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domenica 31 marzo 2019

Elisa Stefani: Sogni realizzati i titoli italiani e la maglia azzurra nei cross 2008

Mi piacerebbe indossare un’altra maglia azzurra
Matteo SIMONE 

Elisa Stefani nel 2013 si aggiudica il titolo di Campionessa Italiana di Maratona vincendo la prima edizione della Unesco Cities Marathon con il crono di 2h40'53" ma la sua miglior prestazione in maratona l’ha ottenuta nel 2012 il 9 dicembre con il crono di 2h37’54” a Reggio Emilia.

Tra le sue ultime gare si classifica prima italiana alla Stramilano con il crono di 1h14'04" che è la sua miglior prestazione, di seguito approfondiamo la conoscenza di elisa attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentita campione nello sport?Campione nello sport mi sento ogni volta che trasmetto qualcosa alle persone che condividono la mia stessa passione; non sempre è campione chi vince anche perché non sento di aver ancora fatto la differenza con una mia vittoria.”

Sembra che Elisa non si senta affatto arrivata, le sue vittorie al momento le ritiene qualcosa di ordinario, la sua passione e il suo impegno denotano la voglia di fare qualcosa di importante come se il meglio debba ancora venire.
Qual è la gara della tua vita?
 “La gara della mia vita non c’è, ma lo sono tutte quelle gare in cui ho fatto un risultato sperato dopo un infortunio.”
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? “Difficoltà e rischi sono tutti legati all’infortunio: farsi male è un rischio e la cosa difficile sta proprio nel cercare la continuità nella preparazione per arrivare al miglioramento.

In effetti, la cosa difficile dell’atleta è sempre la ripresa dopo un infortunio dove c’è preoccupazione di dover ritornare di nuovo in forma, di continuare ad esprimersi atleticamente sperimentando benessere e performance ottenendo risultati ambiti e sfidanti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Sono diventata un atleta appassionandomi alla corsa, iniziando alla scuola media per i giochi studenteschi e poi amando questo sport sotto ogni aspetto.”C’è un episodio divertente nella tua carriera sportiva?Non ci sono episodi divertenti che io ricordi al momento, solo tanti momenti importanti che mi fanno sorridere ogni volta che penso alla corsa in generale.”

Quando si incontra qualcosa che appassiona ci si dedica al massimo per il ritorno che si riceve dl punto di vista emotivo e di soddisfazione personale.
In che modo raggiungi la performance? Chi contribuisce alla tua performance?Raggiungo la performance con l’allenamento, l’alimentazione, massaggiatore, fisioterapista, con sacrifici personali e con una famiglia accanto che mi sostiene.”
Come superi crisi, sconfitte, infortuni?Supero i momenti difficili guardando sempre il bicchiere mezzo pieno a ogni situazione perché mi porteranno a reagire con più forza di prima e andando dal fisioterapista.”

Sono tanti gli ingredienti del successo: un costante impegno quotidiano volto alla preparazione fisica in allegamento per affrontare una gara importante e poi tanto altro di contorno che aiuta a prendersi cura del proprio fisico e anche della propria persona integralmente grazie al sostengo di amici e famiglia che sostiene soprattutto nei momenti più difficili in cui può trovarsi l’atleta come un infortunio o un sovraccarico di allenamento o tensioni e pressioni elevate.
Quale esperienza passata ti dà fiducia nel raggiungere i tuoi obiettivi?Non ce n’è una in particolare. Tutte le esperienze, soprattutto quelle negative, mi danno fiducia per percorrere la strada verso i miei obiettivi, perché ogni volta che mi rialzo lo faccio più carica di prima e con voglia di riscattarmi.”

L’atleta vincente è un atleta resiliente che è consapevole che la strada per il successo non è sempre spianata ma a volte ci sono muri e crisi da attraversare e non bisogna abbattersi né demoralizzarsi ma affrontare tutto con strategie e metodi adeguati e leali per centrare sempre obiettivi ambiziosi:.
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post-gara)?Durante lo sport sperimento molte sensazioni diverse e talvolta contrastanti: gioia, dolore, frustrazione, senso di libertà e liberazione dagli impegni e poi legato al pre-gara: paura e agitazione per ciò che è un’incognita; in gara sento rabbia e concentrazione e senso di controllo su me stessa mentre post gara è solo gioia, divertimento e liberazione dalla tensione.”

L’atleta non si trova a gestire solo allenamenti fisici ma anche tutto ciò che ha a che fare con una competizione che comporta attese, pressioni, tensioni e bisogna saper considerare tutto come momenti e sensazioni che si conoscono e che si possono tenere a bada considerandoli messaggi di attenzione e non di disturbo avendo il pieno controllo di se attraverso l’esperienza e/o attraverso una preparazione mentale adeguata.
La gara più difficile?Gara più difficile è stata un 5000 m in pista ai campionati di società serie oro dove ho corso con un problema al ginocchio che poi mi ha fermato nel 2013 e un’altra al campionato di società di cross dove corsi 6 km quasi senza una scarpa per averla persa nel fango.”

L’atleta vincente e resiliente mette in conto che può accadere qualsiasi situazione che ribalta una condizione di performance e bisogna essere pronti a cavalcare l’onda anomala del cambiamento cercando di fare del proprio meglio andando avanti comunque e facendo del proprio meglio considerando anche che le esperienze sono cicliche, quindi a volte c’è una vittoria altre volte ci può essere un periodo negativo o infortuno ma tutto può essere ribaltabile con il nostro impegno e soprattutto la nostra fiducia che non ci fa scoraggiare ma ci rimette al a lavoro seriamente e con entusiasmo.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? L’unico messaggio per i giovani è che lo sport fa bene nel corpo e nella testa e che è l’unica cosa che forma davvero il carattere è l’individualità, inoltre è un luogo dove socializzare.”

Concordo con Elisa, lo sport permette di fare esperienze che fanno maturare e arricchiscono la persona facendola diventare più responsabile e consapevole.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Mai corso il rischio di incorrere nel doping, perché ero e sono convinta che sia sbagliato e a posteriori porti il conto da pagare.”
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Familiari e amici sono orgogliosi di quello che faccio e dei miei risultati ma dicono anche che la corsa a certi chilometraggi sia da pazzi!”

A volte gli atleti sono incompresi rispetto alla propria passione e dedizione allo sport che li distoglie da una vita più confortevole e li rende più propensi alla fatica e capaci di sopportare dolore e sofferenza, qualcuno potrebbe essere apprensivo nei confronti degli atleti considerandoli sempre persone da proteggere e da tutelare.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Di me stessa ho scoperto molte cose nello sport, ma la prima di tutte è la mia grande forza nel raggiungere l’obiettivo che mi prefiggo.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport?In alcuni casi lo psicologo dello sport è molto utile.”

Nella mente dell’atleta ci sono sempre obiettivi da raggiungere, grandi progettualità futura a medio e lungo termine, sogni da trasformare in realtà e tanti personal best e vittorie.
Prossimi obiettivi?Il mio prossimo obiettivo è la maratona di Praga dove voglio correre vicina alla Maiooz".
Sogni realizzati?Maratona di Praga dove correre per ritocchi il Personal best. Sogni realizzati i titoli italiani e la maglia azzurra nei cross 2008, e mi piacerebbe indossare un’altra maglia azzurra.”

Un'intervista a Elisa è riportata nel libro "Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni", pubblicato da Progetto Cultura.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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