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venerdì 4 ottobre 2024

Giulio Linguanti, terzo uomo alla 100km Etna Extreme 2024

  Matteo Simone  

Il 1° settembre 2024 si è corsa l’8^ Etna Extreme 100 km del Vulcano e il vincitore è stato Carmelo Rapisarda in 9h32’29”, precedendo la prima donna Antonella Ciaramella. 

A seguire Francesco Sgarlata (secondo uomo) 10h15’27, la polacca Milena Agnieszka  Grabska-Grzegorczyk (seconda donna) 10h58’35”, Giulio Linguanti (terzo uomo) 11h05’08”. Completa il podio femminile Veronica Malagni 11h55’09”. 
Cosa significa per te essere terzo uomo alla 100km Etna extreme? Ho partecipato alla 100km dell’Etna con l’obiettivo di concludere una gara su questa distanza in vista di una possibile partecipazione all’ultra trail del monte Bianco. Essendo la mia prima partecipazione non avevo fissato un obiettivo di tempo; informandomi con chi era più esperiente mi indicavano 12-13 ore come possibile tempo di arrivo in riferimento ai miei risultati sulla maratona. Ma ogni gara ha la sua storia; è vero anche che nelle settimane precedenti ho seguito una preparazione minuziosa sia sugli allenamenti fisici che su quelli alimentari per il pre e il durante la gara.  

Ottima prestazione per Giulio all'esordio di una gara di 100km, e che gara, una 100km ritenuta estrema sul vulcano dell'Etna, complimenti. 
Come hai impostato la gara? Per i primi 20 km sono stato col gruppetto di testa e questo mi generava sensazioni positive a livello mentale. Dopo il quarto ristoro i primi due hanno leggermente cambiato passo e io ho preferito seguire il mio, ovvero quello testato durante la preparazione. Man mano ero sempre più solo, nessuno avanti, nessuno dietro. Verso le 2 ho avuto una crisi di sonno, perdurata fino alle 3 circa; ho provato a superarla con dei pensieri positivi: mia moglie, i miei figli, la lunga preparazione per essere lì, ma anche lo stimolo di essere in una buona posizione e in un buono stato di forma in cui le gambe giravano alla perfezione. Superato l’ostacolo mentale ho gestito al meglio il vantaggio su quelli dietro, ho visto albeggiare mentre stavo quasi per scollinare al km 72. Da lì in poi le gambe erano sempre più stanche ma la testa non voleva sentire storie e ho tagliato il traguardo dei 101 km senza nessun problema, con molta sorpresa per il risultato e convinto che spesso la psicologia fa più del fisico.  

Molto interessante il racconto esperienziale di Giulio da cui emergono tanti aspetti mentali utili affrontando gare di ultramaratona di 100km, soprattutto con partenza a mezzanotte, dove può venir voglia di dormire, può arrivare la stanchezza e bisogna capire quanto si vale per impostare il proprio passo fin dall'inizio senza strafare ma focalizzandosi sulle proprie sensazioni corporee e conoscendosi bene, per capire come si vuole arrivare al traguardo, in che condizioni e soprattutto sani e salvi.  
Ottimo approccio alle ultramaratone apprezzando percorso, ambiente e soprattutto l'alba che annuncia il nuovo giorno. 
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? Avevo già capito di essere predisposto mentalmente alle gare endurance dopo l’Elbaman, un Ironman a cui ho partecipato nel 2021, affrontato in condizioni estreme a causa del maltempo (mare mosso, pioggia durante la frazione bici); 13 ore di gara a cui non ho mai pensato di mollare. A oggi è il mio ricordo più bello di una gara.  

Chi decide di partecipare a gare di endurance come l'Ironman (3,8km nuoto, 180km bici e maratona 42,195km) o gare di 100km sa a cosa va incontro e le sensazioni durante e dopo la gara sono molto uniche e intense. So cosa significa portare a termine l'Ironman soprattutto all'Isola d'Elba avendolo sperimentato nel fine settembre 2015 ed essendo anche per me la gara più bella della mia vita. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Penso che per questi sport ci voglia un allenamento prettamente del corpo, se mentalmente non sei pronto devi fare un lungo percorso e non è detto che riesci; magari la figura dello psicologo in questi casi potrebbe essere utile.  
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Sicuramente per potere svolgere l’agonismo bisogna essere organizzati: il lavoro non mi lascia molto tempo, ma cerco sempre di ritagliarlo per la mia famiglia incastrando al meglio gli allenamenti. Ringrazio sempre mia moglie perché mi sta sempre accanto e mi incoraggia in quello che faccio, è sempre stata la mia prima tifosa.  

Un gran lavoro fisico e mentale per affrontare e gestire gare di endurance e di più discipline come il triathlon e bisogna trovare spazi e tempi nella giornata e nella settimana cercando di non trascurare famiglia e lavoro. 
Come ti definisci sportivamente? Sportivamente parlando mi potrei definire un 'atleta polivalente'… per tanti anni sono stato un calciatore di discreto livello; nel tempo libero mi diletto a giocare a tennis, padel, beach volley, tamburelli, Ping pong, calcetto… partecipando ai vari tornei amatoriali. Agonisticamente invece faccio gare di trail, ultrail, triathlon e corsa su strada (maratone, mezze, 10km) e OCR. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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