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martedì 20 settembre 2022

Europei 24h, Eleonora Rachele Corradini record italiano 235,677km

 Ci speravo e ci credevo che prima o poi avrei potuto correre 231 km 
Matteo Simone 
 

Il 17 e 18 settembre 2022, si
sono volti a Verona i Campionati Europei 24h di corsa su strada e l’Italia ha messo in campo i seguenti 12 atleti: 
 

Elisa Bellagamba, Lorena Brusamento, Francesca Canepa, Eleonora Rachele Corradini, Elena Fabiani, Francesca Ferraro, Alessio Filippo Gazzo, Matteo Grassi, Tiziano Marchesi, Benito Pasquariello, Alex Tucci, Marco Visintini. 
Inoltre, hanno fatto parte dello Staff i tecnici Paolo Bravi e Monica Casiraghi, Hermann Achmueller e i fisioterapisti Andrea Caspani e Francesco Destito. 
La gara femminile è stata vinta dalla polacca Patrycja Bereznowska 256,250 precedendo la francese Stphanie Gicquel 253,581km e la polacca Malgorzata Pazda-Pozorska 251,806. Le migliori tre italiane sono state: Rachele Eleonora Corradini che ha stabilito il record italiano con 235,677, il precedente record di 231.390 km era detenuto da Monica Casiraghi dal 13-14 maggio 2010 (Les 24 heures de Brive) (FRA); Elisa Bellagamba 220,645km ed Elena Fabiani 214,370. La squadra italiana femminile si classifica al 5° posto e la squadra vincitrice è stata anche per le donne la Polonia che ha preceduto Francia e Germania. 
La gara è stata vinta dal Lituano Aleksandr
Sorokin che ha totalizzato 319,614km stabilendo la miglior prestazione mondiale che supera la precedente di
309.399 km ottenuta da lui stesso il 28-29 agosto 2021. Completano il podio il polacco Andrzej Piotrowski 301,859 e Marco Visintini che stabilisce il record italiano con 288,438 km, il precedente record italiano era detenuto da Ivan Cudin 266,702km l’8 dicembre 2013 a Taipei (TPE).  
Ottime anche le prestazioni di Alex Tucci 245,885 km (Personal Best) e Tiziano Marchesi 243,718 che permettono all’Italia di classificarsi al 5° posto nella classifica di squadra maschile vinta dalla Polonia e a seguire Lituania e Spagna. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team Recanati A.S.D.) attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Foto di Paola Falcier
Complimenti per la tua prestazione e il record italiano, te l'aspettavi?
Ciaoooo. Assolutamente no! Ci speravo e ci credevo che prima o poi avrei potuto correre 231 km ma non pensavo potesse succedere a solo un anno dal parto! 

Già da qualche anno Eleonora ha dimostrato di essere numero uno in gare di ultramaratone con facilità. Il 19-20 settembre 2020 vince su tutti, uomini e donne, la “Lupatotissima 24 ore" totalizzando 221,177 km, a distanza di solo 2 settimane dall’Etna Extreme 100 km del Vulcano, il 6 settembre 2020 dove vinse in 10h44’48”. Dopo il parto, da subito ha dimostrato di essere in formissima vincendo il 21 maggio 2022 la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 8h29’07”, preceduta solamente da 11 uomini. 
È andato tutto come previsto? Ci sono stati momenti difficili? È stata una bella gara. Le crisi ci sono state. Una in realtà ma molto molto lunga. È stata più mentale che fisica. Fisicamente ero davvero in forma. Non ho avuto problemi fisici compromettenti, dolori vari e noia sì ma quello vale per tuttiNessuno corre 24 ore allegramente senza affrontare qualche problema!   

L
e crisi si mettono in conto soprattutto nell’arco di 24 ore di una competizione dove si indossa la maglia azzurra rappresentando l’Italia in un campionato europeo, ma si può gestire tutto, con l’aiuto della mente che guida il corpo. Ho avuto modo di conoscere Eleonora trattando questi argomenti nella trasmissione televisiva Atleticat” (https://fb.watch/fFT_EA1Kp4/) presentando anche un mio libro dal titolo “Maratoneti e ultrarunner, Aspetti psicologi di una sfida” (https://www.macrolibrarsi.it/libri/__maratoneti-e-ultrarunner.php). 
Gare di 24 ore, in effetti sono più mentali che fisiche, a tanti viene in mente di fermarsi, ritirarsi, rinunciare e lì conta una preparazione mentale, un approccio mentale, una grande esperienza che permette di crederci e avere fiducia fino alla fine, gestendo fatica e pensieri negativi e concentrandosi sul momento presente, avanzando sempre fino al traguardo. 
Dice bene Eleonora che nessuno corre allegramente per 24 ore ma 6 ore sì, alla 7^ Sei ore de Conti, il 2 luglio 2022, incrociavo spesso in gara Eleonora sempre allegra con un grande sorriso, vincendo la gara femminile con 74, 690 km e arrivando al traguardo dopo solo Alessio Gazzo 74.835 km.
 
Cosa hai scoperto ancora di te stessa e degli altri atleti? Di me ho scoperto che posso crederci di più. guardo spesso gli altri pensando di non poter arrivare anche io ad un determinato livello e invece… posso anche io! 

Eleonora è giovanissima e ha ancora tanto da imparare e dimostrare prima di tutto a se stessa di continuare a fare cose strabilianti. Basta crederci e continuare a sognarsi e impegnarsi con consapevolezza, fiducia e resilienza. 
A chi dedichi questa prestazione e il record italiano? Dedico questa prestazione e questo record alla mia famiglia, a mio figlio Enea, al mio allenatore Paolo Bravi che mi ha riportata a questi livelli in poco tempo, e soprattutto al tecnico della nazionale femminile nonché detentrice del record per 12 anni, Monica Casiraghi, che con entusiasmo e emozione mi ha spronata e incitata a crederci fino alla fine. 
Cosa dicono di te familiari e amici?
La famiglia è felice, come me, per questi risultati. Dopo i tanti sacrifici, veder realizzato il mio sogno è bello per tutti. 

Un bel record di una mamma atleta a dimostrazione che si può fare sport senza privarsi degli altri piaceri della vita, nonostante si tratti di uno sport di fatica che richiede stanchezza e tempo da dedicare ad allenamenti e gare. 
Questo è un buon periodo per l’ultramaratona italiana, 100km e 24h, grazie ai due ex atleti della nazionale che si mettono a disposizione degli atleti per invogliarli, motivarli, sostenerli, allenarli, indirizzarli, coccolarli. 
Cosa significa correre 235km in 24 ore? Significa CORRERE! Poche pause, se non quelle fisiologiche e così per 24 ore. Si vorrebbe mollare e camminare un miliardo di volte ma la motivazione è più forte. 

Certo non si tratta di una passeggiata e nemmeno di aspettare che passino le 24 ore ma starci con il fisco e la testa sul terreno di gara, stare dentro e fuori di
convincersi ad andare avanti nel modo più svelto possibile cercando di onorare la maglia azzurra, di far un bel risultato individuale e di squadra, conoscendosi bene, nutrendosi a dovere, ascoltando persone di fiducia che indirizzano, osservano, fanno cenni.
 
Quando ti sei resa conto che potevi fare il record italiano? Me ne sono resa conto un’ora prima. Avevo il terrore di avere un problema all’ultimo. Mi sono fatta bene i calcoli e non ho più spinto. Mi sono messa ad un passo facile per poterlo raggiungere senza rischi! 

Quando si stanno per fare cose incredibili si stenta a crederci, bisogna fare i conti con la stanchezza ma anche con la consapevolezza che possono essere treni che non passano più e quindi bisogna essere lucidi e giocarsi le carte a disposizione nel miglior modo possibile, osando senza strafare per continuare a sognare altri obiettivi sfidanti ma non impossibili. 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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