Matteo Simone
La corsa di Miguel è una classica della capitale, è una gara da non mancare in ricordo di un desaparecido argentino Miguel Sanchez, lavoratore, runner, poeta.
Perché partecipare? Per esserci con il cuore, il corpo e la mente; per
condividere un ricordo; per condividere lo sforzo e la fatica insieme
raggiungendo traguardi importanti o simbolici; un'occasione per conoscere gente
uguale a noi, diversa da noi, ordinaria o straordinaria, veloce o lenta, abile
o con altre abilità. Tanti incontri, tanti amici per fare parte di un team e
condividere fatica e divertimento.
La Corsa di Miguel, una corsa speciale per favorire il più possibile l’inclusione, per permettere a tutti di esserci e mettersi in gioco insieme anche a persone considerate disabili ma con una grande forza vitale, con tante altre risorse residue, con tanta voglia di esserci con proprie modalità, partecipando all’evento con le Joëlettes, carrozzelle con ruota unica che permettono di avanzare camminando o correndo veloce o lentamente con l’aiuto di almeno due accompagnatori.
Ma alla corsa di Miguel per ogni Joëlettes c’era una squadra di persone,
un gruppo di persone, un team che ha deciso di lasciare il cronometro a casa e
non pensare alla performance ma solamente al benessere emotivo, affettivo,
relazione, psicofisico.
La
Miguel delle Joelette cos'è? Un'opportunità per
diffondere i verbi del ricordare, aiutare, essere presenti, partecipare, fare
con/per, faticare e gioire insieme, partire e arrivare insieme, fidarsi e
affidarsi.
Una grande opportunità per mettersi in gioco nello sport in modo
differente, mettendo da parte la performance e il cronometro e facendo parte di
team di atleti spingitori di carrozzelle per fare sport insieme, faticando e
gioendo, fisicamente e mentalmente.
Perché esserci? Per incontrare amici
prima della partenza, durante il percorso, dopo l'arrivo; per incontrare nuovi
amici; per apprendere da se stessi mettendosi in gioco, per apprendere dagli
altri diversi o più esperti. Tutto ciò nell'ambito della Corsa di Miguel, un
grande contenitore di eventi culturali, sportivi, solidali.
Alla corsa di Miguel sarà presente la “Sod Italia Onlus”, associazione italiana
displasia setto ottica e ipoplasia del nervo ottico con i suoi atleti in
Joëlettes che hanno permesso a tante persone di conoscere il loro mondo e di
sperimentarsi in una corsa di gruppo con coraggio. Solo chi fa sa, sa cosa
significa vivere in un certo modo, in un modo diverso dall’ordinario.
Gli atleti in Joëlettes sono persone
straordinaria che rendono uniti famiglie e gruppi, rendono felici persone che
gli stanno vicine con i loro silenzi o con i loro sorrisi, con le loro
richieste strane e bizzarre, con la loro voglia di stare per strada come gli
altri scorrazzando per le vie della capitale su piste ciclabili, su sanpietrini
sopra e sotto ponti osservando il mondo in modo diverso senza zona di confort,
non a casa, non al chiuso ma all'aperto, sotto la pioggia sperimentando una
vita ordinaria almeno per una mezza giornata.
La corsa di Miguel è anche
un’opportunità per l’associazione “Sod
Italia” di raccogliere fondi per poter comprare le Joëlettes, che per il
momento sono fornite gentilmente da un’altra onlus, “Il cammino possibile”.
Tanti
i protagonisti della corsa di Miguel, forti e meno forti, runner e ultrarunner,
giovani e meno giovani. Grazie Miguel
Sanchez, grazie Valerio Piccioni, l'ideatore della manifestazione, molto
sensibile, presente, coinvolgente, anch'egli runner e scrittore.
Tutto passa, tutto cambia, importante
cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento, individuare sempre nuove
mete, nuove possibilità, nuove sfide e prendere la direzione verso dove
vogliamo andare, dove vogliamo arrivare e come, cosa vogliamo raggiungere con
la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti credendo sempre
più in se stessi, fidandosi e affidandosi, together
is much better.
Lo sport è come un treno dove c'è posto
per tutti, avanti o dietro e si può salire o scendere quando e come si vuole,
non c'è un'età giusta, non c'è una modalità giusta; si è sempre in tempo per
salire o scendere dal treno dello sport
Questo è lo sport che vogliamo,
inclusivo, partecipante, aggregante, per tutti con ogni modalità e insieme è
sempre meglio.
La Corsa di Miguel non è solo una corsa
podistica ma molto di più, è una manifestazione organizzata dal Club Atletico
Centrale con l’Unione Italiana Sport per Tutti intitolata alla memoria di un
maratoneta-poeta argentino desaparecido, Miguel Benancio Sanchez amava la vita,
l’atletica, l’Argentina, il suo Paese.
Miguel a 18 anni, prese la
sua valigia di cartone e seguì i fratelli che erano già partiti per Buenos
Aires. Fu qui che cominciò una nuova avventura. Faceva l’imbianchino e il
calciatore prima di scoprirsi innamorato dell’atletica. Giocava nella
quarta divisione con il Gymnasia y Esgrima de La
Plata. Ma l’atletica lo
conquistò.
Si allenava di mattina presto e alla sera tardi con il tecnico
Osvaldo Suarez, mitico personaggio che aveva vinto tre volte la Corrida di
San Silvestro.
La sua giornata era infinita. Sveglia con una mela, primo
allenamento, treno, lavoro, ancora allenamento, scuola serale per completare
quegli studi che non aveva finito.
A volte rientrava all'una di notte.
Aveva tanti fratelli e sorelle, in tutti erano dieci. Era un poeta autodidatta.
Il suo “Para vos atleta”, “Per te atleta”, fu pubblicato dalla Gazeta
Esportiva
di San Paolo, il 31 dicembre del 1977, nove giorni prima della sua sparizione.
Era un inno alla corsa.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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