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giovedì 23 gennaio 2014

Prestazione ottimale nelle aziende, nello sport e nelle emergenze

Se non ci riusciamo, riproviamo ancora e ancora, sorridendo, senza tensione; senza scoraggiarci, continuiamo a ripetere l’esercizio. (1)

Nei contesti lavorativi, negli ambienti sportivi, negli interventi durante le emergenze derivanti da catastrofi, tragedie, si richiede sempre più prestazioni ottimali, la cosìdetta performance, la prestazione eccellente da parte delle persone coinvolte, che siano dipendenti, sportivi, soccorritori.
Come fare per incrementare tale performace?
E’ importante prima di tutto valutare cosa si fa, come lo si fa, quanto è valido, è produttivo quello che si fa.
Bisogna fare un monitoraggio, una valutazione delle persone coinvolte, di come sono composti i team che siano aziendali, sportivi, squadre di soccorritori. E’ utile comprendere quali sono le risorse, le caratteristiche, le qualità occorrenti nei diversi contesti, nelle diverse fasi, cercare di potenziare, rafforare quelle che si posseggono già, sviluppare quelle che non si posseggono.
Si possono creare occasioni di incontro, confronto, per poter parlare, discutere, fare esperienza, per poter insegnare e far apprendere le buone prassi che portano all’eccellenza nei diversi settori e nelle diverse fasi del processo produttivo, sportivo, di intervento in contesti emergenziali.
Sheil J. Costello nella prefazione al suo libro Gestire e migliorare le performance (2) spiega: “Una gestione efficace della performance in un contesto d’impresa significa informare i dipendenti di quanto ci si aspetta da loro, valutare le loro prestazioni ed elaborare insieme modalità per migliorarsi e crescere. Solo a questo punto potranno contribuire al meglio, sfruttando tutte le loro capacità e sentendosi parte integrante dell’organizzazione aziendale”.
Il punto di partenza per ogni intervento, progetto è la valutazione del contesto, delle persone e questo può avvenire conoscendo il contesto, le persone attraverso l’osservazione, il dialogo, il confronto. Un primo approccio dopo essersi resi visibili, presentati è quello di chiedere informazioni relative al loro operato, alla loro persona, alle loro intenzioni, motivazioni, obiettivi, sicurezze, timori. Dopo essersi assicurati di un minimo di fiducia reciproca, la cosìdetta alleanza terapeutica, è possibile formulare alcune domande tese sia ad un’autoconsapevolezza personale sia per poter raccogliere informazioni utili per poter formulare un valido piano, progetto di intervento. Le informazioni dovrebbero riguardare le finalità e gli obiettivi personali ed aziendali o di squadra, team; le prestazioni che si intendono ottenere ed in quali tempi. Sarebbe importante mettere per iscritto le finalità e gli obiettivi da raggiungere nel tempo stabilito e valutare nel corso del tempo se si sta andando verso la direzione giusta volta al raggiungimento della performance.
Importante durante un percorso di gestione di performance è il monitoraggio, l’ascolto, la comunicazione, gli apprezzamenti, le critiche costruttive, gli incontri periodici per fare il punto della situazione.
“Il feedboack rappresenta lo strumento principale per riconoscere una buona performance e per indirizzare comportamenti che devono essere migliorati. Il feedback aiuta le persone a rimanere in linea con i target prefissati e a realizzare i  loro  obiettivi.” (2)
E’ opportuno riconoscere in modo adeguato i meriti, gli sforzi, gli impegni.
“Elogiare permette di:
Riconoscere un comportamento positivo.
Mantenere la performance nella direzione giusta.
Rafforzare una buona performance.
Aiutare le persone a sentirsi soddisfatte di sé.
Aiutare le persone a sentirsi soddisfatte della loro performance nell’ambito del lavoro.
Motivare le persone a continuare a fare un buon lavoro.” (2)

(1)     William Hart, LA MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da S.N. Goenka Un’arte di vivere, Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena, p. 96.
(2)     Costello S.J., Gestire e migliorare le performance, McGraw-Hill, Mmilano, 1998.

Psicologo dello sport, Psicoterapeuta

380.4337230 - 21163@tiscali.it
www.psicologiadellosport.net

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