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lunedì 1 agosto 2016

Ubaldo Galli: Ogni volta che metto le scarpe da corsa mi sento campione

Matteo Simone


Ubaldo Galli, una vita dedicata allo sport, prima come calciatore e poi diventando un forte runner e maratoneta e tutt’ora continua ad allenarsi e a competere trascinando tanti altri amici della sua squadra e frequentatori del Parco di Tor Tre Teste dove di solito si allena. 

Tra atleti ci si conosce ma mai abbastanza, ed ora è la volta buona per approfondire la conoscenza di Ubaldo, che si diverte facendo sport ma quando si tratta di allenarsi duramente lo fa seriamente così come in gara è il momento di focalizzare l’attenzione sulla gara e su eventuali avversari di categoria.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Si ogni volta che metto le scarpe da corsa mi sento campione poi quando supero i miei record personali o vado sul podio della mia categoria.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
Giocavo al calcio, poi il matrimonio ed è banale ma la pancetta cominciava ad aumentare, non stavo bene così, quindi decisi di cominciare a correre e da quel giorno non ho più smesso, ormai sono 36 anni.

Nello sport, soprattutto nella corsa non arriva mai l’età della pensione sono tanti gli ultraottantenni che continuano a correre, ad allenarsi ed a gareggiare con attenzione. E come tanti altri runner anche Ubaldo è stato preso dalla corsa, ha scoperto i benefici ed ora la corsa è diventata la sua cura e prevenzione fisica e mentale.
Hai dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di scuola o lavoro? “No ho sempre abbinato lavoro a sport e tempo libero.”
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?
Penso che il motivo sia stato sicuramente il mio carattere competitivo.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?Non ho mai usato reintegratori di alcun genere, ovviamente seguo un'alimentazione controllata.”
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?Era la maratona di Roma, dove feci il personale di 2 ore 45 minuti 34 secondi, piansi.”

Le emozioni dello sport sono ineguagliabili, è come l’amore, ti fa faticare, ti fa sudare, ti fa andare in crisi, ma quando ottieni quello che vuoi, ti puoi rilassare, puoi piangere, sorridere, gioire e ricordarlo a vita e raccontare ad amici e nipoti.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Ne sono orgogliosi.”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?24x1ora feci 40 giri trovai una lepre adatta al mio passo mi misi dietro, solo che questo runner ogni volta che faceva la curva usciva un po’ di pista per tagliare qualche metro, ahahahah mancavano pochi minuti alla fine misi un'altra marcia e lo lasciai là.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere praticando sport? La mia grinta.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?Penso che la corsa sia stata una cosa naturale per me ce l'avevo da bambino, fatico più a camminare che a correre, e ha temprato il mio carattere.
Che significa per te partecipare a una gara?Partecipare a una gara è competere con altre persone ma nello stesso tempo starci insieme.”

E’ vero, la competizione è sana quando dopo la gara gli avversari restano amici e si condividono pensieri ed impressioni, l’avversario diventa un riferimento e a ogni gara ci si rivede, ci si parla, ci si scruta, e poi ognuno fa la sua gara.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Ogni età ha avuto un limite per me a 30 anni il mio limite era 3'30'' ora è intorno ai 4' ho sempre saputo i miei limiti.”

Importante avere la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, sapere come e fino a quando puoi spingere, è importante per far meglio e per tutelare la propria salute fisica e mentale.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: allenamento, raduni, pre-gara, gara, post-gara?Le sensazioni la maggior parte delle volte sono buone quando riesco a fare dei lavori che so mi porteranno ad una prestazione migliore.
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara?In allenamento penso che ciò che sto facendo mi farà essere più veloce ed in gara delle volte penso di non farcela ma poi supero e finisco.”
La tua gara più estrema o più difficile?La mia gara più difficile, anche se l'ho terminata con un buon tempo e classificandomi di categoria, è stata l'Ecomaratona dei Marsi, infatti non l'ho più fatta.

Il 4 Maggio 2008 Ubaldo (Podistica 2007) ha corso, a Collelongo (AQ), l'Ecomaratona dei Marsi di km 42,195 in 4h37’28”, classificandosi 3° categoria M55, completarono il podio Enzo Taglieri (Opoa Team Running Trasacco) 4h24’16” e Domenico Rinaldi (Atletica Latina) 4h15’30”.Il vincitore è stato Fabio Bernardi (ASD Aletica Vittorio Veneto) in 3h18’22”, precedendo Carlo Guidetti (Polisportiva Scandiano) 3h21’08” e Marco Zarantonello (Runners Valbossa – Azzate) 3h23’13. 

Tra le donne ha vinto Monica Casiraghi (Fila Atl. Team Brescia) in 3h55’26”, precedendo Teresa Filanti (Atletica Salentina Lecce) 4h07’33” ed Emma Delfine ((ASD Nadir) 4h31’26”. 

A cosa devi fare attenzione nella tua disciplina sportiva?
 
Quali sono le difficoltà e i rischi? Le difficoltà e i rischi alla mia età ci sono con questo sport, dovrei prenderla più alla leggera, ma non ci riesco è più forte di me.”

Quando lo vedi allenare Ubaldo sembra sempre un ragazzino, sempre in forma, scattante, pronto, davanti ad uno sciame di altri amici atleti della sua squadra Podistica 2007 Tor Tre Teste.
Quali condizioni fisiche e/o ambientali che ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Condizioni fisiche ed ambientali non ci sono state, è successo quando avevo problemi ed altro da pensare, insomma non avevo la testa per gareggiare.

Per fare sport ad alto livello bisogna essere sereni, concentrati, attenti, pensare a quel preciso momento, a quella particolare gara, dare il massimo in quel momento, quella giornata.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Continuerò a fare sport finché potrò perché mi fa stare bene, se non corro sclero.”

Lo sport diventa terapia, aiuta ad elaborare pensieri e situazioni, importante avere la giusta dose che per ognuno è diversa, può essere anche giornaliera.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Le ho superate con pazienza in 4 anni 2 operazioni, però ne sto venendo fuori.”
Ti hanno consigliato di ridurre la tua attività sportiva? “Si molti mi dicono di rallentare, ma non lo faccio
Hai mai pensato di smettere di essere atleta? "Non ho mai pensato di smettere.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Consiglio l'atletica a tutti i ragazzi, ma sono di parte, comunque aiuta a crescere in tutto, e si vive bene ed in salute anche con molte soddisfazioni.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?Non ho mai usato sostanze neanche reintegratori.
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Il mio messaggio è semplice, chi si dopa non è un atleta.”
 Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Lo psicologo nello sport è essenziale, ti forma il carattere il pensiero e molte altre cose, specialmente nei ragazzi, e negli atleti di un certo livello.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti?Delle volte ho rimpianto di non aver cominciato prima, ma se lo avessi fatto forse ora non correrei più, quindi a mente fredda rifarei tutto ciò che ho fatto.
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi?I sogni che ho realizzato sono tutte le soddisfazioni che mi ha dato questo sport, quelle da realizzare alla mia età sono quelle di continuare a correre ancora per molto e se fosse possibile a questi livelli, chiedo troppo?

Forse la domanda di Ubaldo è rivolta a se stesso, al suo corpo, ai suoi muscoli, gambe, articolazioni, alla sua mente, ma lui sa cosa è bene per lui, e allora si corre fino a che si sperimenta benessere.
Un’intervista a Ubaldo è riportata nel libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, Matteo Simone, pubblicato da Progetto Cultura. 
Perché correre? Matteo se lo domanda subito al principio e, con lui, tutte le persone per così dire "normali", che vedono i podisti come gente strana ed esaltata e gli ultramaratoneti addirittura come folli. Questo libro raccoglie tante testimonianze di praticanti concordi nel raccontare che lo sport, quando una persona trova per sé quello giusto e lo vive in modo sano, porta un nuovo stile di vita, un profondo mutamento esistenziale, una nuova serenità interiore. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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