Pagine

Pagine

lunedì 27 dicembre 2021

Gabriele Di Napoli: La vera forza sta nel fatto di credere in quello che fai

 A 21 anni ho intrapreso la carriera da 800centista  
 

Bisogna essere sempre pronti a capire le proprie potenzialità e motivazioni ed essere consapevoli di ciò che si vuole e può fare e organizzarsi per fare del proprio meglio sperimentando sia benessere che possibilmente performance, impegnandosi con costanza e determinazione in cerca di risultati prestigiosi e successi per trasformare sogni in realtà. 

Di seguito Gabriele (RCF Roma Sud) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? È iniziato a 16 anni con una carriera da calciatore di provincia, facendo categorie basse e, fragile di corporatura, dopo l'ennesimo infortunio a 21 anni ho smesso e intrapreso la carriera da 800centista in atletica leggera. 

Il 31 ottobre 2021 Gabriele ha ottenuto la sua miglior prestazione sugli 800 con il crono di 2’07”15 a Molfetta. 
Chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? Sicuramente la mia coach è fondamentale nella mia crescita ma anche al livello mentale, difficilmente si trovano allenatori così. 

È
 importante avere una figura di riferimento che possa consigliare, sostenere, indirizzare l’atleta verso mete e obiettivi sfidanti.
 
Un'esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? Verso giugno ebbi un'infiammazione dell'astragalo e mi dovetti fermare per circa 4 mesi con solamente una settimana d'allenamento andai ai campionati societari e vinsi la mia gara di 800mt, da lì sfrutto ogni giorno anche se sono stanco 

Bisogna sempre essere pronti a ripartire, a inseguire propri sogni, a rimettersi in gioco, anche dopo infortuni e sconfitte, dopo attese e speranze. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? I miei amici pensano che sono fissato se tante volte sono stanco e non esco la sera, purtroppo la vita di un atleta va in contrasto con quella di un ragazzo normale

La forte passione e motivazione portano a impegnarsi e a investire in tempi preziosi in allenamenti e cura di sé, volendosi bene e cercando di essere sempre più al meglio della forma per ottenere successi sperati e meritati, è importante trovare un equilibrio con il resto della vita familiare, lavorativa, amicale, scolastica.
 
Un episodio curioso, triste, bizzarro, divertente della tua attività sportiva? Dovevamo fare un 1000 con altri della società, stavamo finendo il riscaldamento quando anticipano la gara di 20 minuti, allora corsi alla call room per prendere tutti i pettorali e consegnarli come se fossi il loro genitore, non so perché ma succede che ci sono sempre io a parlare con i giudici. 

A volte ci sentiamo di rivestire ruoli sapendo di avere le caratteristiche adatte e diventando una risorsa per l’intera squadra. 
A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? Non esagerare è la prima cosa e spesso ci sta troppa superficialità rispetto ai tempi soprattutto per gli amatori. 
Cosa hai scoperto di te stesso nello sport? Che sono estremamente competitivo, anche in allenamento, se penso che sto un giorno fermo ci sarà un altro come me che si è allenato e che mi fregherà in gara quindi voglio allenarmi sempre. 
 

Per incrementare la performance non bisogna solo caricare e faticare ma è importante anche ricaricarsi e rispettare i preziosi recuperi che rigenerano per essere più pronti per le prossime sessioni di allenamento. 

Hai rischiato di mollare? Tante volte quando sei infortunato, i giorni sembrano anni e tante volte dici perché? Poi ti ricordi il motivo ma è difficile. 

La tua situazione sportiva più difficile? L'infortunio è la parte più brutta tu sei fermo ma gli altri vanno avanti e non ci puoi fare nulla sei impotente, ti senti inutile e le parole vedrai passerà sono pesanti e quando sei lì non ci credi, la vera forza sta nel fatto di credere in quello che fai e se veramente vuoi quando torni ci provi poi se fallisci non fa niente però puoi dire ci ho provato al contrario di tutti. 


Mollare è sempre una tentazione per tanti, quando tutto va storto, quando ci sono imprevisti lungo il percorso programmato di allenamenti, quando ci sono avversità, ma bisogna accettare, capire, essere speranzosi e fiduciosi che tutto passi in fretta e nel frattempo facciamo quello che possiamo di alternativo scoprendo altro. 

Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi? Molto, quando tutto si basa su un tempo, che sia vero o falso, essere lucidi mentalmente è vitale per essere al top. 


Lo sport non dipende tutto dal fisico ma anche da serenità, controllo e lucidità mentale, bisogna essere consapevoli, centrati, fiduciosi, resilienti e puntare a un obiettivo per volta alzando sempre più l’asticella delle difficoltà, della fatica e dei meritati successi e prestazioni eccellenti. 

L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Sicuramente sono stati i 3 giorni del campionato societario a Molfetta dove vinsi 4×100, 4×400 e 800, è stata la prova che posso essere lì, devo solo crederci. 

 

Si può fare, bisogna solo crederci di più e visualizzarlo mentalmente di riuscirci seguendo un percorso irto e difficile ma non impossibile. 
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
 Correre in tondo sembra noioso ma se volete vincere è la cosa più bella che ci sia. 
Ti ispiri a qualcuno? L'ispirazione è difficile da dire, non credo ce ne sia uno però mi piace molto Lieke Klaver e anche Davide Re che ho avuto il piacere di conoscere e anche gareggiarci.

Lieke Klaver è una velocista olandese, coetanea di Gabriele, specializzata nei 400 metri piani. Ha rappresentato i Paesi Bassi ai campionati mondiali di Doha 2019, arrivando al 7° posto nella staffetta 4×400 m. Nella stessa disciplina ha vinto la medaglia d'oro agli europei indoor di Toruń 2021 ed è arrivata al 4° posto ai Giochi olimpici di Tokyo. 
Davide Re è primatista italiano dei 400 metri piani con il tempo di 44"77, primo italiano capace di scendere sotto i 45". Ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 è sceso per la terza volta sotto i 45", correndo la sua prima semifinale olimpica in 44"94 e mancando l'accesso alla finale con il secondo tempo degli esclusi e ha stabilito per due volte il record italiano della staffetta 4×400 metri, insieme a Edoardo Scotti, Vladimir Aceti e Alessandro Sibilio, scendendo sotto i 3 minuti sia in batteria (2'58"91) che in finale (2'58"81), conclusa al settimo posto. 
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci?
 Nessun limite, eccetto il cielo. 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Vediamo, ci sono le campestri, poi la pista la riprendiamo a marzo, speriamo di fare il minimo sta volta. 

Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

Nessun commento:

Posta un commento