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domenica 25 settembre 2022

Therese Falk, 261.170km in 24h: Corro perché rende la mia vita migliore

 I run because it makes my life better 
Matteo Simone 
 

La norvegese Therese Falk è la seconda atleta al mondo nella 24h nella classifica di tutti i Tempi con un Personal Best di 261.170km ottenuto il 21 novembre 2021 a Oslo. 

La miglior prestazione al mondo è detenuta dall’americana Camille Herron, 270.116km il 27 ottobre 2019 ad Albi (FRA). 
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Therese Falk attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Non sono sicura di cosa intendi con Path.. Corro perché rende la mia vita migliore. 

Per eccellere in gare di endurance come le ultramaratone bisogna avere una grande passione e motivazione per dedicare tanto tempo in allenamento e per superare eventuali demotivazioni e crisi in allenamenti impegnativi e gare considerate estreme. 
Nello sport, cosa e chi contribuisce alla tua performance? Gli incontri con altri corridori. La comunità degli ultrarunners. La mia testardaggine e la mia forte volontà. 

In effetti è
bello notare il clima che si respira in gare di ultramaratone internazionali, un incontro di atleti, popoli e culture, si stringono tante amicizie forti e durature, ci si confronta. C’è bisogno per eccellere di talento, impegno, serenità, forza di volontà.
 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? La mia famiglia non chiede molto. Amici miei, beh, alcuni sono corridori stessi e possiamo parlarne. Ma l'altro è più interessato a me, non alla mia corsa. 

L’ultramaratona è uno sport di nicchia, poco conosciuto, poco pubblicizzato, un ambiente riservato per pochi privilegiati, chi lo fa sperimenta tanto benessere e soddisfazione. 
Quali abilità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Determinazione. Volere. Mente forte. Resistenza. 

Si tratta di una disciplina sportiva che per poterla pratica a lungo continuando a sperimentare benessere e possibilmente performance si devono incastrare tanti fattori, dal talento a una predisposizione agli sforzi e fatiche prolungate, interesse nel funzionamento del proprio corpo e della propria mente nello sforzo prolungato e nella gestione delle crisi.
 
Quali sono le difficoltà ei rischi nella pratica del tuo sport? Ci vuole molto tempo. Non mi sento di sacrificare nulla, ma correre 50k richiede un po' di tempo e un certo rischio di infortuni, ma non elevato. Non corriamo molto veloci. La parte difficile è riuscire e farlo tutti i giorni, fare il lavoro di cui si hai bisogno. 

È
una disciplina sportiva che richiede diverse ore di allenamento per cercare di fare un sufficiente chilometraggio quotidiano e settimanale per adattare corpo e mente allo sforzo prolungato in modo da essere pronti il giorno della gara e più sicuri di potercela fare. 
Trovi utile lo psicologo nel tuo sport? Sì! Questo è uno sport in cui una mente forte è fondamentale! 

Più è prolungato lo sforzo da perpetrare nel tempo e più è imprevedibile la risposta fisica e mentale, soprattutto in caso di criticità dove bisogna essere preparati a trovare strategie mentali per non mollare, per non consumare energie utili e indispensabili, per non farsi prendere dal panico. 
La tua situazione sportiva più difficile? Partecipare a una gara quando ho una giornata schifosa, o sono davvero in pessime condizioni e sapere che sarà un brutto risultato ma le persone intorno a te hanno aspettative per te. 

Quando si
diventa “Numeri Uno”, quando si vince spesso, quando si fanno record nazionali, si vorrebbe stare sempre bene e fare sempre meglio, ma non è sempre così, sono tante le variabili in gioco in una gara di ultramaratona e basta attraversare un periodo critico dal punto di vista fisico e/o mentale che la prestazione potrebbe scadere, soprattutto quando tanti si aspettano conferme.
 
Quali allenamenti mentali utilizzi? Essere onesti. Sia con me stesso che con gli altri. 

A volte può essere importante e utile soffermarsi su se stessi, incrementare l’autoconsapevolezza dei propri mezzi, desideri, possibilità, rispettando se stessi e gli altri. 
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Guarire. Fai quello che ho fatto l'anno scorso, prima dei problemi di achille e del lungo covid. 

Purtroppo
possono capitare momenti e/o periodi critici, soprattutto questi due anni di pandemia a causa del Covid ha destabilizzato un po’ di persone ma bisogna reagire rimettendosi in gioco e cercando di tornare come prima e possibilmente ancora meglio.
 
L’anno scorso, il 20-21 novembre 2021, Therese stabilì la sua miglior prestazione di sempre 261.170 km alla Bislett 24-Hour Indoor Challenge (NOR), arrivando terza assoluta e preceduta solamente da due uomini Allan Hovda che ha vinto con 264.887km e Jo Inge Norum arrivato secondo con 263.347km.  
Quali sono gli ingredienti del successo? Amare quello che fai! 

In effetti, per eccellere e ottenere successi e record, il primo ingrediente è l’amore per quello che si fa che permette di attraversare anche momenti critici con coraggio, fiducia e resilienza. 
Per approfondimento del mondo degli ultramaratoneti segnalo il mio libro "Maratoneti e
ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida", Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

  
Therese Falk, 261.170km in 24h: I run because it makes my life better  
Corro perché rende la mia vita migliore 
Matteo Simone 
 
What
was your path in sport?
I'm not sure what you meen with Path... But I run because it makes my life better. 
In sport, what and who contributes to your performance? The meetings with other runner. The comunity of ultrarunners. My stubbornness and strong will. 
What do family and friends think about your sporting activity? My family doesn't ask much. My friends, well some are runners themselfes, and we can talk about it. But the others is more intersted in me, not my running. 
What skills, resources, characteristics do you possess in your sport? Determination. Will. Strong mind. Stamina. 
What
are the difficulties and risks in the practice of your sport?
It takes a lot of time. I don't feel like I sacrafise anything, but running 50k takes a bit of time. It is some risk of injuries, but not high ones. We don't run very fast. The difficult part is to go out and do it every day. Do the job you need. The effort. 
Do you find the psychologist useful in your sport? Yes! This is a sport where a strong mind is crusial! 
Your most difficult sporting situation? Participate in a race when I have a crappy day, or are in really bad shape. And knowing it will be a bad result. But the people around you have expectations for you. 
What
mental workouts do you use?
Being honest. Both with myself and others. 
Next goals? Dreams to be realized? Getting well. Do what I did last year, before achillesissues and long covid. 
What are the ingredients of success? To love what you do! 

Per approfondimento del mondo degli ultramaratoneti segnalo il mio libro "Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida", Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019. 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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