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martedì 22 maggio 2018

Stefano Velatta, ultrarunner: Stimo molto gli organizzatori che investono

Matteo SIMONE 

Nella mente degli ultrarunner ci sono sempre tanti appuntamenti da non mancare, tante gare da presenziare, tanti chilometri da fare per raggiungere il luogo della gara portando con se possibilmente la propria famiglia e incontrando tanti amici per condividere lunghi periodi di fatica di sport condiviso. 

Di seguito Stefano parlare di sé e del suo mondo di ultrarunner rispondendo ad alcune mie domande.
Dove sarai presente prossimamente? Con quali intenzioni e consapevolezze?Sarò a San Michele di Bari per la 6 ore, mi hanno invitato e io ho risposto subito di sì. Stimo molto gli organizzatori che investono su di noi per promuovere le loro gare perché credono in noi e ci danno risalto e soprattutto, come nel mio caso, mi permettono di gareggiare in diversi posti d Italia e io do sempre il massimo come ringraziamento.

Quando c’è passione si è sempre pronti, si fa sempre in tempo, quando chiamano gli organizzatori come fare a rinunciare, Stefano sempre disponibili per tutti, dal Nord al Sud trova sempre persone pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo durante la gara e soprattutto all'arrivo.
C'è aria di convocazione in nazionale?
Non penso ci sarà la convocazione perché per ottenerla bisognava fare il tempo a Seregno e al Passatore, io purtroppo ero al Top di forma fino alla maratona del Lamone dove ho corso in 2h36' facile facile come ultimo lungo, poi l’infortunio e addio Seregno.”

A volte è difficile trovarsi nelle migliori condizioni nei momenti più opportuni, a volte si perdono treni e altre volte si riescono a prendere i treni giusti, ci vuole un po’ di fortuna e un po’ di programmazione, importante e prenderla bene sempre e continuare a coltivare una passione che rende liberi, felici e resilienti.
Stai cambiando o introducendo qualche aspetto?Adesso vado avanti per la mia strada, spero di ricevere altri inviti per fare altre 6 ore e permettere quindi alla mia condizione fisica di crescere sempre più, quindi non ho obbiettivi certi per il futuro ma di gareggiare su distanze importanti e di fare bene e dare motivazione ad altri atleti che so mi seguono e io cerco di dare loro consigli spero preziosi.”

La vita è fatta di decisioni, di ciclicità, di incontri, si decide il da farsi giorno per giorno, momento per momento, in base alle condizioni fisiche e alla risorse residue del momento, cavalcando sempre l’onda del cambiamento, avendo a disposizione sempre un piano B, essendo disposti a prendere in mano le redini della propria vita, e affidandosi agli altri così come si diventa anche punto di riferimento nei confronti di altri che iniziano questo lungo percorso di sport di lunga distanza che prevede la conoscenza di tanti aspetti, tanta esperienza sul campo e tanta pazienza nell’affrontare periodi di crisi, difficoltà rimettendosi sempre in moto e rialzandosi sempre per andare incontro ai propri songi sempre presenti nella testa di ognuno soprattutto nella mente degli atleti.
Stefano è menzionato nel libro
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Aracne Editrice.
 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR  

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