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mercoledì 1 maggio 2024

Giusy Piccaluga, atletica e triathlon: Ancora non ho superato il mio limite

 Con lo sport ho conosciuto persone bellissime 
Matteo SIMONE 
 

Correre una maratona è un grande risultato, un grande obiettivo, correrla come pacer significa che si è abbastanza esperti da saper gestire la gara propria ed essere in grado di aiutare altri a gestire la loro gara concludendola in un tempo prestabilita.  

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giusy (Atletica Civitanova/Triathlon Mob) attraverso risposte ad alcune mie domande.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La gara più emozionante la maratona di Londra come pacer...

Correre una maratona all’estero, a Londra è una grande aspirazione, portarsi fino all’arrivo atleti di tante nazionalità e lingue che si affidano e si sentono protetti e al sicuro fino all’arrivo. 
Il 23 aprile 2023 Giusy ha fatto da pacer alla London Marathon, concludendo in 3h19’03”. 
Cosa sperimenti prima, durante, dopo una gara? Prima delle gare sperimento ansia, soprattutto se mi ci sono allenata molto; durante concentrazione e molta competizione; dopo gioia, a volte delusione se non ho raggiunto l'obiettivo prefissato e condivisione con gli amici più cari. 

È abbastanza comune sperimentare un po’ di ansia alla parenza di una gara, a volte non si dorme bene la notte, oppure durante la settimana precedente si sente un po’ di stanchezza, assalgono dubbi, ma poi una volta partiti si va quasi in automatico, il corpo sa quello che deve fare e la mente non fa altro che accompagnare, sostenere, a volte spronare, osare, una relazione continua corpo mente fino alla fine della
gara.
 
La tua gara più estrema o più difficile? L'ultra del Vesuvio le discese non finivano mai. 

Il 21 maggio 2022, Giusy ha corso la “Vesuvio Ultra Marathon 46km” in 8h48’24”. Il vincitore assoluto è stato Georg Piazza 5h03’14”, precedendo Roberto Martini 5h30’22” e Domenico Di Lieto 6h10’35”. Tra le donne vinse Lisa Dematteis 6h29’32”, precedendo Linda Menardi 7h00’07” e Federica Fotia 7h01’26”. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? 
Utilissimo infatti ne cerco uno. 

Lo psicologo può aiutare l’atleta lavorando su diversi aspetti della pratica sportiva, a iniziare dalla consapevolezza delle proprie risorse, capacità, qualità, caratteristiche, limiti per poter stabilire obiettivi a breve, medio, lungo termine sfidanti, difficili ma non impossibili grazie anche al lavoro sull’autoefficacia, consolidando la fiducia in sé di poter e saper fare dedicando tempo, provando, sapendo gestire fatica, carichi di allenamento, crisi, incrementando sempre più resilienza, tutto ciò senza trascurare l’abbigliamento adeguato, l’alimentazione calibrata. Direi un lavoro olistico. 
Che significato ha per te un podio o personal best? Podio o PB sono frutto del sacrificio che si fa negli allenamenti e nel tempo che si toglie ai figli.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Che sono matta, i miei familiari non mi appoggiano molto ma forse si stanno abituando, i miei amici sono triatleti come me e condividiamo tutto, i colleghi mi ammirano per la forza e la determinazione nell'avere la costanza di allenarmi tutti i giorni alle 5h30’ del mattino. 
C'è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive?
Mi incoraggiano i miei amici... scoraggia i miei familiari che non accettano ancora il mio nuovo stile di vita. 
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? Lo sport è disciplina e la metto in pratica anche a casa e nell'educazione dei figli, mi aiuta a trovare soluzioni anche quando non ce ne sono e ad adattarmi agli imprevisti. 

Per ottenere qualcosa di importante bisogna essere disposti a faticare, a trovare spazio e tempi considerati anche assurdi per allenarsi ma poi quando si ottiene quanto prefissato si è contenti e soddisfatti, ci si sente più sicuri nello sport e nella vita, si è più positivi e propositivi, incrementa la progettualità e la fiducia in sé. 
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Lo sport dà autostima e strategie per affrontare i problemi quotidiani, toglie tempo ed energia a volte durante la giornata. 
Gli allenamenti più importanti?
Quelli per preparare il mio primo mezzo estremo… ore in bici e nuoto tutti i giorni bellissimi.  
Cosa ti spinge a fare sport? Mangiare senza ingrassare 🤣…scherzo… mi diverto e con lo sport ho conosciuto persone bellissime. 

Sono tanti i vantaggi della pratica di una disciplina sportiva a iniziare dalla cura di sé, fisica e mentale, alle sane abitudini nell’alimentazione, nello stile di vita, nel trovare metodi e strategie per migliorare lo stato di forma e raggiungere obiettivi sfidanti, difficili ma non impossibili. Ottima opportunità di conoscere e confrontarsi con altri nella fatica e nella gioia. 
Cosa diresti a te stessa di dieci anni fa? Alza il culo e inizia a correre. 

Un po’ dura ma potrebbe essere efficace. 
Quali sono gli ingredienti del successo? 
Costanza, perseveranza e umiltà.  
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport? Che ho tigna da vendere. 
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Non mollare ora. 

Questo è fondamentale, soprattutto nelle maratone, nelle parti centrali o finali di gare di qualsiasi distanza ma soprattutto nel triathlon, gare estreme come ultratrail o per esempio ‘Il Passatore’. Ora si può andare avanti ancora un po’, pensiamoci dopo, un passo alla volta. 
Hai sperimentato l'esperienza del limite nelle tue gare? Ancora non ho superato realmente il mio limite, sarà all'Ironman quando farò 4000mt in acqua. 
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? Breve termine migliorarmi nelle brevi distanze 5km e 10km; fare 3 olimpici e uscire dall'acqua serenamente e pronta per fare bici e corsa lungo termine l'Ironman Extreme. 
Sogni realizzati e rimasti incompiuti? 
Sogno della maratona sotto le 3h fatto, irrealizzato l'Ironman e il Passatore. 
Come ti vedi a 50 anni? Così come sono adesso… energica e con sogni ancora da realizzare. 

Giusy sembra essere un’atleta disposta a mettersi in gioco nello sport, ad alzare l’asticella delle difficoltà, sentendosi sicura di poterlo fare, per aver sperimentato abbastanza successo in gare precedenti e quindi il percorso sembra essere fattibile con gli opportuni allenamenti e consigli di amici ed eventuali professionisti qualificati. Direi che con un’opportuna preparazione si possono fare 3,8km di nuoto, 180 di bici e poi in finale la maratona.  
Concludere una maratona sotto le tre ore è un grande obiettivo e Giusy il 12 dicembre 2021 ha corso la maratona di Reggio Emilia in 2h59’53”. 
Avendo corso anche un
trail di quasi 50km molto difficile, si può ipotizzare che la 100km del Passatore sia alla sua portata con allenamenti adeguati un po’ più lunghi e alcune gare di distanza più lunga della maratona. Sull’Ironman ci deve lavorare un po’ di più ma si può fare, certo allenandosi a nuoto e in bici e quindi gli tocca mettere da parte un po’ di corsa e qualche altro impegno per qualche tempo, fino al compimento del sogno, sempre se la motivazione è forte.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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