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martedì 23 giugno 2015

Modello O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia nella vita e nello sport

Matteo SIMONE

Utilizzando il modello O.R.A. si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. 

E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto, indossare l’obiettivo raggiunto. Attraverso l’ipnosi Ericksoniana si chiede di immaginarsi poi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto: Come te lo immagini? Come ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Con chi? Come ti senti? Come è stato raggiungere l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Quali sono state le tue risorse? Come hai iniziato? Da dove sei partito? Quali difficoltà hai incontrato? Come le hai superate?
http://www.arasedizioni.com/catalogo/o-r-a-obiettivi-risorse-e-autoefficacia-modello-di-intervento-per-raggiungere-obiettivi-nella-vita-e-nello-sport/
Sì passa al lavoro di Gestalt con la tecnica della “sedia vuota”: “tu sei avanti nel tempo e hai raggiunto l’obiettivo, visualizza l’altro te stessa/o davanti a te con obiettivo ancora da raggiungere, digli come hai fatto tu a raggiungerlo e come può fare lui a farlo”; “cambia sedia e diventa te con obiettivo da raggiungere, hai sentito cosa ti ha detto te stessa avanti nel tempo? Sei disposta ad impegnarti? Quanto credi in te stessa?”.
Si lavora poi sull’autoefficacia personale attraverso la ricerca, attraverso l’ipnosi Ericksoniana di passate prestazioni positive, di individuazione di modelli vincenti, di ricerca di feedback positivi.
Quattro fonti dell’autoefficacia
Come ha descritto Bandura, le quattro fonti dell’autoefficacia sono:
1.                  esperienze precedenti di successo, di raggiungimento di precedenti obiettivi.
2. L’esperienza vicaria, fornita dall’osservazione di modelli: vedere persone simili a noi che raggiungono i propri obiettivi con l’impegno e l’azione personale aumenta la convinzione di riuscire in situazioni analoghe.
3. La persuasione verbale: le persone convinte verbalmente di possedere determinate capacità per agire efficacemente, hanno più probabilità di attivare impegno migliore e di ottenere risultati positivi.
4. Gli stati fisiologici, affettivi ed emotivi sono elementi su cui le persone si basano per valutare le proprie capacità (es. sensazioni piacevoli e di benessere sperimentati in occasione del raggiungimento di precedenti obiettivi).
L’EMDR è un approccio psicoterapeutico che si focalizza sulla risoluzione delle problematiche, conflitti, disagi attuali considerando che la patologia deriva dalle informazioni, ricordi del passato, antichi che sono stati congelati nella memoria in maniera disfunzionale.
Dal lavoro con l’EMDR, i ricordi, le informazioni, vengono rielaborate dal paziente con l’aiuto di appropriate stimolazioni bilaterali e si passa ad un lavoro sul futuro, su come il paziente vorrebbe affrontare le prossime situazioni dove in genere si trova in difficoltà e, quindi, si invita il paziente ad immaginare come potrebbe sperimentarsi nel futuro prossimo adesso che le sue convinzioni, le sue credenze, i suoi blocchi sono cambiati.
Il protocollo EMDR di Sviluppo e Installazione di Risorse (RDI – Resource Developement and Installation) contribuisce, a fare un lavoro di sviluppo delle risorse occorrenti. Si lavora per un obiettivo futuro partendo dal “Qui e Ora” e attraverso la storia narrata dal soggetto si cerca di individuare ed enfatizzare le capacità e le competenze possedute; successivamente si procede con un lavoro di elaborazione comprendente anche appropriate stimolazioni bilaterali che possono essere visive, uditive o tattili (tapping) con lo scopo di agevolare l’elaborazione dell’informazione e facilitare l’instaurarsi di cognizioni positive per poi tornare al presente più sicuri, più convinti, più determinati.
Si procede con un lavoro sul futuro per poter sperimentare di andare a vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo in modo efficace, invitando la persona ad immaginare vividamente come potrebbe sperimentarsi nel futuro.
Importante il coinvolgimento dei neuroni specchio durante il lavoro di visualizzazione, sperimentazione, simulazione, permettendo la stimolazione delle cellule nervose inerenti le muscolature interessate in modo da permettere una simulazione della prestazione od obiettivo così che la persona si presenta all’evento “come se” fosse una cosa già sperimentata di riuscita.
Ipnosi Eriksoniana
L’utilizzo di eventuali tecniche di Ipnosi Eriksoniana contribuiscono a potenziare ulteriormente il lavoro di allenamento mentale in quanto facendo sperimentare uno scenario futuro più vivido e multisensoriale, la persona si può sentire sicura, efficace e capace di eccellere nella sua prestazione.
L’Ipnosi Eriksoniana viene utilizzata nel momento di individuare le esperienze passate dove si è sperimentato di possedere le risorse occorrenti e nel momento di immaginare di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”.
Ho utilizzato questo modello integrato con atleti di diverse discipline (Arti marziali, Atletica-fondo, Atletica-velocità), ottenendo dei riscontri positivi in quanto gli atleti raggiungevano una maggiore consapevolezza delle risorse, qualità, caratteristiche necessarie che gli occorrevano per affrontare la prestazione.
Ho potuto osservare anche che quando gli chiedevo di individuare esperienze passate di successo ne uscivano più sicuri delle proprie capacità, riuscivano a contattare le proprie sensazioni ed emozioni piacevoli collegate al riesame del successo e si sentivano pronti ad affrontare la prestazione imminente. Questa esperienza sulle risorse ha comportato un incremento dell’autoefficacia negli atleti.
Inoltre quando immaginano di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa installata, affermando di essere riusciti pienamente nella loro prestazione, si può dire che gli atleti sperimentando già nella seduta la prestazione eccellente si sentono più sicuri di poterla affrontare con successo.
Posso concludere affermando che questo metodo permette di lavorare, con atleti ed altre persone che vogliono raggiungere i propri obiettivi, in modo chiaro ed efficiente integrando l’EMDR e l’IPNOSI che sono due approcci molto validi e potenti. I risultati sono incoraggianti, ma studi controllati sono necessari.

RIFERIMENTI
Bandura A.: Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione. Erickson, Trento, 1996.
Foster S. & Lendl J.: Eye movement desensitization and reprocessing: Initial applications for enhancing performance in athletes. Journal of Applied Sport Psychology, 7 (Supplement), 63, 1999.
Lazarus A.: L’OCCHIO DELLA MENTE, Astrolabio, Roma, 1989.
Leeds A.M. & Shapiro F.: EMDR and resource installation: Principles and procedures for enhancing current functioning and resolving traumatic experiences. In J. Carlson & L. Sperry (Eds.). Brief therapy strategies with individuals and couples. Phoenix, AZ: Zeig/Tucker, 2000.

Shapiro F.: Eye movement desensitization and reprocessing: Basic principles, protocols, and procedures.
(2nd ed.). New York: Guilford, 2001.
Simone M.: Psicologia dello sport e non solo, Aracne, Roma, 2011.
Simone, M.: Hypnosis and EMDR with athletes. Poster presented at the annual meeting of EMDR Europe, Madrid, Spain, June 2012.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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