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mercoledì 24 giugno 2015

Intervista doppia a due Recordman Italiani Ultrarunner

Tra gli ultrarunner che hanno risposto al mio questionario per la stesura del libro Ultramaratoneti e gare estreme, vi sono due personaggi Italiani titolati nelle ultramaratone e cioè il mitico Giorgio Calcaterra che fa parlare di lui dalla fine degli anni ‘90 in quanto era sempre presente nelle gare di maratona a distanza ravvicinata e con tempi strepitosi, il Re Giorgio è stato sempre interessato ad essere presente semplicemente come atleta alle manifestazioni podistiche nelle varie città di Italia con umiltà e modestia.
Wikipedia riporta notizie su Giorgio: “Nel 1990, a 18 anni, partecipa alla Maratona di Roma completandola in 3:29. Nel 2000 oltre a stabilire il suo personale sulla distanza (2:13:15), stabilisce il Record Mondiale di Maratone corse in un anno sotto le 2:20:00 (16).
Nel 2006 Calcaterra partecipa per la prima volta alla 100 km del Passatore Firenze - Faenza vincendo in 06:45 conquistando il titolo italiano di 100 km. Nello stesso anno entra nel giro della Nazionale di Ultramaratona con la quale partecipa ai Campionati Mondiali ed Europei del 2006, 2007,2008 e 2009. L'8 novembre del 2008 vince la terza edizione dell'Ultramaratona degli Etruschi a Tarquinia e si laurea Campione del Mondo e d'Europa sui 100 km.
Il 10 settembre 2011, in Olanda, conquista il suo secondo titolo mondiale ed europeo vincendo la 100 km di Winschoten con il tempo di 6:27:32.
Nel 2015 vince per la decima volta consecutiva la 100 km del Passatore, conseguendo anche il primato di maggior numero di vittorie consecutive al mondo in una competizione di ultramaratona.”
Un altro super runner al quale ho sottoposto il questionario sulle ultramaratone e gare estreme è Ivan Cudin che ha dimostrato di essere titolato sulle distanze doppie rispetto a quelle di Giorgio Calcaterra, infatti mentre Giorgio ha vinto per la decima volta consecutiva la gara di 100km con partenza da Firenze ed arrivo a Faenza, Ivan Cudin è lo specialista della 24 ore conseguendo il record italiano di circa 266km ed è stato più volte vincitore di una delle gare più dure al mondo la Spartathlon della distanza di circa 247km.
Ecco cosa ne pensano dello sport che praticano, le motivazioni, le sensazioni, ed altre curiosità.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta?
Ivan: Letteralmente un podista che pratica corse più lunghe della maratona. Secondo la mia accezione, significa aver trovato un attività sportiva che mi faccia star bene e mi regali sensazioni irripetibili, che mi faccia vivere emozioni molto forti e mi ha aiutato a trovare dentro di me la giusta forza di volontà e convinzione per superare i momenti di difficoltà.
 Giorgio: Per me l'ultramaratoneta è chi ha voglia di superare la classica distanza dei 42 km, e visto che corro anche per 100km mi sento ultramaratoneta a tutti gli effetti!
Qual è stato il tuo percorso per  diventare un ultramaratoneta?
Ivan: Ho iniziato per caso, quando un settantenne di disse che avrebbe partecipato ad una 100km, io non avevo fatto alcuna gara ufficiale fino allora, ma dissi tra me:- se la termina lui perché non posso farlo io. Dopo qualche hanno ho cercato di arrivare più preparato a queste gare e ho iniziato a soffrirle un po’ meno.
Giorgio: Sono diventato ultramaratoneta con molta gradualità, quindi non me ne sono quasi accorto, dopo aver corso decine di maratone è stato per me normale e
semplice superare la distanza.
Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta?
Ivan: Quando correre ultramaratone diventerà sofferenza pura, quando ragioni familiari o lavorative me lo impediranno o se per ragioni fisiche non sarò più adeguato a questi forzi estremi rinuncerò serenamente consapevole che è passato il tempo per questa attività che amo.
 Giorgio: No, posso pensare di smetterlo per un periodo, magari per recuperare quando sono stanco, ma a smettere di essere un ultra maratoneta per sempre non ci ho mai pensato.
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta?
Ivan: Lo ho temuto un paio di volte. Ci sono volute lunghi periodi di fisioterapia e riposo prima di riprovare a correre.
Giorgio: Si, infortuni ne ho avuti, e la sicurezza di riprendere non ce l'hai mai.
Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta?
Ivan: Le emozioni che mi regalano queste manifestazioni.
Giorgio: Niente, è una cosa che mi va di fare e che faccio, ma non mi spinge niente se non la passione.
Dalle risposte a quest’ultima domanda emerge una motivazione interna a continuare a fare questo sport che comporta tante ore di allenamento, di fatica, il motore sono le emozioni e la semplice passione.
Ti va di raccontare un aneddoto?
Ivan: Negli anni in cui ho vinto la Spartathlon un’anziana signora sul percorso mi ha donato un beneaugurante rametto di basilico. Se ci torno spero di ritrovare la signora. Prima di iniziare a correre un medico mi disse che, a seguito di serio un incidente, 
Giorgio: Ho corso una 100km con a fianco la mia compagna in bicicletta, ho dosato bene le energie, mi preoccupavo per lei, mi preoccupavo che non si stancasse e alla fine ho vinto la gara facendo il mio personale, ho chiuso gli ultimi km molto velocemente e ho capito che la mente fa tanto, il pensare a lei mi ha distratto e non ho sentito la fatica più di tanto.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?
Ivan: Niente di particolare, ho semplicemente imparato a credere di più in me stesso.
Giorgio: Conoscevo già il mio carattere e che a volte sono un po' testardo non l'ho scoperto facendo l'ultramaratoneta, ma sicuramente l'essere ultramaratoneta me lo ha confermato.
Hai un sogno nel cassetto?
Ivan: Portare a termine la Badwater Ultramarathon.
Giorgio: Correre a 100 anni una 100km sotto le 10 ore non sarebbe male!!
Considerato che Ivan ha imparato a credere di più in se stesso e che Giorgio ha avuto la conferma di essere testardo possiamo aspettarci di veder realizzato il sogno di Ivan, mentre per quanto riguarda quello di Giorgio non tutti potranno verificare se tra quasi 60 anni Giorgio riuscirà a correre a 100 anni una 100km sotto le 10 ore.


Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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