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giovedì 15 aprile 2021

Stefano Emma, 12h: L'esperienza si acquisisce facendo molte gare di questa tipologia

 Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 

Il Campionato Italiano Individuale IUTA 12 ore su strada ha avuto luogo a Provaglio D’Iseo (BS), Sabato 10 aprile 2021 su un circuito di 1366 metri tra le vie e i vicoli del centro del paese.  

Il titolo italiano è stato conquistato da Paolo Bravi (Grottini Team Recanati ASD) che è riuscito a percorrere km 141,62 nelle 12 ore di gara, precedendo il giovanissimo Stefano Emma (Athletic Club 96 Alperiache ha totalizzato km 136,72 e comunque conquista il titolo italiano di categoria, completa il podio Mattia Di Beo con km 132,57. 
Francesca Canepa SF50 con km 136,59 vince il titolo femminile arrivando 3^ nella classifica generale e ottenendo anche il record italiano. 
Al secondo gradino del podio femminile Lorena Brusamento km 121,71 (detentrice del precedente record di 134,368 km ottenuto proprio nel 2017 nella 2^ edizione di Ultra Franciacorta) e completa il podio Elisa Bellagamba km 114,09. 
Stefano Emma, di seguito racconta la sua impresa attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Ciao Stefano, come stai? Come è andata? Soddisfatto? Ciao Matteo tutto bene 🙂. La 12 h di Franciacorta è andata molto bene, ho giocato d'attacco posizionandomi per la maggior parte della gara in testa proprio perché mi sentivo in forma e perché volevo mettere alla prova me stesso su questa tipologia di gara, che testavo per la prima volta. Seppur dispiaciuto per avere perso il primo posto dopo la decima ora, sono soddisfatto del mio risultato alla mi prima 12h, secondo assoluto ai campionati italiani e campione italiano della mia categoria”.  
Te l'aspettavi? “Mi aspettavo un buon risultato e ovviamente tutti gareggiano per il primo posto quindi ho cercato di dare il meglio di me per non avere rimpianti”.  
Cosa ti è mancato per il titolo? “Sicuramente mi è mancata l'esperienza che si acquisisce solo facendo molte gare di questa tipologia”. 

 

In effetti, partecipare per la prima volta a questa tipologia di gara non si sa quanto si vale e quanti chilometri si possono totalizzare, si può fare una stima approssimativa in base allo stato psicofisico del momento, in base a precedenti allenamenti e gare affini e di conseguenza è difficile avere una regolarità in gara che permette di non disperdere troppe energie
fino al traguardo.
Come dice Stefano, tutto sommato è andata benissimo per aver condotto la gara per 10 ore, per essere arrivato secondo al Campione Nazionale che è espertissimo delle ultramaratone avendo indossato più volte la maglia azzurra in competizioni internazionali di 100km e 24 ore e quindi una bella e ricca esperienza che non può far altro che rincuoralo per le prossime da affrontare con più consapevolezza e più conoscenza delle proprie caratteristiche e risorse. 
Come stavi e cosa pensavi la prima ora? Alla partenza mi sono posizionato su un buon ritmo e ho assecondato il mio istinto che mi diceva di fare più chilometri possibili prima di un'eventuale crisi”. 
Come stavi e cosa pensavi l'ultima ora? “Durante l'ultima ora mi sono posizionato su un ritmo di mantenimento sapendo che mancava poco allo scadere delle 12 h”. 

Una buona strategia per sperimentarsi e mettersi in gioco ma che può comportare il grosso rischio di anticipare la crisi e di compromettere una gara che potrebbe essere di alto livello, ma Stefano ha dimostrato di essere in grado di reggere ritmi alti fin dall’inizio e quindi con l’esperienza potrebbe gestirsi ancora meglio e potrebbe puntare anche a stabilire eventuali record su distanze di 12 e 24 ore con l’aiuto proprio degli atleti più esperti che prima di lui hanno trovato le modalità e le strategie adeguate e adatte per essere efficienti ed efficaci fino al termine della gara. 
Quale alimento, cibo e/o bevanda, è stato determinante? “Mi idratavo a distanze regolari e alternavo acqua e vari integratori che potevano aiutarmi a tenere alto il tono muscolare e l'energia”. 

Per prevenire eventuali crisi o cali di forma sarebbe opportuno avere una costanza e regolarità nel ritmo di gara e nell’alimentarsi che premettono di sentirsi sempre lucidi avendo il controllo della situazione momento per momento, chilometro per chilometro, ora per ora, focalizzandosi su quello che si sta facendo con l’obiettivo di fare bene, anzi meglio di quello che si può. 
Cosa racconti a familiari, amici, colleghi e cosa dicono loro di te? “I miei parenti hanno seguito tutto il giorno tramite mia moglie che informava tutti di come stava andando la gara e tramite le classifiche orarie che venivano pubblicate dal sito di riferimento. 
Mi mandavano messaggi di incoraggiamento e sono orgogliosi sempre dei risultati che riesco a raggiungere. Gli amici e i colleghi mi sostengono in tutte le scelte e mi danno buoni consigli essendo anche loro nel mondo podistico”.  
Chi ti assisteva, sosteneva, supportava? “Mia moglie Ambra mi ha seguito in questa gara ed è stata davanti al mio ristoro tutte e 12 le ore ad aiutarmi a scegliere i recuperi giusti anche nei momenti di crisi e a incitarmi a non mollare”. 

È fondamentale per un atleta che fatica in modo prolungato per diverse ore, avere una figura supportiva di riferimento che assiste, si occupa di lui, e chi meglio di una moglie? Ottimo per Stefano avere a disposizione sua moglie Ambra che con la sua presenza gli ha trasmesso forza e fiducia nell’andare avanti e nel non mollare. 
Cosa e/o chi ti ha aiutato od ostacolato? Mi ha aiutato tantissimo il tifo costante da parte degli atleti che correvano anche loro, da parte dello staff e degli abitanti di Provaglio D'Iseo che dai balconi facevano il tifo per me. Mi hanno ostacolato le crisi che immancabilmente sono arrivate e che ho dovuto superare con solo l'aiuto di me stesso”. 

Questo è lo sport che vogliamo, uno sport dove si fatica ma è una fatica che viene notata e apprezzata da chi osserva, amici sostenitori, avversari che condividono lo sforzo e la fatica, cittadini che hanno l’onore di avere nelle loro vicinanze atleti che si mettono in gioco in uno sport considerato estremo e bizzarro. 
Cosa consigli ai maratoneti per prevenire, affrontare, gestire, superare il muro dei 30-35km? “Di puntare a una gara e di allenarsi nei mesi successivi per quella distanza, perché arrivare allenati il giusto a una gara vale il 50% del risultato”. 

Certo sarebbe opportuno stabilire delle priorità e dare giusto perso a valore alle cose che si fanno e ai risultati che si vogliono ottenere con minuziosità focalizzandosi di volta in volta per una gara ben precisa senza improvvisare, diverso è che per chi si diverte a partecipare a qualsiasi gara, con qualsiasi preparazione, importante diventa esserci e fare esperienza.
Prossima maglia azzurra? Ai mondiali 24 ore è possibile? “Si è possibile, mi aspettano dei mesi duri dove dovrò dimostrare che valgo e che possono contare su di me per questo obbiettivo italiano”. 

Certo più dura è la lotta e più glorioso il trionfo, bisogna far bene e puntare a gare che possano comprendere i criteri per essere selezionati, ma credo che Stefano sia sulla giusta strada avendo già dimostrato da un po’ di tempo di valere su distanze lunghe. 
Un’intervista a Stefano è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre”. Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022. 
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli.

L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza. 


Matteo SIMONE  

380-4337230 - 21163@tiscali.it   

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/ 

http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo 

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