Pagine

Pagine

lunedì 7 giugno 2021

Debora Colacecchi, ginnastica: È importantissimo esserci sempre con la testa

 Il mio punto di riferimento è sempre stato il mio allenatore
Matteo Simone

Nello sport si possono raggiungere grandi risultati, si può fare sempre meglio, ci si può accontentare, importante è star bene con se stessi.

Di seguito Debora racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport?In realtà non mi sono mai sentita una vera e propria campionessa. Ci sono stati anni migliori, in cui sono stata fiera di me stessa, del lavoro svolto e degli obiettivi raggiunti, soprattutto durante le competizioni; e altri, invece, in cui ho pensato che avrei potuto dare molto di più”.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?All’età di 6 anni, i miei genitori mi hanno portato a fare una prova di ginnastica artistica. È stato amore a prima vista. Ho continuato a fare questo sport a livello agonistico fino ai 23 anni, anche se con qualche interruzione. Adesso, dopo un breve periodo in cui ho seguito un corso di arrampicata, pratico a livello amatoriale acrobatica aerea (cerchio, tessuto e trapezio), ma purtroppo sto ferma da febbraio per via della pandemia da Covid-19”.

C’è sempre un’opportunità per conoscere uno sport grazie a genitori, familiari, insegnanti, educatori e poi se ci si trova bene si continua fino ad appassionarsi fortemente con la consapevolezza che tutto può cambiare.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?Il mio punto di riferimento è sempre stato il mio allenatore. Il suo parere e il mio rapporto con lui è sempre stato fondamentale per me. Lo è tuttora”.

Interessante testimonianza, in effetti è importante che si crei una vera alleanza tra atleta e allenatore in modo da decidere obiettivi sfidanti condivisi e l’atleta si fida e si affida dell’allenatore che ha tanta esperienza e sa come tirar fuori il meglio dall’atleta sostenendolo e incoraggiandolo sia in allenamento che in gara.
Un'esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare?Ho avuto il coraggio e la forza di andare in gara con il tutore alla caviglia, svolgendo esercizi basilari, per non perdere la qualifica al nazionale. Quel giorno ho ricevuto moltissimi complimenti per la tenacia e la passione che ho dimostrato di avere… è stata una bella prova di autostima”.

Una grande carica di autoefficacia, in effetti tra le quattro fonti dell’autoefficacia vi sono precedenti esperienze di successo, le sensazioni sperimentare e i feedback ricevuti, sembra essere stata proprio una vera iniezione di autoefficacia.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Gli amici mi hanno sempre appoggiato; i miei genitori un po’ meno perché purtroppo ho subito spesso infortuni più o meno gravi”.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Che non sono una che molla facilmente. Posso avere dei momenti di incertezza, ma alla fine torno sempre sulla mia strada”.

Può succedere che la pratica di uno sport porti a subire diversi infortuni e allora bisogna capire, comprendere cosa succede, come prevenire o alleviare, come organizzarsi. Quando succede qualcosa che ci fa star male o che non ci piace bisogna attraversare una fase più o meno lunga dove bisogna comprendere quello che è successo, ciò che succede, ciò che può ripetersi e capire come ovviare, prevenire, cambiare il corso degli eventi, organizzandosi nel migliore dei modi prima di reagire, per non essere troppo istintivi, impulsivi e per prendere in mano le redini della propria vita.
Che significa per te praticare attività fisica?
Significare avere la possibilità di sfogarsi, di non pensare a nient’altro che all’allenamento, di allontanarsi dai problemi della vita quotidiana, e allo stesso tempo avere la possibilità di poter condividere con qualcuno la tua stessa passione. Inoltre, l’appagamento che si sente dopo essersi allenati non ha prezzo”.

Lo sport dà tanto in termini di benessere, senso di libertà, sensazioni piacevoli percepite, sfogo e tanta soddisfazioni quando si riesce a portare a termine allenamenti o gare anche difficili e complesse.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport e in quali circostanze?Libertà e soddisfazione. Ho sempre fatto sport in cui la maggior parte del tempo ero sospesa in aria, una sensazione che è difficile da spiegare a parole”.

Ogni sport ha delle caratteristiche peculiari e procura sensazioni particolari e uniche che solo chi lo pratica ne è consapevole e affascinato. Chi non fa, non può sapere o comprendere.
A cosa devi prestare attenzione nel tuo sport? Quali sono le difficoltà e i rischi? La ginnastica artistica è uno sport molto rischioso. I movimenti che dobbiamo eseguire, se fatti senza la giusta concentrazione, possono portare a infortuni anche gravi. È importantissimo esserci sempre con la testa quando si svolge questo sport”.

E’ importante fare le cose fatte bene, essere centrati e focalizzati per quello a cui si sta andando incontro per non rischiare sviste o distrazioni che possono compromettere la prestazione o evitare anche di infortunarsi.
Quale è stata la tua situazione sportiva più difficile?Superare l’infortunio al ginocchio che mi ha costretto a un anno di stop”.
Quali condizioni ti ostacolano nella pratica dello sport?Tre sono state le cose che mi hanno ‘tolto’ lo sport: gli infortuni, lo studio e l’attuale pandemia da Covid-19”.

E’ sempre molto dura portare avanti proprie passioni a causa di tempo da dedicare e poi a volte si aggiungono infortuni che alla lunga logorano il fisico e la mente, se poi si aggiunge questa grande avversità della pandemia, tutto diventa più difficile.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare?Non penso che riuscirei mai a non fare attività fisica… mi fa sentire bene, è quasi un bisogno. Si, ci sono stati periodi in cui ho smesso per diversi motivi, ma alla fine dopo poco tempo ho sempre ripreso”.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi?Nella ginnastica, ritengo importante che ci sia questa figura di riferimento perché è uno sport che può creare molte problematiche. A esempio, può portare una ragazza a non piacersi fisicamente, a cercare sempre il confronto con le altre, sia a livello estetico che di performance sportiva; può portare una ragazza a scoraggiarsi dopo un infortunio o una gara andata male e così via… Inoltre, essendo uno sport individuale, in cui il ruolo dell’allenatore è fondamentale, è importante che ci sia sempre qualcuno che possa guidare e gestire le dinamiche tra singola ginnasta e allenatore, ma anche tra gli/le atleti/e che si allenano nello stesso gruppo”.

Davvero molto interessante la testimonianza di Debora che è lei stessa atleta, allenatrice e psicologa. E’ davvero difficile essere atleta in un gruppo e con un allenatore, in uno sport dove è importante una certa linea fisica, la leggerezza, la forza, la resistenza fisica e mentale, la concentrazione, l’equilibrio la comunicazione con amici di squadra ma soprattutto il confronto con l’allenatore.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?Il mio ultimo saggio. È stato un insieme di emozioni che non potrò mai dimenticare… dalla gioia nel ricevere i fiori dal gruppo a cui insegnavo in quell’anno (bambine di 6/7 anni) alle lacrime versate dopo l’ultima coreografia al corpo libero insieme alle mie compagne e i miei allenatori”.

Questo è il bello dello sport, quando si fatica, ci sono gioie e dolori, si porta a compimento un progetto di performance, si sperimenta l’ansia da competizione e poi tutto fluisce e la gioia è immensa davanti ai propri cari, amici e anche allieve.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID?Credendo in me stessa e, allo stesso tempo, facendo affidamento sulle mie compagne e sui miei allenatori. Sono come una seconda famiglia”.

Lo sport può diventare una grande gruppo di riferimento, una seconda famiglia, ogni compagno di squadra può diventare una risorsa per l’altro e per l’intero gruppo e l’allenatore una utile figura di riferimento.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Fate sport perché avere passione significa mettersi costantemente alla prova, superare i propri limiti e le proprie paure, essere liberi, ma soprattutto trovare un altro posto dove sentirsi a casa”.

Lo sport può diventare un luogo sicuro dove ci si può rifugiare per sperimentare sicurezza e accudimento da parte di altri.
Prossimi obiettivi e sogni realizzati e da realizzare?Se si intende obiettivi sportivi, ad oggi, ritornare alla normalità… semplicemente tornare ad allenarsi in palestra”.

E’ quello che chiedono in tanti, ritornare in sicurezza a fare sport in palestra, piscine, all’aperto, in gruppo.
Come ti vedi a 50 anni?A 50 anni spero di essere riuscita a mantenere e a conciliare le mie ‘passioni’. Spero quindi di lavorare come psicologa/psicoterapeuta e di insegnare ancora ginnastica ai più piccoli”.

Lo sport aiuta a modulare e rimodulare obiettivi e sogni da portare a compimento con studio e impegno, fidandosi delle proprie capacità e mettendosi in gioco.
Quanto credi in te stessa?Una giusta via di mezzo. Sono sempre stata una perfezionista e questo a volte mi ha portato a essere un po’ critica con me stessa, ma sempre in maniera costruttiva, per migliorarmi sempre di più”.
Come gestisci eventuali ansie, tensioni, pressioni?Non mi sono mai sentita troppe pressioni addosso, ma l’ansia prima di una gara si fa sentire. Ho sempre cercato di isolarmi e pensare solo all’esercizio che dovevo eseguire, immaginando di non essere davanti a un giudice. Non sempre funziona, ma la maggior parte delle volte aiuta”.

L’ansia ci può essere pria o durante la gara ma per ogni problema c’è almeno una soluzione, bisogna provare a utilizzare metodi e strategie per cercare di gestire al meglio non evitando l’esperienza e non subendo troppo.
Com'è il rapporto con i tecnici e le compagne di squadra?Credo di essere stata molto fortunata. Ho sempre avuto buoni rapporti sia con le compagne che con gli allenatori”.
Cosa c'è prima di una gara?C’è un grande lavoro su se stessi… questo per poter gestire l’ansia che si prova a stare da soli davanti a una giuria e poter dimostrare tutto il lavoro e la fatica fatta per arrivare lì in quel momento. C’è una grande voglia di uscire soddisfatti e con il sorriso dal campo gara, di rendere fieri e orgogliosi i propri allenatori”.

Un grande lavoro per allenarsi e prepararsi alla gara ma un altrettanto grande lavoro sui se stessi nel pre-gara per non compromettere la prestazione.
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Divertiti, fallo per te stessa”.
 

Per chi fosse interessato al mondo della ginnastica artistica, può seguire le pagine instagram e facebook dell’Asd Ginnastica Artistica P4

Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR


Nessun commento:

Posta un commento