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venerdì 15 gennaio 2021

Sara Iuliano, danza aerea: Il rischio maggiore è quello di spingersi troppo oltre

Matteo Simone 

Lo sport è bello perché è imprevedibile e si scoprono sempre cose nuove sulla disciplina e su se stessi. 

E’ un’opportunità per mettersi in gioco, per capire fin dove ci si può spingere, per apprezzare miglioramenti graduali. Di seguito Sara racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? “Ho praticato ginnastica ritmica per 7 anni e attualmente danza aerea da 6 anni. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al benessere e/o performance? “Il piacere nel praticare la propria attività, gli obiettivi da raggiungere e il rapporto con i propri compagni e il proprio insegnante. 

Lo sport non è solo allenamento fisico duro e faticoso e sacrifici ma anche relazioni da instaurare, da costruire, far parte di un gruppo, riferirsi a un allenatore, avere obiettivi da poter raggiunger con impegno, tenacia, costanza, determinazione. 
Un'esperienza che ti può dare la convinzione che ce la puoi fare? “Avere una prova tangibile dei propri miglioramenti.  

Un buon approccio è focalizzarsi su quello che c’è “ora”, in questo momento, allo stato attuale, facendosi alcune domande, per esempio: chi sono, cosa riesco a fare, da dove sono partito e dove voglio arrivare. E’ importante notare quello che c’è ora e quello che vorrei raggiungere partendo da ora e comprendendo come lavorare, come impegnarmi, a chi rivolgermi, di cosa ho bisogna. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Che è bella ma troppo faticosa e pericolosa. Preferirebbero facessi altro. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con la passione e la determinazione nel raggiungere i miei obiettivi e con il supporto dei miei compagni 

Le cose facili non attirano e non stimolano quanto le cose più impegnative e sfidanti. Bisogna avere obiettivi difficili e sfidanti per impegnarsi e darsi da fare per ottenere una riuscita. 
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Quando sbagliando a fare certi nodi sui tessuti aerei ci si ritrova in posizioni buffe. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? “La perseveranza, la costanza e la passione. 
Che significa per te praticare attività fisica? “Staccare la spina da tutto. 

Lo sport prevede passione e sacrifici, impegno e soddisfazioni. E’ un’ottima valvola di scarico, un antistress che aiuta a smaltire tensioni e rabbia. 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport e in quali circostanze? “Mi sento rilassata e concentrata solo su quello che sto facendo. Felice e soddisfatta quando imparo cose nuove. 
A cosa devi prestare attenzione nella pratica del tuo sport? A riconoscere i rischi e i limiti del mio corpo in modo da non eccedere con lo sforzo. 

Lo sport aiuta a conoscersi meglio fisicamente e mentalmente, aiuta ad aver cura di se stessi, a notare miglioramenti quotidiani e graduali nell’apprendimento e nella riuscita. 
Quali sono le difficoltà e i rischi? “La difficoltà è raggiungere una consapevolezza tale delle proprie capacità fisiche da fidarsi di se stessi e della propria forza. Il rischio maggiore è quello di spingersi troppo oltre. 
Quali condizioni ti ostacolano nella pratica dello sport? “Il poco tempo a disposizione e il fatto che i luoghi in cui si pratica la mia attività sportiva sono pochi e spesso lontani da casa mia. 
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “L’attività sportiva che si pratica può diventare una passione e insegnarci tanto su noi stessi e sulle nostre capacità. Non bisogna considerarlo solo come un modo per tenersi in forma e raggiungere determinati canoni estetici”. 

Bisogna dar peso e valore alle cose che piacciono e che vogliamo praticare e impegnarci mobilitando energie per soddisfare i nostri bisogni. Lo sport è come un grande orto da coltivare, seminare, curare per ottenere frutti importanti. 
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? “La passioneil fatto che mi fa sentire bene e ad ora non ho mai pensato di mollare la mia attività sportiva. Lasciaiperò, anni fa la ginnastica ritmica a causa principalmente del rapporto che avevo con la mia insegnante, che era poco tollerante e supportiva nelle situazioni di difficoltà o in caso di errore o sconfitta. 

Tutto passa, tutto cambia, importante è stare nel momento, cercare il benessere partendo da ora, comprendendo quello che si vuol fare impegnandosi e credendoci.
 
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? “Si, ritengo utile la figura dello psicologo dello sport. Rifacendomi alla mia esperienza credo che se la mia società sportiva mi avesse dato l’opportunità di rivolgermi ad uno psicologo, non avrei lasciato la ginnastica e avrei forse affrontato meglio il momento di difficoltà. Ritengo, inoltre, che questa figura possa essere utile anche e soprattutto ai coach in qualità di formatorepoiché molto spesso gli stessi allenatori possono risultare demotivanti e poco supportivi. Conoscere le basi della psicologia dello sport credo che potrebbe essere d’aiuto. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Il mio primo spettacolo di danza aerea. Del mio periodo in cui ho praticato ginnastica non ho bei ricordi di eventi sportivi, anche di quelli che si sono conclusi con delle vittorie, perché li vivevo sempre con il timore di sbagliare e della conseguente reazione della mia coach. 

Lo sport prevede allenamenti duri e faticosi, prove difficili da affrontare e sacrifici da fare ed è difficile la relazione che si instaura tra atleta e allenatore dove si tratta di allearsi, di essere educatori oltre che insegnanti, sensibili e osservatori per non ferire ma cercare di sostenere e supportare in ogni momento. 
Quale è stata la tua situazione sportiva più difficile? “Una gara che affrontai con un elevato livello di stress, tale che dopo aver concluso gli esercizi volevo scappare via prima della premiazione. Cosa che provai effettivamente a fare. 

L’allenamento non può essere solo fisico e tendente alla perfezione ma anche mentale per cercare di mettere l’atleta nelle condizioni migliori per esibirsi, con serenità e sicurezza con la consapevolezza. 
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica? “Il coraggio di andare avanti e la capacità di accettare la sconfitta e i miei limiti”. 

Bisogna sempre andare avanti, accettare la situazione attuale capire come ripartire, anche in modo diverso, per continuare a star bene e sperimentare sia benessere che performance. 
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? “Just breathe!”. 
Prossimi obiettivi? “Il prossimo obiettivo è la stabilità. 
Come ti vedi a 50 anni? “Realizzata a livello professionale e spero anche a livello sentimentale”. 

Poche cose ma essenziali bisogna cercare di ottenere e sperimentare, partendo dal notare il nostro respiro, cercando equilibri e stabilità, buone relazioni e piccole soddisfazioni, sembrano essere ottimi punti di partenza. 
Quanto credi in te stessa? “Su una scala da 1 a 10 più o meno 7”. 

Il saggio “Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico, dal benessere alla prestazione ottimale” offre uno spunto di riflessione su aspetti quali la salute e lo sport. 
Attività fisica per il benessere fisico, psicologico e sociale 
Presentazione del libro “Lo sport delle donne" edito da Prospettiva Editrice 
Lo sport quale terapia naturale e addestramento alla vita 
4 testi per chi si avvicina allo sport e all’esercizio fisico, in particolare alla corsa
 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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