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martedì 21 aprile 2020

Simona Lo Cane: È grazie alla corsa che ho trovato la forza di rialzarmi!

Mi piacerebbe fare una 100km, ma credo che non sia ancora l'anno giusto
Matteo Simone

Quest’anno 2020 un po’ di sogni li dobbiamo tenere congelati nei cassetti o quanto meno li dobbiamo rimodularli o posticiparli più in là nel tempo.

Bisogna preoccuparci prima di tutto di sopravvivere, di salvaguardare noi stessi e gli altri e poi vediamo il da farsi con i nostri progetti e sogni da trasformare in realtà. 
Di seguito Simona, 100 % Anima Trail ASD, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Sono una persona molto competitiva e tenace, a volte mi è capitato di raggiungere degli ottimi risultati, ma non mi sono mai sentita campionessa, anzi arrivare nelle prime posizioni mi ha sempre creato imbarazzo!”.

Simona sembra una tosta che fa sport seriamente per ottenere risultati per sé senza pensare tanto ad apparire o festeggiare, ma chissà veramente come stanno le cose.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Quali fattori e persone contribuiscono nello sport?Sono sempre stata sportiva da quando frequentavo la scuola. Correvo, ero anche marciatrice. 
Per un periodo abbastanza lungo ho dovuto rinunciare allo sport per problemi di lavoro e famigliari. Poi ho ripreso con lo spinning, per ben 8 anni mi ha appassionato. Mi piaceva fare sport con la musica, mi caricava e soprattutto mi faceva stare molto bene mentalmente e trovavo la forza di andare avanti. Vita abbastanza difficile. Nel frattempo un matrimonio, una figlia e li ho dovuto abbandonare di nuovo lo sport. Poco dopo una separazione molto difficile, dove ho toccato il fondo, rialzarsi è stata dura, ma è grazie alla corsa che ho trovato la forza di rialzarmi! Con costanza e tenacia sono riuscita a raggiungere traguardi importanti, partendo da pochi km e pian piano aumentando, perché è così che funziona, poi vuoi sempre metterti alla prova. L'obbiettivo per me in ogni gara è quello di arrivare e godere di quello che ho intorno, ma se mi rendo conto di essere in una buona posizione ‘Mi parte la scimmia’ come dico sempre! 
La corsa mi dà un benessere psicofisico che è difficile da rinunciare. Sono molto iperattiva, mi piace essere in movimento, per me il divano non esiste. Quando non corro, cucino. Questo mio stato fisico mi permette di essere una mamma sprint e anche nel mio lavoro mi aiuta, essendo tutti i giorni a contatto con persone diversamente abili, credo che mi dia una marcia in più”.

Simona spiega quali sono i vantaggi dello sport e della corsa in particolare che l’aiuta a superare situazioni e a ritrovare momenti di serenità per staccare dalla quotidianità.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Sicuramente la Valle Intrasca, una gara a coppie. Condividere la fatica mi emoziona tantissimo e mi carica. In questa gara io e la mia compagna l'anno scorso siamo arrivate prime, l'emozione e l'imbarazzo sono state fortissime”. 
La tua gara più difficile?La gara più difficile è stata la But in Val Formazza della stagione scorsa, dove ho perso completamente la testa, soffrivo ogni passo, volevo solo tornare a casa e abbracciare la mia mamma che in quel periodo combatteva per un brutto male. Ho pianto tantissimo durante il percorso, alla fine mi sono ritirata”.

Bello condividere la fatica e fare squadra con altri atleti, ancora meglio se poi si arriva al traguardo vincitori. Lo sport permette di evadere, di pensare a sé stessi e agli altri, di elaborare situazioni e attraversare periodi difficili staccando un po’ la spina.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?Solo una volontà ferrea ti può spingere oltre le difficoltà, e nella corsa trovo la forza di fare”. 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?Le sensazioni del pre gara sono quelli dell'ansia, per fortuna appena dopo la partenza si trasforma in grinta. La mia mente durante la gara è libera, cerco di non pensare a nulla e a godere di ciò che ho intorno. Soprattutto dopo aver percorso diversi km e in posti fantastici, ti rimane un benessere mentale che è difficile da spiegare, anche se fisicamente sei a pezzi!”.

Questo è il vantaggio dello sport, sperimentare tante sensazioni ed emozioni che cambiano e passano, dall’ansia all’entusiasmo e la grinta nella competizione attraversando paesaggi, posti e mondi.
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione?Correndo in montagna ci sono diverse difficoltà, le salite interminabili, le discese su terreni instabili, rocciosi dove bisogna essere concentrati e fortunati a non cadere. Sono caduta diverse volte, l'ultima provocandomi una bella ferita sullo stinco, ma non ho mollato nonostante i 7km che mancavano. Correndo in quota anche il freddo può essere una difficoltà”.

La corsa sembra essere una vera insegnante per Simona che attraverso di essa ha sempre imparato a rialzarsi, ogni caduta è per lei una lezione e un rafforzamento, la fatica sembra essere sua amica perché comunque gli permette di avanzare con fiducia fino al traguardo e gli ricorda che se vuole ce la può fare.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Per fortuna non ho mai avuto grossi infortuni (a parte la caduta). Crisi in gara arrivano, ma il pensiero di mollare e stare poi peggio mi farebbe più male, quindi testardaggine e via fino all'arrivo! Ci sono state delle gare dove ho sofferto, sbagliando magari alimentazione, arrivando in condizioni pietose, ma sono proprio quelle che mi danno lo stimolo per fare meglio. Come si dice ‘sbagliando si impara’".

Lo sport insegna che bisogna curare tanti aspetti per stare bene e per ottenere qualcosa cercando sempre di migliorare ed evolvere rafforzandosi con coraggio e resilienza.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?Lo sport ti aiuta a formare il carattere, ti insegna ad affrontare la vita con grinta e ti dà sicurezza. Ragazzi fate sport, soprattutto quello che vi piace, provate finché non trovate il vostro. Ho l'esempio di mia figlia, ha cambiato diversi sport e ora finalmente ha trovato il suo!  Non l'ho mai vista così felice di fare sport, da ragazzina insicura che era la vedo più sicura di sé stessa. Mi rendo conto però che con tutta sta tecnologia, non sia facile spronare i ragazzini”.

Vero, si fa tanta fatica a spostare ragazzi dalle comodità, dai divani, dai monitor, ma bisogna provare a coinvolgerli in diverse attività finché trovano quella che l’acchiappa stretti diventando un importante orto da coltivare.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso?Il mio doping? Tanto buon cibo! Non mi è passato mai per la mente di farne uso, solo integratori naturali”. 
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?La mia famiglia all'inizio non era molto felice, visto i km e le difficoltà, ma con il tempo hanno capito che era la mia medicina naturale per andare avanti. Ora sono felici, nell'ultimo anno ho corso solo per la mia mamma, era la mia forza, riuscire ad arrivare nelle prime posizioni era un motivo per renderla felice. Poi la mia bimba, ormai ragazzina… orgogliosa della sua mamma!”.

Bella questa storia di mamme e di figlie, la vita è una bella ruota, si soffre e si gioisce apprezzando la naturalezza della vita che passa e cambia, dobbiamo solo aggrapparci a quello che c’è ora con forza senza rimandare e tenere strette sensazioni ed emozioni preziose da ricordare e portare sempre con sé.
Cosa hai scoperto praticando sport?Di essere una persona molto forte, non pensavo di esserlo”.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Sono del parere che lo psicologo nello sport serva, soprattutto nelle gare estreme, dove i km sono tanti. Mente e fisico vengono messi a dura prova. Qualcuno che ci aiuti a mantenere la lucidità e la fiducia in noi stessi ci vuole”.

A volte è importante fermarsi per lavorare su sé stessi, rafforzare motivazione e fiducia, trovare sentieri alternativi nascosti che non si intravedono da subito, individuare risorse interne nascoste, attraversare periodi di demotivazione, di sfiducia, di avversità.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare?Prossimi obiettivi? Il primissimo è quello di correre sempre per la mia mamma, amava molto camminare, ora la porterò ovunque, ogni mio passo sarà il suo. Indosserò sempre la sua fascetta bianca al braccio, sarà come averla al mio fianco. ️”. Mi piacerebbe fare una 100km, ma credo che non sia ancora l'anno giusto visto il periodo che stiamo attraversando, vedremo. Per il momento pensiamo a salvaguardare la salute”.

Emozionante testimonianza di uno sport al servizio dell’affettuosità e dell’emotività anche se si tratta di fatica a volte estrema, ma si affronta con una grande carica emotiva.
Un messaggio per le ragazze del mondo?L'unica cosa che mi sento di dire è: 'Ragazze fatevi rispettare e non abbiate paura!'”. 
Come ti vedi a 50 anni?Urka 50...manca poco! Spero un pochino in più di serenità...incrocio le dita! Grazie ancora”.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
21163@tiscali.it +393804337230

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