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sabato 12 agosto 2017

L’allenamento aiuta a costruire muscoli, personalità e performance

Matteo SIMONE 

Impegnarsi in allenamento dà i suoi frutti da subito e aiuta a costruire muscoli, personalità e performance. 

Interessante l’esperienza di Zatopek descritta da James Nestor (L’arte di respirare): “Zatopek non aveva mai voluto diventare un corridore. Quando la direzione del calzaturificio in cui lavorava lo aveva scelto per una competizione locale, lui aveva cercato di rifiutare. Aveva detto che non era in forma, che non era interessato, che non aveva mai partecipato a una gara. Ma aveva corso comunque, ed era arrivato secondo su cento concorrenti. Zatopek intravide un futuro più brillante, e cominciò a prendere lo sport più sul serio. Quattro anni dopo, infranse il record nazionale ceco per i 2000, 3000 e 5000 metri. 
Zatopek...correva più veloce che poteva trattenendo il respiro, soffiava fuori l’aria e ricominciava da capo...Sarebbe diventato noto come allenamento di ipoventilazione... 
Alle Olimpiadi del 1952 vinse l’oro nei 5000 e nei 10,000 metri. Sulla scia di quel successo, decise di gareggiare nella maratona, unevento per cui non si era mai allenato e a cui non aveva mai partecipato. Vinse l’oro.Zatopek si sarebbe aggiudicato diciotto record mondiali, quattro ori olimpici e un argento nel corso della sua carriera. In seguito sarebbe stato definito “il più grande corridore di tutti i tempi” dalla rivista “Runner-s World”.”. 

Tutto sta a trovare un buon e bravo coach disposto a spendere tempo e attenzioni, inoltre diventa importante trovare amici di allenamento che condividono fatica e difficoltà e impegnarsi nel momento presente.
Ogni allenamento diventa una buona mattonella per consolidare e stabilizzare muscoli e forma fisica, parallelamente si consolida e incrementa forza e resistenza mentale nel proseguire con gli allenamenti faticosi e credere sempre in più in se stessi e fidarsi e affidarsi al proprio coach che deve essere in grado di graduare la difficoltà di allenamento e gare in base alle capacità psicofisiche dell'atleta.
Cosa spinge un gruppo di quarantenni e cinquantenni a sudare, faticare? Certo non la performance ma la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale; la voglia di fidarsi e affidarsi a qualcuno che ti fa compagnia, che ti aspetta; una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a stare nel gruppo che contiene e sostiene, per non mollare, per occuparsi di se stessi e degli altri, per raccontarsi, per far parte di un gruppo, una squadra con progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere momenti, fatti di viaggi e incontri, per superarsi, questo è lo sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito di squadra e appartenenza.
Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale
. Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.
Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di preparazione atletica. Il percorso per raggiungere obiettivi può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a questi impegni.
Quindi, la cosa importante è decidere le priorità negli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento, da soli è difficile, più è alto l’obiettivo, più è alto l’impegno, si lavora poi sull’autoefficacia personale attraverso la ricerca di passate prestazioni positive, di individuazione di modelli vincenti, di ricerca di feedback positivi.
Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia? Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito, quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo?
Si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto, indossare l’obiettivo raggiunto.
Per approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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