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martedì 7 maggio 2019

Elisa Stefani, Maratona di Praga 2h33’33”: Porto a casa un risultato importante

La gara mi ha lasciato una grande carica e voglia di migliorare ancora

Domenica 5 maggio si è corsa la maratona di Praga vinta da Almahjoub Dazza in 2h05’56”, atleta del Marocco che ha preceduto entrambi gli etiopi Dawit Wolde 2h06’18” e Aycew Bantie 2h06’23”, a seguire gli atleti keniani Amos Kipruto 2h06’46” e Solomon Kirwa Yego 2h07’30”.

Vince la gara femminile Lonah Salpeter Chemtai, atleta del Kenya di origini kalenjin e naturalizzata israeliana, con il crono di 2h19’46” che è primato personale, primato della gara e record nazionale israeliano, a seguire Shitaye Eshete 2h22’39”, atleta del Barhein e l’atleta etiope Genet Yalew 2h24’34”. Ottime le prove delle italiane Catherine Bertone 7^ donna in 2h31’07” ed Elisa Stefani 9^ in 2h33’36”, suo primato personale.
Di seguito Elisa, dell’A.S.D. Brancaleone Asti, racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, complimenti per la tua prestazione come è andata? Criticità, crisi?Sono contenta, è andata bene. Criticità il vento in alcuni tratti e il percorso un po’ nervoso nella prima mezza. Crisi non ne ho avute stavolta (per fortuna).” 
Che sapore ti ha lasciato questa gara?La gara mi ha lasciato una grande carica e voglia di migliorare ancora.

Un gran miglioramento nelle prestazioni di Elisa che la rendono atleta da poter ben figurare in competizioni internazionali. La sua precedente miglior prestazione in maratona era di 2h37’54” a Reggio Emilia il 9 dicembre 2012 e già nel 2013 si aggiudicava il titolo di Campionessa Italiana di Maratona vincendo la prima edizione della Unesco Cities Marathon.
Che significato ha per te? “Per me significa un grande riscatto e la ricompensa di grandi sacrifici di un anno e mezzo.

La preparazione per affrontare il lungo viaggio di 42,195 km prevede un impegno notevole per allenarsi, per fare i cosiddetti “lunghi” e “lunghissimi” cioè allenamenti dai 25 i 35 chilometri circa e a ciò si aggiunge il riscaldamento, il defaticamento, gli allunghi, lo stretching per potersi presentare alla partenza della gara nella miglior condizione possibile.
Come è stato il pre-gara, la condotta di gara, il finale, il post-gara?
" Pre-gara liscio stavolta, senza troppi intoppi; la condotta di gara è stata coscienziosa e senza strafare nella prima metà anche grazie all’aiuto di un amico e compagno di allenamenti che è venuto a farmi da pacer per 24km; il finale è stato una stupenda progressione in ‘negativ split’ conclusosi con una volata finale per una posizione; il post gara è stato “una corsa al rientro a casa”
, pizza pera e zola (gorgonzola), domani mattina lavoro.”

Elisa sembra essere sempre più fiduciosa di se stessa ma attenta a e meticolosa nella condotta di gara, è difficile interpretare bene una maratona, ma l’esperienza insegna a gestire forze ed energie fino alla fine della gara.
Cosa hai imparato dall'esperienza?Ho imparato a non mollare mai e crederci fino all’ultimo.”
Cosa porti a casa?
Porto a casa un risultato importante, una dimostrazione che il lavoro e i sacrifici pagano e che anche chi lavora in silenzio può farlo bene.”

Un’ottima prestazione per Elisa che con questa prestazione fa davvero un grande salto entrando a far parte nel gruppo delle poche atlete italiane che corrono attorno alle 2 ore e mezza circa, un cambio di status che la fa diventare di vero interesse nazionale e degna di considerazione.
Cosa o chi ti ha aiutato?Mi ha aiutato un grande amico, Emanuele Massoni e tutta la forza trasmessa sempre dalle persone che mi circondano oltre l’esperienza del mio allenatore Maurizio Di Pietro.”

Dietro grandi atleti ci sono grandi persone ed è importante per l’atleta cercare le persone giuste e farsi voler bene sapendo trarre forze e energie per far del proprio meglio e arrivare carica non solo alla partenza ma anche nel finale di gara.
Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi?Adesso l’unico obiettivo è fare del mio meglio, il resto si vedrà.” 
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara di maratona?
Dopo la gara ho chiamato i miei genitori, il mio allenatore, la mia vecchia allenatrice Silvana Cucchietti che mi ha fatto innamorare della maratona, ho parlato delle emozioni e basta, tutto il resto è qualcosa che domani sarà passato mentre quelle restano.

Tutto passa, tutto finisce, tutto cambia ma restano davvero le sensazioni ed emozioni che bisogna memorizzare nel proprio cuore e che aiutano ad andare avanti con carica, entusiasmo ed energie rinnovate con la voglia di far sempre meglio finché si può. Una bella storia di una donna che lavora, si impegna, fatica.
Un'intervista a Elisa è riportata nel mio libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, pubblicato da Progetto Cultura 

Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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