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mercoledì 16 dicembre 2015

Camminare, correre o andare in bicicletta, rallenta il declino cognitivo

Matteo SIMONE 

E’ un campione l’alcolista che attraversa il suo percorso dei 12 passi così come il tossicodipendente che esce dalla sua dipendenza, così come il padre di famiglia che riesce attraverso grandi sacrifici a provvedere ai bisogni dei suoi cari.” 

(Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work in O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sportSimone M., Edizioni ARAS, Fano, 2013.)

Nella rivista di informazione e confronto sulle patologie da dipendenza “Dal Fare al Dire” n. 2 del 2015 (pp. 30-31) viene riportato che dal punto di vista dei ragazzi, sembrano emergere alcune differenze relative agli effetti ricercati e alle motivazioni sottese all’uso di alcol e di cannabis: mentre l’alcol sembrerebbe essere utilizzato principalmente “per stare bene con gli altri”, la cannabis sarebbe maggiormente ricercata per ragioni, per così dire, intrapsichiche, sembrando assumere una valenza più egosintonica.
Per l’uso di cannabis, emerge maggiormente la dimensione del piacere, una ricerca del benessere più personale, anche quando viene condivisa con altri: la cannabis utilizzata in gruppo non viene solo assunta per divertirsi, ma anche per rilassarsi, insomma per provare delle sensazioni piacevoli, che avranno sicuramente degli effetti nel rapporto con l’altro, ma sono prima di tutto ricercate per star bene con se stessi.
Per quanto riguarda l’alcol, purtroppo la cultura la fa ancora da padrone. Nella nostra società, l’alcol difficilmente manca sulle tavole nelle occasioni in cui c’è da festeggiare qualcosa, e per i ragazzi al giorno d’oggi non è più possibile organizzare una festa senza comprare l’alcol.
Il consumo alcolico dei giovani deve essere monitorato con particolare attenzione in quanto può comportare non solo conseguenze patologiche molto gravi quali l’intossicazione acuta alcolica e l’alcoldipendenza, ma anche problemi sul piano psicologico e sociale, influenzando negativamente lo sviluppo cognitivo ed emotivo, peggiorando le performances scolastiche, favorendo aggressività e violenza.
Per prevenire tali conseguenze è necessario rafforzare nei giovani la capacità di fronteggiare le pressioni sociali al bere operando in contesti significativi quali la scuola, i luoghi del divertimento, della socializzazione e dello sport. Inoltre per i giovani che manifestano comportamenti di grave abuso è necessario prevedere efficaci azioni di intercettazione precoce e di counseling per la motivazione al cambiamento, con eventuale avvio ad appropriati interventi di sostegno per il mantenimento della sobrietà.
L’esercizio aerobico può aiutare a prevenire, e forse anche recuperare alcuni dei danni cerebrali associati al consumo di alcol. (Dronet, Newsletter N. 04, Aprile 2013, p. 4.)
Questo è ciò che è emerso da un nuovo studio della University of Colorado Boulder, pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical and Experimental Research (Aerobic Exercise Moderates the Effect of Heavy Alcohol Consumption on White Matter DamageKaroly H.C., Stevens C.J., Thayer R.E., et al., 02.04.2013). 
L’abuso cronico di alcol è legato a numerose conseguenze neurobiologiche deleterie, tra cui la perdita di materia grigia, danni alla materia bianca, e la compromissione delle funzioni cognitive e motorie.
In precedenti ricerche è stato dimostrato che l’esercizio aerobico come camminare, correre o andare in bicicletta, rallenta il declino cognitivo e diminuisce i cambiamenti neurali negativi derivanti dal normale invecchiamento e da diverse malattie. 
Gli autori sono partiti dall’ipotesi che l’esercizio aerobico protegga la materia bianca delle zone anteriori e dorsali del cervello dai danni legati al consumo di alcol. L’associazione tra il consumo pesante di alcol e i danni alla materia bianca in nel fascicolo superiore longitudinale (SLF), nella capsula esterna (CE), nella corona radiata superiore e anteriore, e nel fornice  sarebbe maggiore nelle persone che non fanno regolarmente esercizio fisico.
Questi dati sono coerenti con l’idea che l’esercizio fisico possa proteggere l’integrità della materia bianca.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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