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venerdì 11 agosto 2017

Maurizio Torri: Kima trail running, forse la mia migliore gara di sempre


Nello sport impegnativo e faticoso, soprattutto in montagna, è importante essere consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti, diventa ancora più importante prepararsi bene per affrontare tali gare, fare un’adeguata preparazione senza improvvisare, sapere quanto si vale e come poter affrontare tali gare. Finita la gara si tratta di portare a casa nuove consapevolezze, conoscersi meglio e rispettare il ciclo impegno, attesa, gara, debriefing per comprendere cosa è successo, come far meglio e godersi i periodi di riposo e recupero soprattutto il terzo tempo fatto di incontri e confronti mangerecci.
Di seguito Maurizio giornalista sportivo, responsabile del portale www.sportdimontagna.com racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Campione mai, soddisfatto ogni volta che ho dato tutto chiudendo una gara con la consapevolezza che non si poteva fare meglio.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Arrivo dal calcio a 5, passando dai campi a 11. La mia passione per la montagna e per la corsa è nata a 20 anni seguendo le gesta degli skyrunner al Trofeo Kima. Ho iniziato con strada, campestre e mountain running.”
Quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Parlerei al presente visto che è ancora così. Faccio sport, corro e faccio skialp perché mi fanno stare bene. Sono la mia valvola di sfogo.”
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?Kima trail running, forse la mia migliore gara di sempre.”
Quale è stata la tua gara più difficile? “Trofeo Vanoni, la gara di casa, la gara che più mi piace, ma che proprio non riesco a interpretare.”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare? “Sellaronda skimarathon. Non sono mai stato uno da gara lunga, ma preparandola l'ho gestita davvero bene.”
Quali sono o sono state le sensazioni che sperimenti facendo sport: pregara, in gara, post gara? “Pre gara un mix di tensione e concentrazione, in gara provare a dare tutto sempre e comunque, post gara breve debriefing e poi terzo tempo.”
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Gestirsi, gli anni passano gli acciacchi aumentano.”
Diventa importante essere accurati negli allenamenti, nella scelta delle gare, nel rispettare i periodi di riposo e recupero, nutrire mente e corpo anche con coccole e massaggi, tanta attenzione a se stessi per durare il più a lungo nello sport nel miglior modo possibile, benessere e performance.
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Il divertirmi a farlo e l'amore per la montagna.”
Se c’è passione e motivazione tutto diventa più facile e divertente, la fatica ha un peso relativo, viene snellita dalle sensazioni di benessere che si sperimenta attraverso i sensi che si nutrono di odori, immagini, e piacevole compagnia umana o animale.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Pensando che tutto passa e che c'è gente che combatte battaglie ben più dure.”

Questo è vero, ogni volta che ti succede qualcosa di fastidioso, che sia imprevisto, crisi, difficoltà ti accorgi di essere vivo e che la vita contempla anche cose poco accettabili dall’essere umano che a volte vorrebbe che andasse tutto liscio come se fosse morto, ma la bellezza della vita sta proprio nel trovarsi nella difficoltà e accorgersi di avere capacità e forze per andare avanti, superare, chiedere aiuto, saper aspettare, lo sport aiuta tanto ad acquisire queste capacità resilienti.
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Fare sport fa bene a te ne guadagnano i rapporti interpersonali.”

Vero, in famiglia e al lavoro invogliate i vostri parenti e colleghi a intraprendere uno sport ci guadagnano loro sperimentando nuovo benessere e ci guadagnano i vicini per il clima che si respira di rinnovato benessere, di produttività, di pace e serenità.
I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “Alcuni apprezzano questa mia passione altri non capiscono come è normale che sia.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Una tenacia che non pensavo di avere.”
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “Mmm sarebbe dura.”
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “Sì, ma per fortuna questo pensiero è durato poco.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti? “Ognuno ha un proprio mentore/consigliere, sì penso che serva a guardare lo sport e le performance con occhi più obiettivi.”
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? “Non ne ho a breve termine, in questo periodo non sto correndo con continuità, indi l'obiettivo primario è tornare in forma, poi si vedrà.”

Interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di sport di endurance mi hanno permesso di scrivere il libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare estreme", di Matteo Simone (Autore)
Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti? Quali meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
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