tra le altre attività familiari e lavorative, ottenendo benefici a livello fisico, mentale e relazionale. 
Una parola o una frase utile in caso di difficoltà? In caso di difficoltà bisogna ricordarsi di non arrendersi mai. 
Ti ispiri a qualcuno? Mi piacciono le persone e gli sportivi originali, quelli che cercano sempre di apportare qualcosa di nuovo. Un esempio di sportiva fuoriclasse è per me Surya Bonaly, pattinatrice di colore portentosa. Poi per restare nell'ambito della corsa, Bolt. La campionessa di ginnastica artistica Nadia Comaneci. Yuri Chechi. 

Surya
Varuna Claudine Bonaly
(classe 1973) è un'ex pattinatrice artistica su ghiaccio francese naturalizzata statunitense nel 2003. Avviata al pattinaggio di figura dalla madre adottiva che ne fu a lungo l'allenatrice. Diventò celebre per il salto mortale all'indietro (o back flip), vietato in competizione dall'International Skating Union (ISU), ma eseguito da alcuni pattinatori nelle esibizioni non agonistiche; la Bonaly fu una delle poche donne a farlo, e l'unica atleta (uomini compresi) ad atterrarlo su un piede solo. Introdusse inoltre una complessa trottola che cominciava con un piegamento in basso per prendere la caviglia libera, continuando a ruotare mentre sollevava la gamba e terminava nella posizione della trottola Biellmann. 
Campionessa di Francia ininterrottamente dal 1989 al 1997, campionessa europea per cinque edizioni consecutive dal 1991 al 1995, tre volte seconda ai campionati mondiali: nel 1993 (dietro all'ucraina Oksana Bajul che aveva battuto agli europei), nel 1994 (dietro alla giapponese Yuka Satō) e nel 1995 (dietro alla cinese Lu Chen). 
Surya
Bonaly partecipò a tre edizioni delle Olimpiadi: Albertville 1992, quinta; Lillehammer 1994, quarta; Nagano 1998, decima: in quell'occasione, persa ormai ogni speranza di medaglia dopo aver sbagliato un triplo Salchow, decise di infrangere il regolamento eseguendo in gara la sua specialità, il salto mortale all'indietro. Ottenne l'applauso del pubblico, ma fu penalizzata pesantemente nel punteggio.
 
Usain St. Leo Bolt (classe 1986) è un ex velocista giamaicano, primatista mondiale dei 100 metri piani, dei 200 metri piani e della staffetta 4×100 metri. 
Soprannominato Lightning Bolt (fulmine), ha vinto in carriera 8 medaglie d'oro olimpiche e 11 mondiali ed è l'unico atleta nella storia ad avere vinto la medaglia d'oro nei 100 m piani e nei 200 m piani in tre edizioni consecutive dei Giochi olimpici (Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016), oltre che in tre diverse edizioni dei campionati mondiali (Berlino 2009, Mosca 2013 e Pechino 2015). Ha inoltre detenuto fino al 2021 i record mondiali dei 200 m piani delle categorie under 20 e under 18, rispettivamente con 19"93 e 20"13. 
Nadia Elena
Comăneci
(classe 1961) è un'ex ginnasta rumena, campionessa olimpica nel 1976. È entrata nella storia per essere stata la prima ginnasta ad aver ottenuto un 10 come punteggio ai Giochi olimpici, nel 1976. Nella sua carriera ha vinto 9 medaglie alle Olimpiadi, 4 ai Mondiali e 12 agli Europei. 
È la più giovane ginnasta ad aver vinto un'Olimpiade, in quanto a Montreal 1976 aveva solo 14 anni, record che rimarrà imbattuto per sempre, dal momento che dal 2012 l'età in cui si diventa senior (e si può quindi partecipare alle Olimpiadi) è stata fissata a 16 anni. È l'unica atleta ad aver ricevuto l'Ordine olimpico per ben due volte (1984, 2004), nonché l'atleta più giovane a essere stata insignita di questa onorificenza. 
Jury Chechi (classe 1969) è un ex ginnasta della specialità degli anelli, medaglia d'oro negli anelli, vinta alle Olimpiadi di Atlanta 1996. 

Matteo SIMONE - 21163@tiscali.it  

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