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giovedì 22 luglio 2021

Simona Marafioti, ultramaratoneta: Non ho paura di niente, volere è potere

 Ai miei figli insegno l'amore per lo sport pulito e vero 
Matteo Simone 

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR  

La passione di uno sport porta a organizzarsi e allenarsi portando avanti progetti di gare anche molto impegnative e sfidanti non avendo paura di non farcela ma semplicemente mettendosi in gioco e sperimentando, apprendendo proprio dall’esperienza. 

Di seguito Simona Marafioti, che ho conosciuto in qualità di guida ad atleti con disabilità visiva in alcuni allenamenti al Parco degli Acquedotti, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.  
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? Ogni volta che ho tagliato un traguardo. 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica? Andando a vedere mio cognato alla Roma Ostia ho sentito una magia dentro di me. Era amore per questo sport. Ho iniziato con la tabella da 0 a 5 km… e via via ho aumentato gradualmente fino a quando questa passione era diventato amore. 

Da quando ha iniziato a osservare altri gareggiare, e iniziare a correre utilizzando tabelle da 0 a 5km, ne ha fatta tanta di strada Simona, di corsa e camminando, tagliando tantissimi traguardi nello sport e nella vita, riuscendo anche a portare a termine, nei giorni 30 e 31 maggio 2015, la 100 km del Passatore da Firenze a Faenza in 17h00’13”. 
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere? Correndo sono riuscita a trovare tempo per stare con me stessa, ascoltarmi e amarmi profondamente. 
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere? Solo la mia volontà. 
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? Se non ci sono cancelli stretti penso sempre di farcela. Ovviamente mi informo sempre sul dislivello e il tipo di difficoltà prima di avventurarmi. Lo capisco perché conosco il mio corpo. 

È importante conoscere proprie possibilità, potenzialità e limiti in modo da potersi organizzare in anticipo per la partecipazione a gare ritenute estreme. 
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? Nell'Etrurian trail correvo accanto a una signora, dovevamo attraversare un ponte dove c'era una piccola cascata, lei non ne sapeva nulla e soffriva di vertigini. Io l'ho presa per mano mettendola dalla parte del muro, mentre dietro uno che voleva vincere😂 ci chiedeva strada, mi sono accostata e l'ho lasciato passare, finito quel tratto si è allungato giù per la discesa. Quanto abbiamo riso😂.

Il 22 maggio 2016, Simona ha corso l’Etrurian Trail 15km a Cerveteri (RM) classificandosi 31° in 1h48’18”.  
Bella la complicità nello sport, la condivisione di fatica, paura, tensione ma anche ricche e intense risate. 
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Che non ho paura di niente e che volere è potere. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? Io sono piuttosto lenta e pigra. Non sarò mai un atleta nel vero senso della parola, perché mi piace vivermi lo sport a modo mio e poi ho sempre paura di togliere spazio ai miei figli. Però adoro gli atleti veri. 
Che significa per te praticare attività fisica? Far del bene al proprio corpo e alla propria testa! Ai miei figli insegno l'amore per lo sport pulito e vero, tutti gli sport purché si divertano. 

Lo sport è una buona e utile opportunità per apprendere facendo e un ottimo sistema di educazione per piccoli e grandi. 
Quali sensazioni sperimenti facendo attività fisica? Io sono felice, ripercorro la mia vita e scrivo il mio libro, sto bene, davvero. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Ecco ora la mia intervista prende una piega piuttosto triste. Da due mesi e mezzo mi è stato diagnosticato un tumore. Sono stata operata e martedì ho fatto la mia prima chemio. Ora cammino. Ma non mi fermo. Devo farcela. 
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Niente mi fa mollare e la voglia di vivere mi fa continuare anche e soprattutto ora che posso solo camminare. 

Questa intervista risale a circa tre anni fa, Simona continua a correre e gareggiare. 
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica dell’attività fisica? Nessuna condizione ambientale mi ostacola, per quanto riguarda quelle fisiche le ascolto tutte, e quando il corpo deve fermarsi mi fermo. 

Questa è un’ottima consapevolezza e un’ottima modalità di fare sport, in ascolto e sintonia del proprio corpo, senza abusare, esagerare sì ma senza strafare. 
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli all’attività fisica? Qualunque sport decidiate di scegliere fatelo con amore e gioia, determinazione e impegno ma soprattutto tanto divertimento. Lealtà verso gli altri e con sé stessi e soprattutto niente sostanze illecite. Sport pulito sempre! 
Ritieni utile lo psicologo nella pratica dell’attività fisica? Penso sia utile se lo psicologo è un vero psicologo, come un insegnante è utile se sa fare l'insegnante. Purtroppo spesso non è così e quindi spesso sono scettica. 
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? Sia nella vita privata che in ambito sportivo ho realizzato tanti sogni e ho voglia di realizzarne tanti altri. Spero di esserti stata utile. Ciao Simona😉.

Ringrazio Simona per le sue rivelazioni utilissime, molto interessanti e le auguro tanta forza per andare avanti. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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