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lunedì 15 giugno 2015

Consumo rischioso e dannoso di alcol nella popolazione

Informazioni salienti che emergono dall’attività dell’Osservatorio nazionale alcol che presenta i dati epidemiologici e di monitoraggio alcol-correlato, strumenti indispensabili e insostituibili per la pianificazione delle strategie di prevenzione, per la programmazione sociosanitaria e per azioni di contrasto al consumo rischioso e dannoso di alcol nella popolazione. I dati sono stati presentati dall’ Osservatorio nazionale alcol, in occasione della quattordicesima edizione dell’Alcohol Prevention Day.
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in Italia quasi 8 milioni di persone hanno consumi classificati come rischiosi.
Le nuove evidenze scientifiche hanno permesso di aggiornare, nel corso dell’ultimo anno, i limiti nel consumo di bevande alcoliche. Questi nuovi limiti stabiliscono che, per non incorrere in problemi per la salute, è consigliato non superare mai quantità di alcol definite a minor rischio (lower-risk drinking):
·                     sotto i 18 anni qualunque consumo deve essere evitato
·                     per le donne adulte e per gli anziani (ultra 65enni) il consumo giornaliero non deve superare una Unità alcolica
·                     per gli uomini adulti il consumo giornaliero non deve superare le 2 unità alcoliche al giorno, indipendentemente dal tipo di bevanda consumata.
L’ Osservatorio nazionale alcol stima che, dei 17 mila decessi alcolcorrelati l’anno in Italia sono soprattutto gli anziani a registrare le quote più elevate di mortalità. Il maggior contributo deriva dalle malattie parzialmente attribuibili al consumo di alcol e da cadute, omicidi, suicidi e altri incidenti ad indicare che l’alcol è un fattore di rischio per numerose patologie diffuse in questa classe di età quali patologie vascolari, gastroenterologiche, neuropsichiatriche, immunologiche e soprattutto oncologiche a causa della lunga esposizione al consumo nel corso della vita. Il cancro, nell’ottica di salute pubblica, la causa alcolcorrelata più rilevante con oltre 5000 decesii l’anno.
I servizi di alcologia e di recupero dell’alcoldipendenza hanno in carico oltre 71.000 utenti. Un numero che testimonia come la quota prevalente di persone affette da “alcohol use disorder” (l’insieme delle patologie alcolcorrelate conseguenti all’uso rischioso e dannoso di alcol), che richiederebbero una qualunque forma di trattamento, non è adeguatamente intercettato dalle strutture e dalle competenze professionali del Servizio sanitario nazionale. Secondo le stime dell’ Osservatorio nazionale alcol  sono infatti oltre 700.000 le persone che dovrebbero ricevere un trattamento in funzione di un danno alcolcorrelato già clinicamente manifestato, o per alcoldipendenza, che non giungono all’osservazione delle strutture del Snn.

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