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giovedì 4 ottobre 2018

Penso che lo psicologo sportivo possa aiutare molti sportivi a crescere

Molte volte le difficoltà che si incontrano non sono fisiche ma mentali
Matteo SIMONE 

Quando si incontra lo sport si sperimenta un nuovo modo di essere al mondo sperimentando benessere individuale e di gruppo e anche performance individuale e di gruppo. 
Diventa importante scegliere lo sport che più ci aggrada, che più tira fuori il meglio di noi, che più ci permette di sperimentare sia benessere che performance e nella vita si fanno sempre scelte momento per momento, giorno per giorno. 
Di seguito un atleta racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport? “Nella mia vita mi sono sentito campione nello sport, quando per esempio riuscivo ad aiutare la mia squadra a vincere con un gol. In atletica ho avuto la fortuna di gareggiare contro ragazzi davvero forti che mi hanno stimolato e fatto vedere cosa vuol dire la rivalità.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Per diventare atleta penso che il mio percorso di crescita possa partire da quando sin da piccolo i miei genitori mi accompagnavano a praticare nuoto. Li ho imparato cosa significasse il sacrificio per poi scegliere lo sport nel quale io volessi cercare di esprimermi al meglio. Penso che il fatto di diventare atleta stia principalmente nel scegliere in quale disciplina volersi esprimere.”

L’esperienza in ambito sportivo è molto ricca, si ha a che fare con amici di squadra che vengono considerati fratelli a volte, si fa in quattro l’uno per gli altri per raggiungere obiettivi comuni e condivisi.
Chi contribuisce alla tua performance?Durante la mia vita penso che il tifo mi abbia spinto a dare qualcosa in più. L'unione nel gruppo, nella squadra, ti spinge a dare qualcosa in più per quelli che non sono più semplicemente dei compagni di squadra ma diventano dei fratelli. Inoltre penso che l'avere un allenatore competente e con carisma crei una sicurezza nell'atleta vitale per la sua crescita.”

L’allenatore diventa una figura importante e fondamentale che affianca genitori e insegnanti sia nell'educazione alla vita dell’atleta sia nel trasferire valori e metodi per diventare sempre più perfomanti.
Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile?La gara della mia vita nel calcio è stata a 15 anni entrando nel secondo tempo in un torneo, dove per problemi fisici avevo scelto con l'allenatore di non partire titolare. Vista la difficoltà della mia squadra a segnare l’allenatore mi chiese se me la sentivo e dopo il riscaldamento entrai. Nel secondo tempo feci una tripletta facendo vincere la semifinale alla mia squadra. Per quanto riguarda l’atletica la gara della vita, mi è capitata quest'anno dove dopo 3 giorni di febbre dovetti affrontare un 1500m piani. In quella gara decisi di aiutare semplicemente i miei compagni di squadra e alla fine facendo una gara molto tattica riuscimmo a prendere i primi due posti. Nonostante i primi due posti io arrivai ultimo.”

Lo sport a volte arricchisce, diventa uno strumento di crescita personale, una vera palestra per affrontare la vita con consapevolezza, fiducia e resilienza.
Quale esperienza ti dà la convinzione di potercela fare?
Il mio passaggio dal calcio provinciale a quello regionale. Inoltre il passaggio dal calcio all'atletica; grazie a queste esperienze sono uscito molto cambiato. Ho capito che con il sacrificio e la passione si può arrivare veramente distante a volte anche dove la tecnica non sia delle migliori.” 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Ho scoperto molte cose, ma quella più importante secondo me è che mi piacerebbe allenare, trasmettere le lezioni che ho imparato da solo o quelle che mi sono state insegnate da altri ad altre persone, sperando di essere utile.” Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Penso che lo psicologo sportivo possa aiutare molti sportivi a crescere poiché molte volte le difficoltà che si incontrano non sono fisiche ma mentali. Lo sportivo deve anche riuscire non solo a raggiungere un pieno controllo del proprio corpo per crescere ma ancora di più della propria mente.”

Lo sport non è solo fatica ma anche condivisione di momenti bizzarri e ricchi di soddisfazione per quello che si è riusciti a fare insieme mettendocela tutta uno per tutti e tutti per uno.
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Si molte a dire la verità, ma una in particolare mi è rimasta impressa. Ad un torneo ricordo che dopo aver vinto la finale prendemmo l'allenatore e lo lanciammo in piscina. L'unico problema consisteva nel telefono che aveva in tasca!”

Lo sport permette di trovarsi in situazioni dove si può sperimentare sia sicurezza e fiducia m anche ansia e dubbi, a volte va tutto liscio e si sperimenta il flow dove si va quasi in automatico, il corpo sa tutto e tutto diventa facile e semplice, altre volte la mente dell’atleta è ingombra di dubbi, pensieri, perplessità.
Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?L'allenamento è sempre la parte più difficile, dove chi si sacrifica veramente viene fuori. La fatica la fa da padrone, deve essere così! Al giorno d'oggi molti ragazzi si allenano in maniera blanda pensando che poi i risultati arrivino perché magari sono più dotati di altri. Ma non è così. Il pre-gara invece è sempre il momento dell'ansia, dell'insicurezza dove si pensa ad ogni secondo se si è dato il massimo durante gli allenamenti. La gara è il momento come piace definirlo a me 'no brain'. Li le gambe vanno deve essere tutto naturale. I movimenti li conosci sai cosa fare perché hai provato tutto duemila volte in allenamento. Il post gara è il momento delle somme. Li si cerca di capire cos'è andato storto. Questo non solo se si perde, cosa scontata, ma anche se si vince. Lo sportivo deve puntare sempre a migliorare.”

Lo sport aiuta a essere pazienti e graduali nel voler raggiungere risultati e trasformare sogni in realtà, non si inventa niente ci vogliono migliaia ore di allenamento per raggiungere la performance e d è improntante avere a disposizioni figure esperte che guidano, sostengono, supportano.
Quali sono difficoltà e rischi? “Il rischio maggiore al giorno d'oggi penso sia quello di cadere nel voler fare subito bene. Non è così. Ho notato che molti allenatori nel calcio per esempio con mia sorella non passano più tempo come si faceva una volta a insegnare ai bambini. I ragazzi vengono presi e allenati subito al top dimenticandosi poi di coloro i quali non riescono a seguire il gruppo facendo odiare loro magari la disciplina o lo sport che hanno scelto di abbracciare da bambini.”
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Le supero semplicemente aspettando in caso di un infortunio, in caso di crisi o sconfitte tentando di capire valutando gli errori e cercando di capire dove posso migliorare chiedendo aiuto eventualmente a chi ha più esperienza di me.”

E’ importante trasmettere sani valori attraverso lo sport e fare in modo che lo sport diventi un veicolo di educazione e di aggregazione, un luogo lontano dalle troppe zone di confort dove i ragazzi sono davanti a un cellulare o iPad passivamente e virtualmente.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? I ragazzi devono semplicemente amare lo sport che scelgono non devono magari essere costretti dai genitori o dalle convenzioni. Se una persona ama il suo sport indipendentemente dai risultati che questa consegue sarà soddisfatta o comunque portata a dare di più per raggiungere risultati migliori.” 
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?Si il rischio c'è sempre. Quante volte magari prima di una gara si vedono cose particolari alle quali si dice perché io no. Penso che se una persona vince attraverso il doping non ama lo sport che pratica e non lo rispetta.” 
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Penso possa semplicemente essere “Ama il tuo sport". Molto semplicemente questo, poiché è lo sport che hai scelto da piccolo e che ti ha fatto crescere.” 
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport? “Familiari e amici sono contenti e appoggiano la mia scelta.

Nella mente degli atleti ci sono sempre programmi e piani per organizzarsi e per appassionarsi sempre con entusiasmo.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Il prossimo obbiettivo sarebbe quello di tornare a giocare a calcio, magari calcio a 5, e possibilmente provare a prendere il brevetto per allenare nelle giovanili.”

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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