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lunedì 29 maggio 2017

Marco Lombardi, runner: Il "Passatore" è una di quelle gare che ti segnano!

Matteo SIMONE 

Domenica 28 maggio 2017 si è corsa la 45^ edizione del Passatore, corsa a piedi di 100km da Firenze a Faenza. Calcaterra vince per la 12^ volta consecutiva, Andrea Zambelli arriva 2° a pochi minuti da Calcaterra, tra le donne la vincitrice è Nikolina Sustic 5^ assoluta con il record femminile della gara, 2^ donna e settima assoluta Laura Gotti, 3^ donna e 10^ assoluta Jurisic Veronika.

Tra i protagonisti anche Marco Lombardi, 10° uomo e 13° assoluto in 8h12'41", di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao, com'è andata? Soddisfatto? Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici?Ieri è stata più dura del solito, un po' per il caldo, un po' perché quest'anno non riesco a ritrovare uno stato di forma ottimale! Ho avuto un po' di difficoltà in vari tratti del percorso: sul passo della Colla e dopo Marradi, ma ho cercato di stringere i denti e gli ho superati!”.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, durante, dopo la gara?Il Passatore è una di quelle gare che ti Segnano! Ogni volta dici: "basta!!! Il prossimo anno non ci sarò!" Ma poi...passato qualche giorno non vedi l'ora di essere all'ultima settimana di Maggio...le emozioni che accompagnano il prima, durante e dopo sono tante, soprattutto di grande gioia, timore e soddisfazione.”
Organizzata bene la gara, ristori, pacco gara, premiazioni?La Gara è organizzata al top! Anche se, nelle corse dove c'è un numero elevato di partecipanti ci sarà pur sempre qualcuno che rimane scontento di qualcosa. L'unica critica, a fini costruttivi, è quella che un Atleta non può rifornirsi soltanto con i ristori lungo il percorso, anche perché non siamo tutti uguali e ciascuno di noi ha esigenze fisiologiche diverse (metabolismo, sudorazione, ecc.) inoltre perché in questa gara il caldo è il nemico n.1 e l'idratazione è fondamentale! Dunque ad ogni atleta dovrebbe essere consentito un ristoro personalizzato su richiesta (fornito da coloro che lo assistono). Quest'anno 2 atleti sono stati ammoniti perché venivano idratati fuori dai ristori! Assurdo! Magari sarebbe meglio fare a fine gara l'antidoping ai primi 50, ma...non tocchiamo questo tasto dolente!”.
Tifo, sostegno, amici, percorso, com'era?Con me a supportarmi mia figlia Margherita di 10 anni, mia grande tifosa e grande appassionata di corsa, mia moglie Sandy e mio padre Gino. Gli altri miei 3 figli più piccoli farmi il tifo da Livorno insieme ai nonni. Lungo il percorso come sempre il tifo è grande, soprattutto in terra di Romagna!”.

Importante avere il flusso energetico positivo trasmesso dalla famiglia che tifa per te, per il tuo benessere, per la tua performance, per sostenerti nella fatica e nella prestazione dura e importante.

Come decidi obiettivi e strategie di gara, team, famiglia, amici, figure professionali?Gli obiettivi sono quelli di migliorare i propri limiti! Sono uno a cui piace gareggiare e spesso decido di fare una gara ultra anche pochi giorni prima.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di allenarti? Sicuramente il mio modo di allenarmi è cambiato nel tempo: prima tanti lunghi, adesso un po' più di qualità e distanze più brevi! Ho capito che è fondamentale il recupero fisico e mentale! Ultimamente cerco di immaginarmi mentalmente la gara! Ciò mi aiuta a capire tanti aspetti del mio inconscio, oltre che a darmi sicurezza nel mio potenziale e serenità! Sicuramente nei momenti di difficoltà (in gara) cerco di scovare ricordi del mio passato che mi hanno donato gioia e felicità! Dunque il primo pensiero è rivolto ai miei 4 figli ed a mia moglie ed ai bei momenti vissuti insieme a loro. Questo mi aiuta molto, perché è un modo efficace per sprigionare serotonina nel nostro corpo e ritrovare, anche se temporaneamente, il benessere".

Questo sembra essere un buon approccio, con l’esperienza si scopre che si possono risparmiare tanti chilometri per strada sostituendoli con allenamenti mentali, visualizzare e immaginare di fare chilometri attivando i neuroni specchio che simulano la fatica degli allenamenti e della gara e ti fanno incrementare la qualità della prestazione e anche scoprire eventuali criticità da migliorare. Risulta importante anche bilanciare la fatica muscolare, articolare e mentale degli allenamenti e gare impegnative e dure con opportuni recuperi e cura di sé.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?Vari personaggi hanno contribuito a formare il mio carattere ed il mio modo di pensare: ma primo fra tutti è stato il grandissimo Pietro Mennea: '...la fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni!'. Mai frase più vera! Attraverso il sacrificio e la fatica, forse, i nostri sogni riescono a materializzarsi, (almeno in parte) e comunque anche se non si realizzano, un uomo nel lottare ogni giorno per raggiungere il proprio obiettivo, si arricchisce d'esperienza e risulterà comunque ‘Vincitore’.

Vero diventa importante l’impegnarsi, il crederci e poi quello che viene si prende, serve tutto, diventa importante l’esperienza fatta, il viaggio è altrettanto importante quanto la meta.
Una tua esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare?
Un'esperienza in particolare mi ha segnato e mi ha fatto capire che ce la posso fare. A marzo 2013 alla 100 km di Seregno, conclusi la Gara con varie lesioni muscolari al quadricipite: il dolore fu infernale sin dai primi km! Ma non mollai!!! Strinsi denti e giunsi al traguardo sotto le 8 ore 3° assoluto. Poi 2 mesi di stop forzato, non riuscivo neanche a camminare. I medici mi avevano detto che non potevo correre per 6/8 mesi, ma spesso la determinazione è la cura migliore! A Maggio, ad una settimana dal Passatore, dopo oltre 2 mesi di stop ripresi a correre! Sfidando tutto e tutti mi presentai al Via: terminai la gara in 9 ore! Ciò mi fece capire di che pasta ero fatto! Mi rimboccai le maniche ed a Luglio 2013, andai correre la 100 km più dura D'Europa: la 100 km di Asolo. Vinsi con record della corsa! Li ho capito che volere è potere.”

Ci si conosce sempre di più, si può osare senza strafare, e scoprire che a volte la mente ci può bloccare, ci può sabotare o può essere nostra alleata e permetterci di fare quello che vogliamo.
C’è una parola o una frase di qualcuno che ti aiuta?La frase che più mi aiuta e che ha stravolto drasticamente il mio modo di pensare è: "mai arrendersi". Queste due parole mi furono pronunciate da un bambino di 8 anni, malato di cancro, consapevole di avere pochi giorni davanti a sé. Quando mi conobbe, mi venne incontro e con l'indice rivolto verso di me pronunciò tali parole, cambiando la mia vita...quelle parole le porto sempre con me, soprattutto nei momenti più bui.”

Si apprende sempre e da tutti, si scopre che la vita è tanto bella e che dobbiamo comprendere quello che ci fa star bene e poi possiamo mobilitare le energie per andare verso il nostro benessere.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance?Al mio benessere e performance nello sport oltre ad una sana e corretta alimentazione, contribuiscono anche gli integratori Inkospor, prodotti controllati e che si attengono alle normative europee antidoping! Per chi fa sport di endurance l'integrazione con prodotti sicuri e controllati è fondamentale per non incorrere in infortuni o problemi di salute (forte stanchezza, carenze di sali minerali, usura muscolare, ecc.).
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?L'episodio divertente della mia carriera podistica, risale alla mia 1° maratona nel 2011, quella del Mugello. Al ritiro dei pettorali, un addetto mi guardò e mi disse che la palestra della lotta era da un'altra parte. (Riferendosi al mio aspetto fisico, che somiglia più a quello di un lottatore che a quello di un podista). Arrivai 10° assoluto su oltre 800 persone! All'arrivo venne a complimentarsi con me.
Cosa hai scoperto del tuo carattere? Quali caratteristiche ti aiutano nello sport?Sicuramente la determinazione è un aspetto del mio carattere che prevale mentre pratico sport. Inoltre una "resilienza molto alta" e la voglia di riscatto, è ciò che accomuna di più tutti noi ultramaratoneti.

Vero, gli ultramaratoneti sono determinati, non mollano, non si arrendono, cercano di studiare e comprendere come raggiungere obiettivi sviluppando consapevolezza delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, sono molto autoefficaci con l’alzare gradualmente l’asticella delle loro sfide, ricordano sempre quello che hanno fatto in passato di buono, ed essendo molto resilienti, affrontando situazioni difficili e a volte estreme, pazientando ma andando avanti un pochetto per volta.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare sport?Ciò che mi spinge a fare attività Fisica è perché attraverso essa si riesce a trovare uno stato idilliaco di benessere fisico e lucidità mentale, inoltre aiuta a scaricare le pulsioni aggressive in un modo socialmente accettabile (catarsi delle pulsioni aggressive).
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport?Io lavoro con i ragazzi, e spesso cerco di trasmettere loro lo spirito di dedizione e sacrificio: "ogni giorno, granello dopo granello, si tira su un castello". Questo sport, pur traumatico che sia, insegna a lavorare duro, a rispettare il prossimo, forgiandoti nel fisico, nella mente e nel cuore.”

Granello dopo granello, mattone dopo mattone, metro su metro, si costruisce carattere, personalità, consapevolezza, autoefficacia, resilienza, mete e obiettivi.
Ritieni utile la figura dello psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? A mio Avviso la figura dello psicologo nello sport è di fondamentale importanza. Ti aiuta a dare un senso ad eventi, stati d'animo, ecc. che altrimenti non sarebbero capiti ed elaborati. Il suo contributo diviene fondamentale nei momenti di maggiore stress fisico e mentale.”

A volte un confronto con una figura professionale che possa dare un sostegno o supporto psicologico, o che ti possa far vedere le cose da altri punti di vista, o che ti possa far gestire meglio eventuali paure, ansie o stress, o che ti possa far credere di più su te stesso.
Prossimi obiettivi? Il mio prossimo obiettivo è migliorare il mio PB in maratona (2h41'14") e sulla 100 km (7h26'52"), spero a Settembre in Olanda alla 100 km di Winschoten". 
Sogni realizzati e da realizzare? "I sogni che ho realizzato sono l'aver vinto alcuni titoli italiani assoluti e master nelle varie discipline di ultramaratona (6 ore IUTA e 100 km FIDAL) e nell'aver vinto per 2 anni di fila (2015 e 2016) la classifica assoluta del Grand Prix di Ultra maratona IUTA. Il sogno che vorrei realizzare, è vestire un giorno, la maglia azzurra della Nazionale Italiana della 100 km...e se non avverrà...avrò guadagnato comunque in esperienza. È stato veramente un piacere rispondere alle tue domande! Ti faccio i miei più sinceri complimenti per la tua attività che svolgi con professionalità e dedizione e un grande in bocca al lupo per il raggiungimento dei tuoi obiettivi!”.

Un'intervista a Marco è riportate nel mio libro 
“La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline. 
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso. 

Matteo SIMONE 3804337230- 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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