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giovedì 22 dicembre 2016

Il 07 gennaio 2017, presso Planet Sport Running, Ultramaratoneti e gare estreme

Matteo SIMONE 

Il 07 gennaio 2017 si è presentato il libro Ultramaratoneti e gare estreme, a Roma presso Planet Sport Running, Negozio di articoli sportivi di Roberto e Luciano Ciccone, V.le Spartaco, 62.

L’Avvocato Francesca Arpino, laurea magistrale in psicologia delle organizzazioni,  ha moderato l’evento che ha visto la partecipazione di Gian Paolo Sobrino, Ultramaratoneta; la Prof. Maria Francesca Piacentini, Dipartimento di Scienze di Movimento Umano e dello Sport, Università di Roma, Foro Italico; la Dott.ssa Patrizia Ziti, psicologa dello sport; il Prof. Alberto Cei, professore a contratto di Coaching all’Università di Tor Vergata di Roma e docente della Scuola dello Sport del Coni.
Il libro parla di tanti atleti, maratoneti ed ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail, un pomeriggio all’insegna della fatica, dello sport, con la presenza d’eccezione di Gian Paolo Sobrino, un uomo di corsa delle lunghe distanze che corre per chilometri e chilometri e parlerà della tua esperienza di allenamento, di gara, dell'equilibro che si viene a creare tra attività sportiva, famiglia e lavoro.
Altra presenza illustre è stata la Triatleta nonché Prof. Maria Francesca Piacentini, che ho avuto il piacere di conoscere praticando Triathlon con l’Ironteam (Centro di preparazione per Sport di Endurance).
Inoltre, graditissima è stata la presenza della psicologa runner Patrizia Ziti con la quale di recente siamo intervenuti in qualità di Psicologi dell’emergenza del Corpo Italiano di Soccorso dell’ordine di Malta per l’emergenza sisma Centro Italia,
Nel testo parlo di passione nello sport, di motivazione, di superamento del limite gradualmente un passo alla volta, riportando le esperienze di tanti ultrarunner sia di libello amatoriale che di livello nazionale ed internazionale che fanno sport per ore ed anche giorni sperimentando deprivazione del sonno, partecipando a tante gare in autosufficienza, cioè provvedendo personalmente alla loro alimentazione, enfatizzando gli aspetti della psicologia dello sport quali la consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, l’autoefficacia individuale, la resilienza che si sviluppa con la pratica dell’endurance e che poi si traggono i benefici anche nella vita quotidiana, tutto diventa più gestibile ed affrontabile, si può fare tutto con studio, attenzione e senza fretta.
Di seguito riporto uno stralcio della Quarta di copertina: “Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è nell’esperienza che risiede la conoscenza.”
Di seguito riporto uno stralcio della Presentazione del Prof. Alberto Cei che ci onorerà della sua presenza: “Il libro scorre in modo interessante poiché Matteo Simone narra delle storie personali senza avere la pretesa d’insegnare cosa sia l’ultramaratona ma lasciandola scoprire al lettore attraverso le parole di chi la pratica. Ognuno di noi se ne farà quindi un’idea personale, basata su cosa riteniamo sia la corsa, la corsa di lunga distanza e il nostro rapporto con il movimento. E, quindi, un libro aperto a diverse soluzioni interpretative dettate dalle esperienze di chi legge e credo che questo sia il suo pregio principale.
Di seguito riporto uno stralcio della Prefazione di Sergio Mazzei: “Ringrazio Matteo per avermi chiesto ancora una volta di presentare un suo libro. Ribadisco che il potenziale umano va ben al di là di ciò a cui siamo normalmente abituati. Grandi atleti che realizzano prestazioni eccezionali, fachiri capaci di sottoporsi a prove fisiche al di là dei limiti che ordinariamente conosciamo, hanno ottenuto risultati inimmaginabili con il proprio corpo. Come affermò Ken Wilber: l’Io e dove metti il confine.”
Di seguito riporto uno stralcio del Prof. Riccardo Zerbetto e Dr.ssa Sonia De Leonardis: “Oltre il dolore e la sofferenza, oltre le deprivazioni - dovute alla mancanza di sonno, alle infiammazioni o agli infortuni - oltre vesciche indescrivibili ai piedi, oltre a tutto ciò, questi atleti ricavano da esperienze cosi probanti una forma di piacere. Una forma di piacere che, lungi dall’essere masochistico, riguarda quel ‘piacere di farcela’, di ‘raggiungere un obiettivo difficile e sfidante’, il piacere di sentirsi in tutto e per tutto padroni del proprio corpo, olisticamente. Una spinta dunque che si configura come un moto alla ricerca di un senso di competenza, di autoefficacia e di autodeterminazione, fino alla sensazione di sentirsi “immortali”, come moderni eroi e miti.”

Tanta gente intervenuta per ascoltare le nostre parole, per curiosare, per conoscere gente straordinaria che si allena e fatica con passione e con il sorriso, superando crisi e infortuni e tornando sempre ad allenarsi e a gareggiare con autoefficacia e resilienza.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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