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lunedì 18 dicembre 2017

Perché fare sport? Anche per conversare, per incontrarsi e confrontarsi

Matteo SIMONE 

Perché fare sport? Anche per conversare, per incontrarsi e confrontarsi approfondendo temi ed esperienze per esempio di endurance per andare oltre ma con attenzione, per sfidare se stessi e gli altri con elevata consapevolezza delle proprie capacità e limiti, gestendo e superando eventuali muri e barriere.

Sport all'insegna del benessere e anche performance, inclusione e aggregazione, coinvolgendo sempre più persone a fare sport con propri tempi e proprie modalità.
Sport considerato estremo, di endurance, di vita all'aperto, di altezze e lunghezze, di percorsi in salita, emozioni forti, dense e intese, viaggi a salire ma anche discese nella profondità di se stessi, vivere ora davvero, senza mostrare ma per sentire, sperimentare, mettersi in gioco, anche competere ma con meno pressioni, incontrando veramente sia amici di percorso che avversari per condividere e imparare sempre di più.
Gli atleti sperimentano sicurezza nel riuscire a portare a termine tali competizioni estenuanti, sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisione, di sentirsi leader, aumenta autoefficacia nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, si scopre di possedere capacità insospettate.
Gli atleti sperimentano di saper soffrire, di riuscire, di superare momenti difficili, per esempio il veterano Vincenzo Luciani dichiara: “Un motivo di orgoglio e di autostima; l’acquisizione di una mentalità da ultramaratoneta nel senso di capacità di autoregolazione delle proprie energie fisiche e di autocontrollo psichico sperimentato sulla lunga durata della prestazione sportiva; una capacità di saper ‘soffrire’, tener duro e saper resistere ad uno sforzo prolungato.”

Lo sport di endurance aiuta a sviluppare la resilienza, di seguito la testimonianza di un atleta di lunghe distanze Roberto D’Uffizi: “Ho scoperto che riesco a trasformare gli aspetti negativi in positivi, o al limite, a ragionare costruttivamente per la risoluzione di un problema. Quando hai un filo di forza e ti devi ingegnare per arrivare al traguardo, puoi tranquillamente avere la resilienza necessaria per affrontare altre problematiche quando sei in condizioni di relativo equilibrio psicologico e fisico.

Chi sperimenta le lunghe distanze nello sport sa che per arrivare al traguardo bisogna essere creativi, allenati e pazienti ma anche molto resilienti, saper cercare dentro se stessi le risorse necessarie per percorrere anche gli ultimi metri e arrivare al traguardo. Le esperienze di corsa di lunga distanza poi ti danno la consapevolezza che nella vita i problemi diventano più gestibili, affrontabili, risolvibili.
Di seguito William Da Roit descrive la sua esperienza alla prima edizione del 4K Alpine Endurance Trail della Valle d’Aosta. Com’è stata l’esperienza di gara?Il 4 K è di 350 km (330 il Tor de Geants) 25.000 i metri di dislivello. È stata una gara incredibilmente intensa, le montagne che hanno fatto da cornice, Gran Paradiso, Monte Bianco, Cervino e Monte Rosa mi hanno dato un'energia che non sapevo di avere. Mi ci sono voluti 6 giorni per concludere la gara.”

Per chi è amante della montagna, per chi ha la passione della corsa, attraversare giorni e giorni di sentieri e percorsi impervi, irti, scalare montagne, diventa un’avventura stimolante ed eccitante.
Più vai avanti e più scavi dentro di te per cercare le energie necessarie fisiche e mentali per andare avanti, per arrivare, per concludere un tuo viaggio pianificato e programmato da tanto, preparato bene con allenamenti e studio di cartine, mappe, alimentazione necessaria provata e sperimentata durante lunghi allenamenti, la vista dei passaggi, delle montagne del passare dei momenti che vanno dall’alba al tramonto, l’assaporare la temperatura notturna e l’accogliere tutti i pensieri che ti passano nella testa durante il lungo viaggio ti da tante energie per continuare, per riuscire, per terminare, ti arricchisce, ti fa maturare, ti cambia, ti rimette al mondo in modo nuovo, ti fa scoprire una nuova persona, più sicura, più consapevole, più resiliente.
Dico sempre che lo sport avvicina persone, culture, popoli e mondi, ed infatti lo sport mi ha avvicinato a tante persone ed uno di questi è Gabriele Lilli durante una corsa a piedi della lunghezza di 50km dove c’erano lunghissime salite e bisognava fare attenzione al percorso per non rischiare di sbagliare strada, bisognava idratarsi perché era tanto caldo. 
Di seguito, Gabriele ci spiega il suo approccio allo sport.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Attraverso la fatica. Quando si fatica, la tua mente forgia nuove alternative, nuove possibilità, per cui anche nuove forme di benessere e quindi di felicità.

Lo sport di endurance permette di conoscersi, di sperimentare la fatica insieme, accomuna, c’è condivisione nella fatica e nella soddisfazione a riuscire nel portare a termine la gara, considerata un’impresa, un obiettivo da raggiungere.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

 

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