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sabato 3 dicembre 2022

Francesca Tarantello e la guida Silvia Visaggi vice campionesse del mondo

 E’ un importante risultato che dà fiducia e morale per il futuro
Matteo SIMONE 


Ad Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, si sono svolti il 24 Novembre 2022 i Campionati Mondiali Paratriathlon e per la categorica con disabilità visiva PTVI Femminili, la vincitrice è stata la spagnola Susana Rodriguez in 1h08’11” precedendo di 32” l’italiana Francesca Tarantello 1h08’43” con la sua guida Silvia Visaggi, completa il podio la britannica Alison Peasgood 1h10’59”.

Di seguito, approfondiamo la conoscenza della guida Silvia Visaggi attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per l'argento mondiale quale guida, soddisfatta/e? Direi che siamo più che soddisfatte.
Criticità? Adattarsi all’umidità.
Problemi? Nessun problema.
Difficoltà? Schivare le meduse presenti nella frazione di nuoto. 

Davvero una grande  prova di performance e resilienza per Francesca e la sua atleta silvia, uno sport davvero impegnativo che consiste nel nuotare, andare in bici e correre il più veloce possibile, perdendo meno tempo possibile nelle transizioni da uno sport all’altro e con tanta attenzione, coordinazione e attenzione da parte della guida che ha tanta responsabilità per l’atleta che poi si gioca il titolo,  il podio, la prestazione.
Cosa è mancato per l'oro? A livello di condizione nulla ma ancora un po' di pratica tra guida e atleta.
 
Questa sembra essere un’ottima consapevolezza, si può fare sempre meglio, è bene non solo accontentarsi e godersi un podio di prestigio rappresentando l’Italia nel mondo ma anche ripartire con intenzioni più serie, lavorando meglio, affiatandosi e curando eventuali aspetti critici. Un’opportunità di fare insieme meglio, ognuno guida l’altro nella performance e nel benessere attraverso lo sport.
Che significa per te essere guida di un'atleta vice campionessa mondiale? Non è la singola atleta a essere vice campionessa del mondo ma la coppia ed è un importante risultato che dà fiducia e morale per il futuro.
 
Utile e interessante l’affermazione di Silvia, infatti l’atleta con disabilità visiva e l’atleta guida diventano un tutt’uno con un unico pettorale di gara che diventano protagoniste in gara contro altre coppie di atleti e guide.
E questo dovrebbe essere un messaggio utile a tanti organizzatori e a tante altre persone con disabilità che potrebbero mettersi in gioco grazie ad altri atleti che si mettono a disposizione.
Si vedono in alcune gare podistiche alcune coppie di atleti che corrono con numeri diversi di pettorale ma gli organizzatori devono comprendere che non sono due atleti diversi ma una coppia con un unico numero di pettorale.
Quali sensazioni hai sperimentato prima, durante e dopo la gara? La giusta tensione data l'importanza dell' evento, durante la giusta determinazione e grinta per cercare di fare il meglio possibile, dopo felicità.
Una parola e/o frase che ti ha aiutata a crederci e focalizzarti per la gara? Forza Italia, vai mago!
 
La partecipazione a un mondiale è davvero una grande opportunità di mettersi in gioco rappresentando la propria nazione e dopo un argento non si può che esultare ed essere felici e fiduciosi per le prossime gare in cerca di migliorare la sintonia tra i due atleti per cercare una peak performance che possa portare agli apici di questa disciplina sportiva.
Bisogna essere sereni prima della gara ma non troppi, bisogna essere attivati ma non troppo per non spendere troppe energie. Come dice Silvia bisogna trovare la giusta attivazione e tra i due atleti ci si può confrontare e prepararsi con intenzione, focalizzazione e determinazione al grande evento.

In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? Serietà e disciplina pur sempre divertendosi.

Cosa c’è dietro un successo? Impegno, serietà determinazione, sacrificio, lavoro di squadra.
 
Una grande sfida ma anche una grande responsabilità mettersi a disposizione di un atleta per indicargli la strada, il percorso, eventuali ostacoli, per stimolarla e motivarla, soprattutto in gare internazionali, serietà, leggerezza, fatica, allenamenti, sono tanti gli elementi del successo e della performance.
Cosa toglie e cosa dà lo sport
? Da emozioni e bellissimi ricordi, toglie un po' di tempo alla famiglia anche se sono presenti in altri modi.
 
Comunque lo sport risulta essere una palestra di vita, importante non investire troppo in termini di tempo e di pensieri e lasciare spazio ad altri orti della vita come la famiglia, il lavoro e altri interessi, si può fare con attenzione e consapevolezza.
Quali sono sati i vostri allenamenti più importanti e decisivi? Credo che una buona parte decisiva è stata svolta individualmente con i propri preparatori, un altra parte al training Camp per le ultime rifiniture prima di partire!
 
Davvero interessante, ognuno fa per sé e poi insieme ci si ritrova e si affinano alcune cose per ottenere il  massimo beneficio in gara, ottimo, grazie di cuore.
 

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