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venerdì 10 settembre 2021

Arianna Reniero, atletica: Emozioni più belle quando ho vinto il titolo italiano

 Alla mia performance contribuiscono in gran parte la mia allenatrice e mia mamma
 

Sabato 04 Settembre 2021 ha avuto luogo la 4^ edizione dell’incontro internazionale di corsa su strada U20 presso Oderzo (TV) - Trofeo Opitergium - European Road Race Under 20 dedicato alle Nazionali giovanili europee.

Organizzato dalla Nuova Atletica Tre Comuni, prevedeva una gara di 10 km per gli uomini e 5 km per le donne. Di seguito i convocati della rappresentativa della nazionale italiana:
Uomini: Cesare Caiani (Atl. Brugnera PN Friulintagli), Nicolò Gallo (Atletica Alba), Riccardo Ghinassi (Imola Sacmi Avis), Moad Razgani (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), Marco Zanzottera (U.S. Sangiorgese);
Donne: Aurora Bado (Free-Zone), Emma Casati (Atl. Piacenza), Silvia Gradizzi (Cus Pro Patria Milano), Arianna Reniero (Atl. Stronese-Nuova Nordaffari), Greta Settino (Toscana Atl. Empoli Nissan). La 5 km femminile è stata vinta da Aurora Bado in 16’59”.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Arianna Reniero attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Mi sono sentita campionessa quando ho vinto il titolo italiano di categoria l'anno scorso nei 5000m anche se sono stata più soddisfatta quando ho vinto l'argento l'anno precedente (del tutto inaspettato e soprattutto perché era una cosa nuova).
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
Ai ragazzi direi semplicemente che solo lo sport può dare determinate soddisfazioni. Soprattutto dopo mesi e mesi di allenamenti e fatiche non c'è niente di più bello che ottenere quel tanto bramato risultato.
 
Arianna Reniero vince l’oro di nei 5000 Junior in 17’33”94, precedendo Aurora Bado e Sara Nestola. Ci si abitua a essere campioni ma quando si riesce a fare delle prestazioni eccellenti inaspettatamente allora ci si sorprende di quello che si è riusciti a fare e si decide di fare le cose seriamente, allenandosi con criterio e metodo, cercando di strabiliare se stessi e altri puntando sempre a nuove prestazioni, record, trofei, coppe, medaglie, titoli che ripagano la fatica sempre amica.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Io non corro da molto, questo è il quarto anno quindi sono ancora abbastanza inesperta e in alcune gare di quest'anno si è visto. Ho iniziato grazie alla mia professoressa del liceo che mi aveva convinto a partecipare alla campestre scolastica. Da lì, anche se ero intenzionata a smettere, non ho più mollato.
 
Il vero lavoro degli insegnanti oltre a trasmettere insegnamenti ed educare, è di intravedere negli studenti delle risorse e potenzialità che possono esprimere da subito o nel corso degli anni, un grande e sensibile e delicato lavoro di presenza e vicinanza.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Alla mia performance contribuiscono in gran parte la mia allenatrice e mia mamma, le gare dove ci sono anche loro sono gare diverse, migliori. Da quest'anno inizierò a seguire una dieta quindi contribuirà anche quello mentre a livello psicologico ogni tanto mi aiuta una mia compagna di allenamento anche se la maggior parte del lavoro viene da me, mia mamma e la mia allenatrice.
 
Quando lo sport piace e ci si accorge che si riesce a fare bene, si sperimenta passione e motivazione e si vuole sempre più migliorare per competere con se stessi ed eventuali avversari curando sempre più aspetti che contribuiscono alla performance possibilmente facendosi aiutare da persone care e/o esperte come possono essere familiari, allenatori, amici, nutrizionisti, psicologi.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Emozioni più belle sicuramente quando ho vinto il titolo italiano e quando ho indossato la prima maglia azzurra all'international road race U20 ad Oderzo.
Un'esperienza che ti da la convinzione di potercela fare? Qualche giorno fa ho avuto il mio esordio in nazionale. La gara non ha rispecchiato la mia forma fisica, potevo fare molto meglio e gli allenamenti lo dimostrano quindi credo di poter fare molto meglio e di poter dimostrare ancora molto.
 
Ci vuole tempo e occasioni per dimostrare quanto si vale cercando di fare sempre meglio, il percorso dell’atleta è lungo e faticoso, è importante fare bene, farsi notare, possibilmente essere convocati e indossare la maglia della nazionale partecipando a gare internazionali e poi impegnarsi sempre con costanza e determinazione.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva?
La mia famiglia è molto fiera di me e dei miei risultati. Mia mamma mi segue e ci tiene davvero molto quindi lei è la prima che mi sprona a fare sempre meglio.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Parlando di capacità specifiche penso di avere una buona resistenza mentre pecco nella forza. Determinazione e costanza mi caratterizzano anche se, come tutti, ho avuto brutti momenti. Inoltre, secondo alcuni, ho anche dei buoni piedi e un pizzico di talento (che non guasta).
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport? Sono più tenace e determinata di quanto pensassi e ho capito che faticare non mi spaventa.
 
Lo sport non può essere l’unico orto da coltivare nella vita della persona ma è una scuola di vita da intraprendere possibilmente il più presto possibile per crescere e maturare, scoprire se stessi, proprie risorse, capacità, criticità da migliorare per essere persone migliori negli altri ambiti e contesti quali quello scolare, familiare, lavorativo, affettivo.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi?
Le difficoltà che ho affrontato sono state sia fisiche ( un paio di infortuni) che mentali (post infortunio/post gare andate male). Quest'anno ho avuto un paio di infortuni di cui uno legato a una caduta durante un cross, sicuramente hanno influito sulle mia prestazioni successive ma sto cercando di riprendermi del tutto e il mese in altura dove mi sono allenata bene mi ha restituito una parte di quella fiducia in me che avevo perso.
La tua situazione sportiva più difficile? Situazione difficile sicuramente quando sono caduta ai Campionati Italiani, li mi sono sentita malissimo poiché mi sono incolpata di tutto per molto tempo dopo quando in realtà poteva capitare a tutte.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? Uno psicologo potrebbe essere utile per capire come affrontare al meglio e gestire l'ansia pre gara e come affrontare nel modo giusto il brutto risultato così da sapere come dare il meglio la competizione successiva e come avere più fiducia nelle proprie qualità quando, com'è normale che sia a volte, quest'ultima manca.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID? La prima quarantena l'ho "superata" con 4kg in più e 1mese e mezzo di allenamento in meno quindi diciamo che la ripresa è stata molto difficile. Durante i vari infortuni ho sempre cercato di seguire i consigli di medici/fisioterapisti e della mia allenatrice per cercare di rientrare sempre al più presto.
 
Lo sport insegna che la vita è fatta di ciclicità, ci sono momenti dove si vola, si sperimenta leggerezza, competenza, successo e momenti dove si casca giù, crolla tutto, ma bisogna prima di tutto accettare tutto e poi riorganizzarsi, rialzarsi, rimodulare obiettivi, mete, piani e programmi per andare a meta, per centrare obiettivi e sogni difficili e sfidanti ma non irraggiungibili, credendoci sempre, lavorando sempre fisicamente e mentalmente, cercando di affrontare, gestire e superare tutto da soli o facendosi aiutare.
Ti ispiri a qualcuno? Ci sono molte atlete che ammiro davvero molto, alcune per il talento e la costanza altre per la determinazione e la competitività, altre per l'aggressività in gara, cosa che a volte mi manca.
 
Si fa sempre in tempo a cambiare, a migliorare, a potenziare gli aspetti critici, è importante per esempio lavorare sull’autoefficacia, la fiducia in sé, lavorando sulle 4 fonti dell’autoefficacia, focalizzandosi su precedenti esperienze di successo e competenza, sulle sensazioni piacevoli sperimentate sulle persuasioni verbali da parte di allenatori, amici, familiari; su modelli di riferimento, persone da ispirarsi, da imitare, da copiare.
Una parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili?
Non ne ho una in particolare ma dopo l'ultima gara ne ho trovata una che mi ricordo tutti i giorni: ‘Pensa, credi, sogna e osa’.
 
Sembra essere un mantra molto utile derivante da un’analisi personale derivante dalla pratica e dall’esperienza personale. In effetti bisogna sviluppare consapevolezza in se stessi per poter sognare capendo cosa si può fare e come inseguendo sogni e cercando di trasformarli in realtà osando sempre e apprendendo dall’esperienza pensando ed elaborando ciò che succede sempre.
Prossimi obiettivi? Gli italiani su strada di ottobre e le selezioni per i campionati europei di cross e poi (si spera) gli europei di dicembre di cross.
 
Sembra che il meglio debba ancora venire per Arianna molto centrata su se stessa e su ciò che vuole ottenere a breve, medio e lungo termine.
 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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