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sabato 22 aprile 2017

Lo sport che ti fa consumare calorie, ti rimette al mondo in modo diverso


Lo sport fa consumare calorie
, fa uscire fuori dalla zona di confort, si può fare da soli o in compagnia, fa sperimentare benessere psicofisico e performance, fa ritornare ragazzino, rimette al mondo ogni volta in modo diverso, fa seguire una direzione, rende libero.

Si impara sempre dall'esperienza, importante è mettersi in gioco, uscire dalla zona di comfort, si può scegliere di restare seduti dietro le quinte, comodi, ma solo mettendosi in gioco e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e conoscersi meglio, la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio.
Lo sport fa apprezzare albe e tramonti, mari e laghi, parchi e strade, partenze e arrivi, solitudine e compagnia, se c'è l'uno ci può essere anche l'altro, se c'è negatività ci può essere anche positività, se c'è tristezza c'è anche allegria, l'uno serve all'altro per dare più valore, se c'è tensione ci può essere più relax, in gran parte dipende da noi cambiare stato, accettare, notare, considerare l'uno per decidere di voler andare verso l'altro.
Questo spinge persone a incontrarsi per allenarsi. Ringrazio i miei amici di sport che mi danno tanti stimoli per approfondire argomenti di psicologia dello sport, del benessere, della performance, tra i tanti Massimo Scarola molto presente agli allenamenti a Tor Tre Teste e al Parco degli Acquedotti.
Lo sport diventa anche il cibo della mente, io stesso mi nutro di sport, uso la bici negli spostamenti cittadini che a volte coprono distanze anche di 15km. A volte si dà la priorità allo sport rispetto al cibo, è il caso di Pasquale Onofrillo: “In una giornata di sole preferisco, quando è possibile, saltare il pranzo per un'ora di corsa.”

Altro atleta che si nutre di sport è Gabriele Frasconà: “Dopo il nuoto dai 6 ai 9 anni, ho ripreso a fare sport fino ai 18 anni con la pallavolo. Dopo ho intrapreso un percorso lungo fino ai 25 anni che ha visto sviluppare le mie doti di resistenza psicofisica tra le forze speciali italiane. Dopo il congedo il passo è stato breve, gare estreme e triathlon sono diventate il mio pane quotidiano.”

Interessante anche la testimonianza di Luca Giglioni
: “Lo sport è benessere. Il movimento è il cibo del cervello. Avere la possibilità di liberare tutte le endorfine è il più grande regalo che la natura ci ha fatto.”

Troppa alimentazione equivale a meno benessere, diventa auspicabile la pratica di esercizio fisico per consumare energie in eccesso.
Diventa importante sviluppare più consapevolezza, sarebbe auspicabile iniziare un percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la progressione negli stadi teorizzati con il modello transteoretico Di Clemente e Prochaska: fase precontemplativa, fase contemplativa, azione, mantenimento, uscita dal problema .
Nella fase precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.
La persona che non vuol sentire non sente
ma continua la sua vita con le sue modalità in questo caso è indicata una psicoeducazione e cioè un esperto che illustri alla persona la sua situazione in una maniera diversa dal comune, ad esempio con metafore, con paradossi, con visualizzazioni.
Nella fase contemplativa, le persone dichiarano di aver pensato di cambiare il comportamento ma senza assumersi ancora impegni precisi verso una modifica.
La testimonianza di Daniele, runner: “Ho cominciato 22 kg fa, fattori positivi: aver smesso di bere alcool, aver smesso di mangiare carne, avere più rispetto per gli animali.”

Interessante anche la testimonianza di Matilde Staffa, runner: “Prima di iniziare a correre pesavo 90 kg ora ne peso 65 direi che questo può bastare!

Altra testimonianza da parte di Desirè, runner: “Lo sport mi ha aiutata a perdere dei kg che non mi appartenevano questo ha influito positivamente: sul mio carattere, sulla prestazione sportive".

Questa può essere una fase di stallo, la persona è consapevole del proprio disagio, ha deciso di porre rimedio ma non ha ancora iniziato. Qui c’è da lavorare con la persona per permetterle una spinta propulsiva verso l’inizio della pratica dell’esercizio fisico.
Si può chiedere alla persona innanzitutto di individuare inizialmente un giorno della settimana in cui può essere più propenso a dedicarsi all’esercizio fisico, l’ora, il luogo, il tipo di esercizio fisico e le modalità. Dopo aver deciso la giornata giusta e valutato i diversi dettagli, bisogna solo aspettare il giorno stabilito per cimentarsi in questa nuova avventura.
La persona non vedrà l’ora di sperimentare quanto programmato.

Arrivati al giorno e all’ora stabilita, la persona è pronta all’azione, questo le permetterà di sentirsi capace di portare a termine un obiettivo, di sentirsi in grado di prendersi cura di se stesso, durante questa fase, valuterà se è una cosa fattibile e da ripetere.
Insomma, alimentazione e sport come stile di vita per trovare un equilibrio nel regime alimentare ed un tenore di vita migliore.

E’ un esempio Anna Giunchi, la maratoneta: “Lo sport mi ha dato un equilibrio, soprattutto per quanto riguarda il regime alimentare: facendo sport non mi sottopongo a restrizioni.”

Altro esempio è Daniele
: “Seguendo un’alimentazione controllata adesso posso dire di seguire un tenore di vita migliore anche nelle performance si nota la differenza.”

Così come anche il pugile Umberto Framondino: “Grazie allo sport ho iniziato a mangiare in modo più salutare alternando alimenti che prima neanche consideravo. Un detto vero che ho provato personalmente è ‘Mens sana in corpore sano’.“

Riporto di seguito la testimonianza di un Campione Italiano in una specialità dell’atletica: “Grazie allo sport mi sono tenuto lontano da vizi dannosi come droga, alcol e fumo. Mi sono dovuto informare sull'alimentazione arrivando a sapere di nutrizione molto più di chiunque altro frequenti. Ho così un fisico sano ed allenato.”

Altra testimonianza da parte di Antonello Landi, atleta di alto livello: “Per fare sport ad un certo livello bisogna seguire uno stile di vita, che contribuisce al benessere fisico, psicologico. A volte si devono fare delle rinunce: - non fare tardi la sera; - riposarsi bene specie prima delle gare; - seguire un alimentazione adeguata.

Altro atleta che racconta la sua esperienza è il forte ultrarunner Carlo Ascoli: “Ho iniziato a correre a 18 anni al parco per dimagrire perché pesavo 100kg. Nel 2003 ho fatto la Stracittadina di Roma, a ottobre la prima gara ufficiale è stata la 10km della Garbatella.”

Quando l’azione si mantiene per un tempo superiore, si dice che la persona ha raggiunto lo stadio del mantenimento. E’ quello che ha sperimentato Marianna Romano: “Ho sempre fatto sport per dimagrire. Alla corsa mi ci sono avvicinata per questo, poi è diventata una droga che mi ha portato ad altre quali lo spinning e a breve il ciclismo.”

Siamo noi che possiamo scegliere la direzione che vogliamo e mobilitare le energie per andare dove vogliamo, verso un maggior benessere verso mete e obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà e se non ci riusciamo sorridiamo e riproviamo in modo diverso apprendendo dall'esperienza e non isolandoci in una zona di troppo confort, scegliamo la vita anche se comporta il mettersi in gioco, il rischiare di sbagliare.

Per approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
https://www.ibs.it/obiettivi-risorse-autoefficacia-modello-di-libro-matteo-simone/e/9788896378991

E’ uscito il libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm

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