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lunedì 11 novembre 2019

Hilaj Mirela: Correrò finché il mio corpo e il mio cuore me lo permetterà

Sono solo una che ama correre e superare i propri limiti
Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Sempre più donne si avvicinano al mondo dell’ultrarunning con passione, motivazione, continuità, forte determinazione e impegno come l’ultrarunner Mirela Hilaj, dell'Asd Tapascione Running Team, vince la prima edizione della Valle d’Aosta Marathon con partenza da Pont Saint Martin Mirela Hilaj. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Mirela attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?No anche se un paio di titoli li ho vinti nelle gare IUTA, anzi a volte mi mette in disagio la parola stessa, sono solo una che ama correre e superare i propri limiti.

Gli ultrmaratoneti sono persone che fanno sport per passione e non per professione, l’intento non è di vincere e guadagnare ma di partecipare e faticare apprendendo dall’esperienza e condividendo con altri percorsi lunghissimi dio corsa.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Una camminata con amici in una ‘tapasciata’ vicino casa, vedevo gli altri che correvano e volevo provare, se riuscivano loro ce la potevo dare anche io, da lì mi sono innamorata di questo mondo.”

Tutto ha un inizio e poi si prosegue con un percorso che fa sperimentare belle sensazioni e soprattutto benessere psicofisico, mentale, relazionale e poi a volte anche performance. Questa sembra essere la consapevolezza degli ultramaratoneti: “se qualcuno ce la fa perché io no dovrei farcela?”
Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance?La mia squadra, il mio compagno (ultramaratoneta anche lui), i amici, correre, ridere. Organizzare vari trasferte per le gare fanno vivere la corsa come un divertimento e più sei felice e più hai buoni risultati.”

Dietro un atleta c’è sempre qualcosa o qualcuno che spinge a fare sport, a fare bene, a divertirsi faticando. Bella l’affermazione di Hilaj: “Più sei felice e più hai buoni risultati.” In effetti lo sport che vogliamo è uno sport non solo con cronometri, prestazioni eccellenti, infortuni, vittorie e fallimenti ma anche uno sport emozionale, amorevole, fatto non solo di fatica ma anche di sorrisi, fiducia, presenza, sguardi, intese.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?La 9 Colli Running 202km, la più dura e più lunga fatta fin ora, un sogno diventato realtà.”

Più è la fatica e più si è riconoscenti a se stessi e soddisfatti per avercela fatta, per essere riusciti ad arrivare alla conclusione del lungo percorso di gara, questa è la consapevolezza degli ultrarunner, più grande è la lotta, più glorioso è il trionfo.
La tua gara più difficile? Lo 'Scuron Night Trail Marathon', è una trail maratona notturna e io non avevo mai corso di notte. Arrivando in Italia come clandestina camminando per giorni e notti nelle montagne greche in questa gara ho avuto tantissimi blocchi mentali, ricordi che mi bloccavano le gambe, una vera lotta tra testa e cuore ma ce l’ho fatta e arrivando anche come terza donna mi ha insegnato che superato questo le altre difficoltà erano molto più facile superarle.

Interessante testimonianza di Hilaj per coloro che si trovano in condizione di difficoltà o disagio e per coloro che non immaginano quello che attraversano alcune persone per cercare di sopravvivere o cercare una situazione migliore o più soddisfacente.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?Vivere in un paese che non è il tuo paese natale, partire da zero e arrivare a sentirti a casa. Direi che niente mi può fermare ad arrivare a obbiettivi che mi prefisso che sia nella corsa che nella vita privata.”

Sembra essere molto resiliente Hilaj sia nella vita che nello sport, continuando ad andare avanti, rialzandosi sempre, seguendo percorsi che la portano a obiettivi sfidanti e raggiungibili con fiducia, impegno e forte motivazione e sperimentando anche una crescita post traumatica, uscendo sempre rafforzata da situazioni più difficili.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Pre-gara: soprattutto ultima settimana euforia mista con ansia, non vedi l’ora che arriva il giorno, passi da super felice a pensierosa in un attimo; parlo per gare importanti, quelle dove metti mesi e mesi di preparazione. In gara: sono contenta, adrenalina pura, progetti, dividi, calcoli e il tempo vola. Post gara: ovvio, se è andata bene sono carica a mille, felice, soddisfatta e già penso all’altro obbiettivo più duro, più lungo. Viviamo con questa adrenalina di superare i propri limiti quasi sempre anche se va male, siamo già pronti a provarci ancora e ancora e ancora.”

La gara è la resa dei conti dopo un periodo di allenamento duro e faticoso rispettando regole e stile di vita adeguando, impegnandosi con continuità e forte determinazione. La consapevolezza degli ultramaratoneti, ogni gara è una mattonella, un’impresa da affrontare e superare per prepararsi a un’altra più dura, impegnativa e sfidante.
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione?Le difficoltà sono le solite, organizzare tra impegni quotidiani allenamenti e trasferte. I rischi? Il sovraccarico, a volte ti alleni, poi fai troppe gare seguendo amici e anche se dici lo faccio lento non si riesce mai, in gara si dà tutto e a volte questa ti penalizza, poi una volta infortunata capisci di più e ti regoli un po' di più.”

La passione per uno sport permette di trovare un tempo e uno spazio utile per allenarsi e organizzarsi per partecipare a gare con amici che coinvolgono ed è sempre importante ascoltare il proprio fisico che invia messaggi di richiesta attenzione e coccole per recuperare ogni tanto e non rischiare over training.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Pensando positivo, dividi la gara in piccoli obbiettivi ed è fatta, niente crisi. Le sconfitte? A volte pensi di fare un tempo o un ‘personal best’ che poi non arriva e pensi: ma si non era giornata, ci riproverò la prossima. Quindi non direi mai che è una sconfitta. Gli infortuni con pazienza, non puoi allenarti se sei dolorante quindi se non si può correre si cammina, si partecipa lo stesso qualche ‘tapasciata’ giusto per tenere su il morale e se non si può neanche camminare allora si va e si incitano gli amici, non si sta mai a casa a piangersi addosso.”

Interessantissima testimonianza di Hilaj che davvero sembra essere una donna molto resiliente, infatti qualsiasi cosa succede è importante da una parte accettare e capire e dall’altra si può cavalcare l’onda del cambiamento momentaneo con le risorse residue con il sorriso e andando sempre avanti.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?Lo sport è vita, è aggregazione, è amicizia, è divertimento, è gioco di squadra, è autocontrollo. Nello sport non sei mai solo e le difficoltà di tutti i giorni si elaborano meglio.

Concordo con Hilaj, lo sport è una grande opportunità per tutti per mettersi in gioco, per sperimentarsi, per fare qualcosa soprattutto insieme.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Mai e mai ci sarà, con gli ‘aiutini’ quel limite non l’hai superato tu, non ha senso nemmeno iscriversi a competizioni perché per prima si compete con il nostro io di ieri, si mente solo a se stessi.

Praticare sport cercando di ottenere risultati è una modalità per evolvere, per mettersi alla prova, per diventare sempre migliori senza, questo dovrebbe essere il giusto approccio allo sport senza prendersi in giro e senza ingannare altri.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?All’inizio la mia famiglia mi prendeva in giro essendo l’unica a fare sport e soprattutto quell’idea di pagare per sudare li faceva ridere, fare tutti quei km poi era inconcepibile da pazzi, poi mi hanno visto cambiata, rinata e felice e si sono ricreduti sia loro che amici. 
Ora chiedono come sono andate le gare, cosa preparo, come li preparo e sono, diciamo, orgogliosi di dove sono arrivata.”

Grande crescita per Hilaj attraverso lo sport, grande maturazione e tante nuove consapevolezze grazie la pratica dello sport che permette di raggiungere nuove consapevolezze e a volte è come una terapia che fa elaborare situazioni in sospeso da assimilare e sistemare nella mente e nell’anima.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Determinazione, forza di volontà, pazienza. Sono tornata a gioire e divertirmi come una bambina, sono cambiata totalmente di carattere.”

Lo sport trasforma persone e popoli, rende felici e gioiosi, questo è lo sport che vogliamo, non solo tempi cronometrici e vittorie o podi ma anche aggregazione e piccoli obiettivi da raggiungere gradualmente sperimentando gli strumenti del benessere e della performance che come dice Hilaj sono anche determinazione, forza di volontà, pazienza per arrivare dove vogliamo.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi?Direi di sì, soprattutto nella fase pre-gara dove tutte le angosce e i pensieri di non farcela o paura prendono il sopravvento o anche post gara quando pensi che è stata una sconfitta, parlare con qualcuno aiuta.”

A volte è importante relazionarsi o confrontarsi con uno psicologo per comprendere quello che passa nella mente e come si possono cambiare punti di vista trasformando sensazioni ed emozioni in qualcosa di accettabile focalizzandosi su criticità da superare o migliorare e prossimi impegni da affrontare con più fiducia e preparazione fisica e mentale.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Dopo il sogno della ‘9 Colli’ ora tocca alla ‘Ultra Milano Sanremo’ e se tutto va bene la ‘Spartatlhon’, l’olimpiade della ultramaratona.”

Non la ferma più nessuno a Hilaj, mattonella dopo mattonella sta costruendo la sua personalità resiliente di donna vincente nella vita e nello sport, sempre orientata in avanti verso obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili alzando gradualmente l’asticella delle difficoltà.
Un messaggio per le ragazze del mondo?Il mio motto è ‘Sogna, Osa e Conquista’, non sentitevi mai inferiori, siamo più forti di quello che pensiamo in qualunque campo e possiamo realizzare i nostri sogni, testa e cuore sempre.”

Hilaj sembra essere una vera guerriera alla conquista del suo benessere e della migliore performance, credendoci e impegnandosi.
Come ti vedi a 50 anni? A fare esattamente la stessa vita di adesso, forse un po' meno gare lunghissime ma sicuramente correrò finché il mio corpo e il mio cuore me lo permetterà.

Un'intervista a Mirela è riportata nel libro ""Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport). Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022. 
Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti. 
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza. 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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