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mercoledì 14 dicembre 2022

La Miguel delle Joelette per ricordare, aiutare, faticare e gioire insieme

 Matteo SIMONE
 

La corsa di Miguel è una classica della capitale, una gara da non mancare in ricordo di Miguel Sanchez, lavoratore, runner, poeta, desaparecido argentino.

Perché partecipare? Per esserci con il cuore, il corpo e la mente; per condividere un ricordo; per condividere lo sforzo e la fatica insieme raggiungendo traguardi importanti o simbolici; un'occasione per conoscere gente uguale a noi, diversa da noi, ordinaria o straordinaria, veloce o lenta, abile o con altre abilità.
Tanti incontri, tanti amici per fare parte di un team e condividere fatica e divertimento.
Perché esserci? Per incontrare amici prima della partenza, durante il percorso, dopo l'arrivo; per incontrare nuovi amici; per apprendere da se stessi mettendosi in gioco, per apprendere dagli altri diversi o più esperti. Tutto ciò nell'ambito della Corsa di Miguel, un grande contenitore di eventi culturali, sportivi, solidali.
Alla corsa di Miguel sarà presente la “Sod Italia Onlus”, con i suoi atleti in Joëlettes e gli atleti spingitori, per sperimentarsi in una corsa di gruppo con coraggio. 
Gli atleti in Joëlettes sono persone straordinaria che rendono uniti famiglie e gruppi, rendono felici persone che gli stanno vicine con i loro silenzi o con i loro sorrisi, con le loro richieste strane e bizzarre, con la loro voglia di stare per strada come gli altri scorrazzando per le vie, su piste ciclabili, sanpietrini, sopra e sotto ponti, osservando il mondo in modo diverso senza zona di confort, non a casa, non al chiuso ma all'aperto, sperimentando una vita straordinaria almeno per una mezza giornata.
La Miguel delle Joelette cos'è? Un'opportunità per diffondere i verbi del ricordare, aiutare, essere presenti, partecipare, fare con/per, faticare e gioire insieme, partire e arrivare insieme, fidarsi e affidarsi.
Alla corsa di Miguel per ogni Joëlettes c’è una squadra di persone, un gruppo di persone, un team che ha deciso di lasciare il cronometro a casa e non pensare alla performance ma solamente al benessere emotivo, affettivo, relazione, psicofisico.
Una grande opportunità per mettersi in gioco nello sport in modo differente, mettendo da parte la performance e il cronometro e facendo parte di team di atleti spingitori di carrozzelle per fare sport insieme, faticando e gioendo, fisicamente e mentalmente.
La corsa di Miguel è anche un’opportunità per l’associazione “Sod Italia” di correre con le Joëlettes. Tanti i protagonisti della corsa di Miguel, forti e meno forti, runner e ultrarunner, giovani e meno giovani. 
La Corsa di Miguel, una corsa speciale per favorire il più possibile l’inclusione, per permettere a tutti di esserci e mettersi in gioco insieme anche a persone considerate disabili ma con una grande forza vitale, con tante altre risorse residue, con tanta voglia di esserci con proprie modalità, partecipando all’evento con le Joëlettes, carrozzelle con ruota unica che permettono di avanzare camminando o correndo veloce o lentamente con l’aiuto di almeno due accompagnatori.
Valerio Piccioni, l'ideatore della manifestazione, molto sensibile, presente, coinvolgente, anch'egli runner e scrittore.
Tutto passa, tutto cambia, importante cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento, individuare sempre nuove mete, nuove possibilità, nuove sfide e prendere la direzione verso dove vogliamo andare, dove vogliamo arrivare e come, cosa vogliamo raggiungere con la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti credendo sempre più in se stessi, fidandosi e affidandosi (together is much better).
Lo sport è come un treno dove c'è posto per tutti, avanti o dietro e si può salire o scendere quando e come si vuole, non c'è un'età giusta, non c'è una modalità giusta; si è sempre in tempo per salire o scendere dal treno dello sport
Questo è lo sport che vogliamo, inclusivo, partecipante, aggregante, per tutti, con ogni modalità e insieme è sempre meglio.
La Corsa di Miguel non è solo una corsa podistica ma molto di più, è una manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale con l’Unione Italiana Sport per Tutti, intitolata alla memoria di un maratoneta-poeta argentino desaparecido, Miguel Benancio Sanchez.
Miguel a 18 anni, prese la sua valigia di cartone e seguì i fratelli che erano già partiti per Buenos Aires. Fu qui che cominciò una nuova avventura. Faceva l’imbianchino e il calciatore prima di scoprirsi innamorato dell’atletica. Giocava nella quarta divisione. Ma l’atletica lo conquistò. Si allenava di mattina presto e alla sera tardi con il tecnico Osvaldo Suarez che aveva vinto tre volte la Corrida di San Silvestro.
La sua giornata era infinita: sveglia, allenamento, lavoro, ancora allenamento, scuola serale. Era un poeta: il suo “Para vos atleta” (Per te atleta) fu pubblicato il 31 dicembre del 1977, nove giorni prima della sua sparizione, era un inno alla corsa.
 
Matteo SIMONE

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