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lunedì 27 febbraio 2023

Francesca Piccinin: Sono partita da pochi km ma sono arrivata a farne 120

 Dal 2018 mi sono appassionata alle ultra trail 
Matteo Simone 


Da piccoli si inizia a praticare qualche forma di attività fisica, esercizio fisico, gioco, sport e poi finalmente si incontra lo sport che piace davvero, una grande passione che fa star bene fisicamente e mentalmente, fa trovare il tempo e lo spazio per allenarsi e partecipare a gare ritenute importanti dove si può arrivare a conclusione, si può pensare a un podio o anche una vittoria. 

Di seguito, Francesca (G.S.D. Valdalpone De Megni) racconta la sua esperienza attraverso rispose ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Sono sempre stata una sportiva non a livello agonistico. Fin da bambina mi piaceva fare sport, forse cercavo un modo per sfogare e nello sport trovavo molto sollievo. Ho praticato corsa, pallavolo, basket, hockey, tennis, esercizi a corpo libero, aerobica, gag, palestra, crossfit, fit, boxe. Poi dal 2018 mi sono appassionata alle ultra trail.

Un bel mondo quello dell’ultra trail, dove si corre tra sentieri per tante ore in giro per montagne e luoghi naturali.  
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? La mia famiglia è contenta che io corra, mi vedono felice nel farlo.  
Nello sport cosa e/o chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Non contribuisce nessuno al mio benessere, leggo molti libri sulla corsa, internet e ascolto il mio corpo. Poi, a livello di performance, per migliorare la mia velocità ho un preparatore che mi fa delle tabelle. 

Per sperimentare benessere e performance nello sport bisogna documentarsi, fare esperienza, avvalersi di consigli di amici più esperti e professionisti che curano qualche aspetto importante per migliorare.   
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? Ho dimostrato a me stessa capacità di costanza. Vedendo dei miglioramenti mi sento più forte, però sono solo una appassionata. Se fosse un lavoro credo che avrei fatto grandi cose. 
Che significato ha per te una vittoria o sconfitta? Una vittoria è un’emozione incontenibile perché ripaga tanti sacrifici e fatiche dandomi un po' di autostima che di mio ne ho pari a zero. Le sconfitte sono scoraggianti, l’entusiasmo per un po' diminuisce ma poi si deve vedere sempre il lato positivo e prenderla come un insegnamento e una sfida per migliorare. 
Cosa c’è dietro un successo? Dietro un successo c’è solo tanto, tanto, tanto sacrificio. 

La passione per uno sport permette di avere costanza e impegnarsi con determinazione per migliorare sempre di più e tendere alla performance cercando anche di vincere gare importanti. Di seguito alcune tra le ultime performance di Francesca. 
 
Il 15 gennaio 2023 al Winter Trail Monte Prealba – Hard 64km trail a Bione, che era anche Campionato Italiano IUTA (Associazione Italiana Ultramaratone e Trail), Francesca si è classificata seconda donna in 11h06’12”, arrivando dodicesima assoluta e preceduta solamente dall’atleta della nazionale Lisa Borzani 10h23’09”.  
Il 4 settembre 2022, Francesca ha vinto la Lessinia Legend Lux 68.7km trail in 10h37’06”, precedendo Marta Cunico 10h49’49” e Claudia Moscardelli 12h09’20”. 
Il 19 giugno 2022 vince il 1° Bolca Trail Run 46km trail in 7h34’15” arrivando 8^ in classifica generale e precedendo Lorena Colombarolli 7h44’03” e Nicoletta Dal Pont 8h10’43”.  
Il 30 aprile 2022 si è classificata al secondo posto in 18h04’34” all'ultra trail di 100 km il Ferriere trail festival - Ferriere (PC) - preceduta solamente dalla vincitrice Graziana 17h28’33”. 
Quali sensazioni sperimenti prima, durante e dopo una gara? Prima di una gara molta ansia e frustrazione (quasi più stancante di fare la gara); durante, essendo uno sport il mio di endurance, passi dalla gioia allo sconforto altalenante perché la stanchezza fa questi effetti, poi le endorfine mi creano momenti di pura euforia che sembro fatta di qualche sostanza strana; il dopo è la pace dei sensi, qualsiasi sia il risultato, perché è finita e per me è molto importante soprattutto concludere. 

Esperienze intense e uniche prima, durante e dopo la gara, dall’ansia alla fatica, alla gioia di essere lì in quel momento dopo un periodo adeguato e faticoso di preparazione, alla conclusione dove tutto tace, si dissolve, si deposita, si assimila. 
Nella pratica dei tuoi sport quali sono le difficoltà e i rischi? I rischi e le difficoltà nel mio sport sono tanti perché si svolge in montagna, quindi possono essere la caduta, l’infortunio, il meteo avverso.  
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? L’abilità fisica da allenare nel mio sport è in primis la resistenza, il fatto di andare avanti anche senza aver dormito, la gestione di se stessi. Quella mentale è invece il cercare di avere sempre pensieri positivi, cercare di incoraggiarsi e dire: ‘ce la posso fare’. 

In gare di endurance come gli ultratrail si diventa manager di se stessi, bisogna conoscersi bene e capire di cosa si può aver bisogno, come avanzare, quanto e quando spingere o rallentare. Bisogna avere la predisposizione a pensare di potercela fare, poter superare eventuale crisi.  
Per quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Lo psicologo sarebbe utile quando ti aspetti da te stesso grandi cose e non riesci a raggiungerle senza trovare pace oppure quando sei abituato a vincere e poi non vinci più e vai un po' in depressione ma io so fin dall’inizio quello che sono e resto umile, è già tanto per me dove sono arrivata. 
La tua gara più difficile? La mia gara più difficile non l'ho avuta perché le due gare che non sentivo di fare non le ho fatte, non mi sono presentata allo start. Le altre sono state tutte difficili ma mentalmente sono riuscita a gestirle perché la difficoltà è proprio nella testa. 

È importante essere centrati e focalizzati in ogni allenamento e soprattutto in gara, capire da dove si è partiti, il percorso fatto, dove si vuol arrivare e crederci sempre, senza pretese ma con grande consapevolezza delle proprie capacità ed eventuali limiti da poter superare in qualche modo.  
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Infortuni fortunatamente non ne ho avuti al momento, le crisi le ho superate cercando di stare tranquilla e ripetendomi continuamente: “sei forte Francesca, sei allenata Francesca, ricordati le tue motivazioni del perché lo fai Francesca”. Le sconfitte si devono accettare perché fa parte dello sport, come nella vita si sa che le cose non vanno mai come vogliamo. 
Una parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Le parole e frasi per crederci e impegnarmi sono quelle che ho accennato prima di automotivazione (aggiungo anche: “dai che rendi orgogliosi i tuoi cari, le tue figlie, ecc.”). 

Si mettono in conto infortuni e sconfitte, fanno parte del gioco, sono messaggi da accogliere e capire come prevenirli facendo diversamente o potenziando alcuni aspetti critici o carenti.  
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Il messaggio per i ragazzi è: ‘non sprecate il vostro tempo, perché è la cosa più preziosa che abbiamo oltre la salute. Lo sport è curativo, impari a conoscerti ed è un modo per vivere più intensamente’. 

In effetti, lo sport a volte salva la vita allontanando da stili di vita malsani, aiuta a conoscere meglio se stessi, proprie risorse interne, capacità e potenzialità, aiuta ad affrontare problemi, difficoltà, crisi.  
Ultra Trail Lago d'Orta 2021
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso? No, non ho mai pensato al doping. Se ti dopi sei disonesto e a vincere non sei tu. 
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno? No, non mi ispiro a nessuno…ammiro però i "mostri" del mio sport, leggo i loro libri, le loro storie e sono felice per loro. Credo che chi riesce a portare a termine certe imprese abbia una grande personalità e che in ogni viaggio porti a casa una consapevolezza di se stesso che difficilmente nella vita normale riesci a raggiungere. Poi molti atleti di alto livello hanno circostanze di vita favorevoli, diverse dalla mia (nati e cresciuti in montagna, cresciuti nello sport fin da bambini, un po' più di predisposizione fisica, ecc.). 

Foto di Martina Vanzo (Cima Grappa)
In effetti, ci sono degli atleti considerati dei “mostri”, uomini e donne, capaci di fare cose eccezionali, grandi prestazioni in gare durissime di ultratrail che durano più giorni come il Tor des Geants 
Sogni realizzati e da realizzare? Un sogno realizzato è come essere arrivati alla meta. È come avere un obbiettivo in meno. Da quando corro vivo in un sogno e non voglio che finisca, la strada è ancora lunga. Però ho tante ambizioni, senza illudermi di diventare chissà chi. Mi basta poter stare in salute per poter continuare a praticare il mio sport con qualche km in più ogni anno.  
In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? Non mi sento un riferimento per altri atleti, forse di più per le persone comuni…come lo sono io un atleta comune, per fare sport, seguire una passione organizzando per bene il lavoro, la famiglia e non rinunciare perché è faticoso. Ovvio che se uno non ha figli e non lavora ha più tempo da dedicare ma la forza sta proprio lì, nel fare sport tra le altre mille robe. Anch'io sono partita da pochi km ma sono arrivata a farne 120, perché non bisogna mollare, si può fare tutto lo stesso, ci vuole forza di volontà. 

Ultra Trail Lago d'Orta 2021
Il 10-11 settembre 2021 Francesca si classifica al secondo posto tra le donne alla terza VdG Via delle Giulie UltraTrail 120km in 27h59’44”, preceduta solamente dalla vincitrice Tiziana Michelizza 25h11’09”.  
Cosa toglie e cosa dà lo sport? Lo sport può togliere la salute se ti fai male poi ti dà e basta, anche il negativo è positivo perché insegna sempre qualcosa. 

Per apprendere e imparare bisogna mettersi in gioco e fare esperienza, ogni esperienza trasmette qualcosa di importante, sia positiva che negativa, si impara a fare meglio o diversamente.  
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? Gli allenamenti più importanti e decisivi sono tutti. Perché faccio 2/3 lavori a settimana sulla corsa per migliorare la velocità, un giro lungo in montagna per allenare la resistenza e la salita, 2/1 allenamento in palestra per il potenziamento. 

Ogni allenamento, meglio se diversificato, diventa una mattonella per la costruzione di una possibile
performance che possa soddisfare e ripagare degli sforzi.
 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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