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venerdì 29 luglio 2016

NEWSLETTER 29 LUGLIO 2016 Atletica e ROMA Achilles International


Stefano Severoni

 
ESTATE E VACANZE Siamo in piena estate. Per molti è tempo di vacanze e l’opportunità di trascorrere un periodo senza i consueti impegni di lavoro. Per parecchi l’estate offre l’opportunità di dedicarsi ad attività sportive. Per gli amanti della corsa che si allenano durante l’anno e partecipano a gare, il mese di agosto offre l’opportunità di “staccare” anche da questi impegni. Per quanti hanno in programma delle gare già a settembre o comunque nel primo autunno, è opportuno non abbandonare gli allenamenti per non scendere troppo di condizione. Si potrà così correre mezz’ora/un’ora tranquilla di corsa, eseguire magari un fartlek e praticare con tranquillità un po’ di stretching e ginnastica, ovviamente non sotto il sole, ma in luogo ombreggiato, magari nelle ore più fresche della giornata. E a settembre si ripartirà con il proprio programma. Ma nelle varie città e paesi del nostro Paese non mancano le gare podistiche anche in notturna.

Nel Lazio si ricorda la tradizionale corsa in salita La Speata di circa 12 km a Subiaco (Roma) il 7 agosto e la Roma By Night Run il 26 agosto alle ore 21.00 sulla distanza classica di 21,097 km nella Capitale. 

giovedì 28 luglio 2016

6 Ore di Barletta: circa 200 Ultramaratoneti giunti da ogni parte d'Italia


La "Sicurala 6 Ore di Barletta" ha ricevuto il Patrocinio istituzionale del Comune di Barletta, della Provincia Bat, ed inoltre del Coni Bat, la Fidal, la Uisp e naturalmente della IUTA: Associazione Italiana di ultranaratona; la decisiva collaborazione tecnica dell'Ufficio Traffico e della Polizia Municipale; la rinnovata preziosissima collaborazione delle seguenti associazioni del volontariato: l'Associazione Barletta sui pedali, l'Avser, l'Associazione Nazionale Polizia di Stato.
Soddisfatto Enzo Cascella, Presidente dell’Asd Barletta Sportiva: “Il 23 luglio scorso si è conclusa splendidamente la seconda edizione della ‘Sicurala 6 Ore di Barletta’ con ampi consensi da parte di addetti ai lavori e non; una gara podistica sulla distanza temporale delle 6 ore svoltasi nella città della disfida. La Barletta Sportiva si conferma società leader nel campo delle ultramatone, anche nella organizzazione, è stata una manifestazione impeccabile, con un bellissimo percorso gara che circumnavigava il maestoso Castello Svevo di Barletta, completamente blindato al traffico, con una postazione ristoro molto ricca di liquidi e alimenti tenuti sempre freschi per contrastare l'altissima temperatura, con premiazioni perfette che hanno premiato i primi tre di tutte le categorie femminili e maschili. La perfetta organizzazione della gara è il risultato di anni di esperienza organizzativa su tutte le distanze kilometri che la Asd Barletta Sportiva oramai ha acquisito, dove il gruppo associativo forte e collaudato fa la differenza, ed è per questo motivo che uno speciale ringraziamento va rivolto a tutti i volontari della Barletta Sportiva. In particolare dobbiamo ringraziare i circa 200 Ultramaratoneti giunti da ogni parte d'Italia, sono da considerare tutti degli eroi perché hanno corso decine di km nonostante la caldissima temperatura, la nostra speranza è quella di averli fatti correre in sicurezza.”

mercoledì 27 luglio 2016

Staffetta 12xmezzora 4 giugno 2016 Questionario Andrea Di Somma

Stefano Severoni
 
1)                 Una gara ‒ la Staffetta 12xmezzora ‒ all’interno di una manifestazione culturale Sport Against Violence. Raccontaci la tua esperienza personale.
È il quarto anno che partecipo alla manifestazione organizzata da SAV. Trovo la sua finalità (sport come veicolo di promozione sociale e culturale dedicata alla cittadinanza) molto costruttiva e in linea con i principi miei e della mia squadra. Nicola Visconti e tutti i suoi collaboratori/collaboratrici sono organizzatori molto scrupolosi e attenti alle esigenze dei partecipanti, il principale successo di SAV sta proprio nel dialogo che Nicola ha saputo costruire in questi anni con le squadre di atletica e con le onlus. Sono forse troppo di parte, non posso che parlare bene di SAV. Quest’anno come Atletica La Sbarra siamo riusciti a comporre tre squadre molto competitive, di cui una interamente femminile. Sportivamente parlando siamo molto soddisfatti poiché abbiamo ottenuto con le due squadre maschili un terzo (quarto podio consecutivo) e un ventesimo posto finale e soprattutto la vittoria con quella femminile, che si è ripetuta dopo il successo del 2014.
2)                 Cosa hai pensato durante la gara? Hai prestato attenzione al tuo corpo, al ritmo di corsa, all’ambiente o agli altri?
Avrei dovuto correre la nona frazione (20.00-20.30) ma Giuseppe D’Antone, il nostro atleta più rappresentativo che era schierato in prima frazione (16.00-16.30) ha avuto un contrattempo lavorativo e ho dovuto sostituirlo all’ultimo minuto. Non ho avuto molto tempo a disposizione per riscaldarmi e per prepararmi all’idea di correre con il caldo che c’era sabato pomeriggio perciò durante la gara ho cercato di rimanere concentrato il più possibile sulle mie sensazioni e sulla tabella mentale che mi ero prefissato: correre a 4.00 min/km per venti minuti e poi provare ad aumentare. La prima è sempre una frazione molto competitiva e anche stavolta c’erano diversi atleti forti, ho cercato di non farmi condizionare dalla loro partenza sparata e di restare sui miei ritmi. La tattica è stata buona perché sono riuscito a finire la gara in progressione, sotto i 4,00 min/km superando anche nel finale l’atleta della squadra rivale con cui ci siamo contesi fino alla fine il terzo posto. A differenza delle gare su strada e dei trail faccio più fatica a concentrarmi sull’ambiente, proprio a causa delle tattiche da seguire in base a come stanno andando gli avversari e alla loro posizione di classifica, però nel nostro angolo il tifo era molto caloroso, si faceva sentire e questo mi ha dato parecchio conforto.

Intervista a Carlo Ascoli

Stefano Severoni

SCHEDA ATLETA
NOME Carlo COGNOME Ascoli DATA DI NASCITA 12/04/1979 CATEGORIA SM35
ALTEZZA MT 1.78 PESO KG 70 FREQ. CARD. A RIP 43 ALLENATORE Ivan Cudin
SOCIETÀ Asd Villa de Sanctis e Podistica Casalotti SPECIALITÀ corsa su strada
MEDICO Del Vecchio TITOLO DI STUDIO diploma PROFESS. studente STATO CIVILE celibe
RECORD PERSONALI
DISTANZA
TEMPO
ANNO
10˙000 m
36’07’’
2010
21,097 km
1h20’55’’
2010
42,195 km
2h51’31’’
2010
100 km
8h05’
2012

ATLETICA LEGGERA
Quando hai cominciato a praticare l’atletica leggera? Ho iniziato a correre al parco a 18 anni,  con la Stracittadina Roma 2003, prima gara ufficiale Corri alla Garbatella 2003.
Quali motivazioni ti hanno spinto a iniziare? Pesavo 100 kg.
L’allenamento che preferisci e perché. Il lungo perché mi piace tantissimo correre e questo è l’allenamento che mi permette di farlo per più tempo.
Quante volti ti alleni a settimana? 6 volte, di solito mi riposo il sabato.
Quanti chilometri percorri a settimana? Dipende dalla preparazione delle gara dai 70 ai 160 km (se capita nella settimana di un’ultramaratona).
Quante gare fai ogni anno? Quando ho iniziato correvo praticamente tutte le domeniche, poi una trentina l’anno, negli ultimi tre anni causa infortuni e problemi allergici poche, spero di tornare a farne di più.
Esegui esercizi di stretching, ginnastica, circuit training, yoga o altro e con quale frequenza? Faccio stretching, esercizi di Core stability e da qualche anno faccio esercizi di ginnastica propriocettiva tutti i giorni.

lunedì 25 luglio 2016

Søren Nissen: La mia prima vittoria nel 2006 al Giro di Slovacchia

My first professional victory on the road in 2006 in Tour of Slovakia
Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

Søren Nissen ha iniziato a vincere in bici su strada ed ha continuato poi in Mountain Bike. 

Una delle recenti vittorie è la Roc d’Ardenne di Houffalize, in Belgio, gara valevole come tappa delle Uci Marathon Series sulla distanza di 83 chilometri, con 2650 metri di dislivello resi ancora più impegnativi dal fango, freddo e un percorso particolarmente tecnico e selettivo.
Ordine d’arrivo: 1. Soren Nissen (Dan) 3h51’51”, 2. Sascha Weber (Ger) 3h54’34”, 3. Tim Böhme (Ger) 3h55’58”, 4. Frans Claes (Bel) 3h57’44”, 5. Markus Kauffmann (Ger) 3h58’39”, 6. Daniel Geismayr (Aut) 3h58’57”, 7. Tony Longo (Ita, Wilier Force) 3h59’07”, 8. Johnny Cattaneo (Ita, Wilier Force) 3h59’56”.

venerdì 22 luglio 2016

Sono riuscita a rompere il record maschile di scalinata di un edificio

Matteo SIMONE

 
Lo sport al femminile diventa sempre più competitivo e performante, le donne sempre più agguerrite e resistenti. Quest’anno una delle competizioni di ultracorsa più dure di Europa è stata vinta da una donna americana. Ma anche le donne italiane sono tanto forti e resistenti come Diana Marongiu che ci racconta come ha iniziato da piccoli passi che lei usa chiamare “baby step” è arrivata a battere un record di corsa sulle scale detenuto da un uomo.
Questionario di psicologia e sport per il benessere e la performance
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Si spesso nonostante abbia avuto una carriera amatoriale.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Sono stata sempre un atleta amante di sport “estremi” (Facevo immersioni in apnea in Sardegna da ragazza).  Dopo il mio trasferimento negli USA,  stato necessario per me ritornare all'attività fisica per motivi di salute sia fisica che mentale (stavo ingrassando tantissimo)."
Quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance?Il benessere psicologico viene raggiunto attraverso la conquista delle mete che si pone un individuo.  Per me queste mete sono state raggiunte in modo progressivo.  Iniziai a correre a ‘tarda’ età` (avevo 28 anni) e avendo sempre detestato la corsa, i miei goal erano di natura molto semplicistica, per esempio, riuscire a correre mezzo Km il lunedì aumentare in progressione ed eventualmente raggiungere una meta realistica di 5km in due settimane.  Questi primi passi che io chiamo ‘baby steps’ sono essenziali per lo sviluppo dell'atleta sono un poco come l' ABC.”

giovedì 21 luglio 2016

"Sicurala 6 Ore di Barletta", 2016: Gara podistica sulla distanza temporale delle 6 ore

 Matteo SIMONE 

E’ importante sentirsi parte di una squadra con obiettivi ben definiti. 

Le squadre con atleti che ci credono e si impegnano ottengono sicuramente buoni risultati e riescono a compiere delle imprese grandi. Nel 2016 la squadra Barletta Sportiva ha vinto il primo posto come squadra con maggior numero di partecipanti arrivati alla gara di 100km del Passatore, una classica delle da Firenze a Faenza e, felicissimo il presidente della squadra Barletta Sportiva, Enzo Cascella che si esprime con queste parole: “È sicuramente il risultato più importante del nostro 2016, proprio perché è stato ottenuto nell'ultramaratona più importante d'Italia e tra le più prestigiose al mondo. Sono fiero ed orgoglioso dei nostri atleti.

La gara avrà la durata di 6 ore, praticamente si svolgerà dalle ore 17,00 alle ore 23,00. Il ritrovo, la partenza e l'arrivo saranno posizionati c/o il ristorante il Covo delle Sirene, in Via Carlo d'Asburgo nei pressi dell'ingresso principale del castello.

lunedì 18 luglio 2016

CORSA DE' NOANTRI – 17 luglio 2016


Stefano Severoni
SCHEDA GARA
DATA
17 luglio 2016
LOCALITÀ
Roma
RITROVO
Trastevere
PARTENZA
9.00
TIPO DI GARA
strada
PERCORSO
saliscendi con tratti in sampietrino
ISCRIZIONE
10 euro
PACCO GARA
maglietta e gadget
CATEGORIE
nessuna
DISTANZE
km 6,5
PREMI
primi/e 5 arrivati
ORGANIZZAZIONE
Associazione del Belli in Trastevere – Largo S. Giovanni De Matha
LA GARA
Domenica 17 luglio 2016, nel cuore di Roma a Trastevere, si è svolta quella che ormai è diventato un classico appuntamento estivo del podismo romano, la Corsa de’ Noantri, gara giunta quest’anno alla 12ª edizione. Il percorso prevede la partenza da Largo San Giovanni de’ Matha, quindi attraversamento di viale Trastevere, via della Lungaretta, piazza in Piscinula, via Arco dei Tolomei, via Anicia, piazza S. Francesco d’Assisi, via di S. Francesco a Ripa, attraversamento di viale Trastevere, via L. Manara, via G. Mameli, via Dandolo, viale XXX Aprile, via Angelo Masina, porta S. Pancrazio, via Garibaldi, via di Porta Settimiana, via della Lungaretta, lungotevere Gianicolense, lungotevere Farnesina, lungotevere Sanzio, via B. Filipperi e arrivo in piazza G. Tavani Arquati. Il tutto per una distanza complessiva di circa 6,5 km.
Non tutti i romani si sono recati al mare in questa calda terza domenica di luglio. Ben 461 atleti di cui 352 uomini e 109 donne hanno tagliato il traguardo di una gara sì corta, ma dal percorso un po’ duro a causa dei continui saliscendi e dei notevoli tratti in sampietrino.
Tra i partecipanti quest’anno erano presenti pure alcuni podisti francesi.
L’organizzazione con tutti gli atleti hanno dedicato un minuto di silenzio prima della partenza alle vittime del recente attentato di Nizza. L’alta pressione con l’anticiclone delle Azzorre si fa sentire nel nostro Paese e non risparmia la Capitale con temperatura massima di circa 30°. Vittoria per il giovane atleta Luca Parisi (Romatletica Footwork) in 20’52” davanti a Luca Tassarotti (ASD S.M.A.C.) in 21’05” e Giuseppe Minici (LBM Sport) in 21’16”.

Ivano Runner: ricordo perfettamente la mia prima gara, la Notturna Apriliana



 
Daniele Severini ha pubblicato qualcosa di interessante in INTESATLETICA settore MASTER su STRADA: “Ricordo perfettamente la mia prima gara…era l’inizio di tutto si apriva un mondo nuovo a noi sconosciuto un mondo fantastico che ormai ci ha risucchiati in un vortice di emozioni forti vere….senza sapere cosa volesse dire allenamenti alle 5:30 del mattino, ripetute, medi, allunghi, squat, plak, fondo, lento, etc.

Ma una cosa mi ricordo bene di quel giorno…la fatica, il sudore e la consapevolezza che sarei tornato a rifarla. Ricordo perfettamente la mia prima gara…. la Notturna Apriliana

Dopo due anni torniamo a gareggiare a casa nostra…arrivati già si prevede un grande numero di partecipanti, parecchi amici che ormai hanno imparato a conoscerci e si scambiano le solite chiacchiere e sfide su chi arriverà prima o dopo.

Organizzazione quasi perfetta parte il divieto di posizionare i gazebi che sarebbe stato ideale visto che delle società si sono presentate con più di 30 atleti…per il resto tutto perfetto.

Dopo la consueta foto di rito ci dirigiamo al punto di partenza che già si sta popolando (quasi 400 partenti) per prendere i posti migliori….prima dello start c’è un minuto di silenzio per quella disgrazia accaduta a Nizza….minuto di silenzio che quasi tutti rispettano.  


domenica 17 luglio 2016

Matteo Colombo: correre fa bene al mio corpo, al mio spirito, alla mia mente


Matteo Colombo, un atleta amante della montagna, dei sentieri, delle ultra trail e ultra sky marathon, una sorta di superman della corsa capace di correre in libertà nei boschi, sentieri e montagne alla ricerca di sensazioni particolari, per sperimentare sempre nuove emozioni ed alla caccia della pura adrenalina che va in circolo e ti permette di andare avanti instancabilmente.

Un po di tempo fa ho invitato Matteo a rispondere a un questionario che ho predisposto che mi sta permettendo di conoscere questo fantastico ed affascinante mondo degli ultrarunner di strada, di sentieri, di pista. Ecco cosa raccontava Matteo Colombo.

giovedì 14 luglio 2016

Simona Morbelli, ultrarunner felice e resiliente

Buon compleanno Simona

Simona è un amante della corsa al naturale, per sentieri, per montagne. L’ho conosciuta in occasione di un raduno premondiale della nazionale italiana ultratrail, simpatica, sempre solare, di corsa facile e veloce in piano, salita e discesa.

Cosa significa per te essere ultramaratoneta? Essere un ultratrailer significa non solo amare la corsa in natura ma, nel mio caso, l'essere attratta dalle incognite che quest'ultima riserva, dal meteo alle difficoltà del percorso, alla capacità che ha il proprio corpo ad adattarsi all'imprevisto.”

L’arte del riposo e del recupero con l’aiuto di pensieri ed immagini

Matteo SIMONE
 Dedicato a Mary Moor

Nella vita ciò che conta è la capacità di ricominciare dopo essere caduti” José Mujica (Presidente della Repubblica dell’Uruguay) 

L’atleta vincente riesce a trovare la determinazione, la calma, lo spirito di sacrificio per ricominciare dopo ogni stop prolungato, dopo ogni sconfitta. Importanti sono la meditazione, la visualizzazione, il lavorare sull’autoefficacia, esercizi di rilassamento.

Attraverso la meditazione la persona riesce ad aspettare i tempi occorrenti per il recupero, riesce a comprendere che tutto passa, tutto sorge e tutto muore, riesce a non reagire agli eventi spiacevoli, riesce a partire dal qui e ora e a programmare una formulazione del goal setting, un piano degli obiettivi graduali con una giusta scansione temporale.
L’atleta può sentirsi soggetto attivo nel processo di riabilitazione, definire un piano di ripresa, di ripartenza, sviluppare un piano per un’azione futura efficace può individuare le risorse occorrenti da potenziare, sia personali che esterne, allenatore, fisioterapista, psicologo, medico.
Sviluppare  risorse interne allo scopo di aiutare a stabilire un senso di efficacia e di possibilità per il Futuro, creare un suo Consigliere Interiore o un “Allenatore Interiore”, creare una “Squadra Interiore” di aiutanti o di sostenitori, ognuno in grado di apportare un’influenza positiva.
L’atleta può fissare obiettivi minimi di ripresa rispettando i tempi e le modalità occorrenti, senza fretta di riscattarsi o di dimostrare a qualcuno. Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.
Persuasione verbale da parte di altri, dei quali si hanno fiducia e stima attraverso gli incoraggiamenti verbali che tendono a sottolineare gli elementi positivi di un gesto o una azione.
La persona che avrà sviluppato un forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è più motivata, usa le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa, gestisce meglio i fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più soddisfacenti di chi invece ha una percezione negativa delle proprie possibilità.

Patrick Kahoro, runner: ogni paio di scarpe è utilizzato da due atleti

Please try to help us just a little bit, as our team is lacking gears most shoes

Matteo SIMONE



Inizio questo articolo con una richiesta di aiuto per un gruppo di corridori del Kenya che chiedono scarpe per allenarsi, ecco la loro richiesta: “Please try to help us just a little bit, as our team is lacking gears most shoes. In Kenya one new pair costs 55€”
Adriano Celentano cantava: “questa è la storia di uno di noi”, ed io ora dico: “questa che state leggendo è la storia di uno di loro”. Trattasi di un atleta del Kenya che racconta la vita degli amici runner che amano fare sport, che attraverso lo sport guadagnano per vivere, che attraverso lo sport stanno lontano dalla droga e prevengono anche l’obesità. Ma per fare tutto ciò è importante avere almeno un paio di scarpe ed anche dei medici ben formati per risolvere i problemi di salute che ogni tanto nella carriera di sportivo atleta si va incontro, di seguito la storia di Patrick.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si ho vinto molti eventi in Kenya e paesi confinanti come la Tanzania, ho creduto in me stesso, vincere una gara in Kenya è molto molto duro e pertanto sento che sono un campione, vincere una gara in Kenya non è possibile.
Come hai scelto il tuo sport? “Fin da piccolo ho avuto una marcia in più rispetto agli altri bambini, sentivo il piacere di correre che man mano che crescevo aumentava sempre di più e correvo ovunque senza sapere che era il mio talento migliore.