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mercoledì 13 marzo 2019

Stefano Velatta vince la 6h di Lucera 2019 con 85km, record mondiale stagionale

Dovevo regalare un crono di prestigio a questa città che se lo merita
Matteo SIMONE

Ancora una volta benvenuto al sud caro Stefano Velatta, in una terra di ultramaratoneti e precisamente in capitanata, nella provincia di Foggia e precisamente a Lucera, sorridente cittadina alle pendici di un castello che si intravede dalla statale S.S. 89 che porta a Foggia e poi proseguendo si può arrivare a Manfredonia alle porte del fiorente Gargano.

C’ero anch’io in questa festa di ultramaratoneti, una gara di 6 ore su un circuito di 1km da fare tante volte fino alla scadenza delle 6 ore messe a disposizione dall’organizzazione, il vincitore è stato proprio l’invitato n. 1 con il pettorale n. 1 il campionissimo Stefano Velatta che è venuto dal Nord d’Italia e precisamente da Biella per onorare questa splendida gara organizzata dal conosciutissimo uomo immagine Domenico Martino e dalla società Lucera Academy.
Tutto è andato alla perfezione dal pacco gara con prodotti locali e una bella maglia gialla o blu a maniche lunghe e tecnica ai ristori, alle premiazioni al pasta party finale con le conosciutissime orecchiette nostrane con pomodori e rucola.
Di seguito alcune domande post gara al carissimo vincitore Stefano Velatta che mi ha doppiato in gara per ben 20 volte nonostante io abbia fatto una bella gara totalizzando 65km ma lui è un campione in odore di maglia azzurra si spera.
Per te cosa rappresenta la gara di Lucera?Ha rappresentato una tappa fondamentale per il mio continuo allenamento alle ultramaratone e quindi posso solo che ringraziare Mimmo Martino e tutta l’Academy di Lucera che hanno permesso, hanno fatto sì che io potessi partecipare a questa bellissima e meravigliosa gara.

Una grande festa dello sport ultra a Lucera, gente che organizza, gente che corre, gente che vince, un mondo di persone che si incontrano, faticano, condividono storie ed emozioni.
La tua prossima 100km in cerca di un crono importante? “La 100km per un crono importante devo ancora individuarla,  probabilmente potrei cercarla all’estero perché oramai in Italia, di gare di 100km, tolta Seregno, non ce ne sono più di gare veloci, il Passatore sicuramente non è una gara veloce, infatti io lì non cercherò la prestazione cronometrica  ma cercherò di arrivare in fondo ancora con energie, ecco questo è il mio obiettivo per il Passatore, poi vada come vada perché è una gara talmente particolare  che non si può decidere a tavolino.”

Da qualche anno Stefano è cercatore di maglia azzurra, ma prima bisogna dimostrare di meritarsi la maglia con un crono importante che la federazione considera sotto le 07h15’ almeno queste erano le condizioni dello scorso anno, Stefano è vicinissimo, staremo a vedere nei prossimi mesi.
Come nasce l'idea dell'ultra a Biella?L’Ultra Biella nasce perché un gruppo di persone molto intelligenti e seri come Paolo Vialardi e Giuliano Pavan, soprattutto quest’ultimo che è un ultramaratoneta e sa appunto cosa gli atleti cercano in queste gare ultra, hanno avuto questa idea di organizzare questa 6 ore e 24 ore di Biella prima perché non c’è mai stata e poi perché appunto essendo loro ultramaratoneti sarà un allenamento importante  per tutti i Biellesi che andranno ad affrontare il Passatore.”

Biella è diventata una città di ultrarunner, tanti partecipano a gare ultra come il Passatore di 100km da Firenze a Faenza m anche a tante gare a circuito di 6, 12 e 24 ore e per onorare il campione Stefano Velatta e per permettere a tanti Biellesi di prepararsi al meglio alle prossime gare ultra ma anche per incentivare gente a venire al nord si è pensato di organizzare una interessante e importante gara di 24 ore una sfida per gli atleti, per gli organizzatori, per l’intera città di Biella.
Come tieni a bada la stanchezza nella parte finale di una 6 ore? “La stanchezza nell’ultima parte di una 6 ore non è mai uguale per me, ci sono state gare di 6 ore dove non ero assolutamente stanco e sono riuscito a correre anche l’ultima ora sotto i 4’ al km di media, alcune 6 ore invece dove ho osato soprattutto la prima parte ho sofferto la stanchezza nel finale, oramai ho raggiunto un equilibrio e quindi riesco fortunatamente a tenere la stessa andatura dall’inizio alla fine ma soprattutto lo faccio per preparare proprio le 100km perché in una 100km se si arriva freschi negli ultimi 20km si può fare la differenza.

Ho potuto apprezzare la leggerezza di corsa di Stefano ogni volta che mi superava, la sua strategia di gestire le energie nascondendo ogni minima smorfia concentrato sul gesto atletico, focalizzato su chilometri da percorrere agile quasi in volo, su scarpe leggerissime con una corsa sulle punte come se stesse correndo una gara di mezzofondo, ma ho potuto notare all’arrivo che è umano, sul volto aveva anche lui i segni della stanchezza come tutti noi, come tutti i partecipanti, quindi la sua strategia è non consumare energie durante la gara come facciamo tutti noi salutando e scherzando, la gara è gara non si scherza se si vuole ottenere un crono importante.
Cosa lasci a Lucera e cosa porti via
? “A Lucera lascio sicuramente, spero, una bella impressione, nel senso che penso di aver onorato la loro gara nonostante non ero al 100 per 100, perché arrivavo da una settimana carica di chilometri, ero stanco e quindi non ero sicuro di poter fare comunque una bella prestazione e quindi questo mi dà morale perché se ho fatto 85km in condizioni di stanchezza, vuol dire che qualche margine di miglioramento c’è ancora. 
Lascio sicuramente tanti amici, vecchi e nuovi, ma so che li rivedrò spesso perché a me piace molto gareggiare al sud e quindi ci tornerò presto, ecco spero appunto di aver lasciato queste cose positive poi non si può essere simpatici a tutti e piacere a tutti indubbiamente, io cerco sempre di fare il mio di  non danneggiare mai nessuno, non critico mai nessuno perché non sono fatto così, spero di lasciare sempre qualcosa di positivo e vedo che la gente mi segue e cerca di imitarmi e questo mi fa piacere. 
Da Lucera porto via sicuramente la consapevolezza che posso fare una grande 100km però finché non la faccio non mi darò pace, nel senso che a parole siamo bravi tutti però bisogna fare i fatti, e quindi io nel mio piccolo, appunto senza tante pretese, allenandomi seriamente e con onestà, cercherò di portare a casa per me stesso soprattutto un buon crono su una 100km, per dimostrare finalmente soprattutto a me stesso che posso farcela, però fino a quando non ce l’avrò fatta, sto zitto, sto nel mio silenzio e sto con i miei allenamenti e cercherò in futuro di fare questo benedetto crono. 
Porto via anche il mio miglior tempo, il mio personale sulla 6 ore che comunque fa sempre tanto morale perché se è vero che magari alla fine vincere con 80km con 75 o con 85 si porta sempre a casa una vittoria ma aver fatto comunque il personale ti dà sempre quel qualcosa in più soprattutto psicologicamente perché è una soddisfazione e quindi ognuno di noi in questo splendido mondo della corsa quando fa il personale che sia di 2h05’ in maratona o di 5 ore è sempre una soddisfazione personale.”

Ce la sta mettendo tutta Stefano per entrare in squadra azzurra i numeri quasi ci sono almeno per le 6 ore in proiezione della 100km si tratta di graffiare questo crono in una 100km e penso che abbia tutte le gare in regola per meritarselo, staremo a vedere, me lo auguro. Sicuramente il morale è alto questo periodo di performance per una vittoria con un crono da record, per le ottime sensazioni che sperimenta, per crederci sempre di più, per il seguito di tifo che ha dietro di sé.
Cosa ti ha permesso di fare il tuo personale? “Penso sicuramente non la condizione attuale perché sono molto stanco questo periodo, penso gli allenamenti fatti da dicembre che mi hanno permesso di crescere muscolarmente e di resistenza compresa anche la 100km delle Alpi perché comunque venivo da un periodo molto positivo di vittorie e di tempi, di crono molto soddisfacenti, e quindi questo, secondo me, mi ha permesso di fare il personale. Altro fattore secondo me ha inciso molto è stato il tifo degli atleti che correvano con me, tu compreso, perché sentirsi dire, incitare, ad ogni atleta che io superavo, il mio nome e sentendosi comunque tantissime parole di incoraggiamento e positive, questo sicuramente mi ha fatto salire l’adrenalina e ha fatto in modo che io corressi ancora più forte la parte finale soprattutto le ultime 3 ore quando non ero più in compagnia di Alberico Di Cecco, il quale la prima parte mi ha aiutato tantissimo.
Altro fattore che secondo me che mi ha aiutato è stato proprio la motivazione, nel senso che  dovevo comunque dare qualcosa a Mimmo Martino e al suo staff perché si sono veramente impegnati tanto nel creare questo evento che è stato a detta di tutti un successone e io con quello che hanno fatto loro per me avendomi invitato e trattato veramente come un top runner, dovevo impegnarmi al massimo e  regalare un crono di prestigio a questa città che se lo merita
.”

Molto generoso e sensibile Stefano Velatta, molto riconoscente, questo è lo sport che vogliamo che unisce e aggrega che abbatte muri e barriere culturali, che premia chi se lo merita, chi fatica giorno dopo giorno in cerca di un risultato, una riconoscenza per sé e per chi se lo merita.
Dedichi a qualcuno questa vittoria?Questa vittoria sicuramente la dedico in primis proprio a Domenico Martino, proprio perché ci tengo veramente tanto a ringraziarlo, perché per me ha fatto veramente tanto, anche se a lui non sembra ma per me ha fatto veramente tanto,  quindi la prima persona che dedico questa vittoria è sicuramente lui; secondo, ma non per importanza, alla sua società e quindi all’Academy di Lucera e quindi ecco questa volta voglio proprio dedicarla a loro perché se lo meritano veramente tanto; inoltre a Rodolfo Palmadessa e a Giosport che è il mio unico sponsor e qualcosina anche per gli amici pugliesi che con me veramente sono sempre tanto calorosi e tanto premurosi, mi danno tanti affetti e quindi una parte anche a loro è dedicata questa vittoria.
Come ultima cosa ci tengo tanto a ringraziare te perché con il lavoro che fai, quello che scrivi magari tu non ti rendi conto ma a me personalmente mi dai veramente tanta energia, tanta carica, tanta voglia di continuare, perché sono queste piccole cose a volte, il tuo abbraccio alla partenza, il tuo post che hai messo, piuttosto che queste domande che tu mi fai è un valore aggiunto al proseguo della mia carriera. Spero di rivederti presto e in bocca al lupo anche te per il tuo lavoro, per le tue corse, per tutto perché sei davvero una bella persona, ciao Matteo.”

Molto riconoscente e commovente Stefano con le sue parole, un vero campione umile e modesto, spero il meglio per lui e per il suo proseguo non solo di carriera sportiva ma anche di vita familiare e lavorativa.
Un grazie a Stefano per la sua disponibilità e l’interessante testimonianza molto utile per me e per chi lo segue dal vivo o da casa.

In conclusione non posso che segnalare la gara ultra organizzata nella città di Stefano Velatta a Biella: a fine marzo, il Biella Running, in collaborazione con la Pietro Micca, 24 ore di corsa che racchiude anche tante altre gare minori quali una una 6 ore e la maratona della città di Biella.

Stefano è menzionato nei libri:
“L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze” di Matteo Simone, Giuseppe Mangione. Editore: Sacco. 2017. 
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Aracne Editrice.

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Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 


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