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giovedì 23 febbraio 2023

Pierpaolo Petruzzi: Punto a non mollare anche quando credo di non averne più

 Ogni successo si costruisce con programmazione, dedizione e sacrifici 
Matteo Simone 
 

La pratica di uno sport aiuta a fortificarsi, a essere più consapevoli, fiduciosi e resilienti e a sviluppare strategie e metodi per non mollare ma continuare a portare a termine mete, obiettivi, sogni da trasformare in realtà. 

Di seguito, approfondiamo l’esperienza di Pierpaolo attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? L’avvicinamento allo sport è avvenuto in ambito scolastico (Giochi della Gioventù) e proseguito grazie alla passione di alcuni insegnanti di educazione fisica durante il periodo degli studi. L’apertura di una piscina Comunale nelle vicinanze della mia abitazione e la passione per il mare, ha favorito la frequentazione della stessa per un breve periodo. Diciottenne, arruolatomi in Marina, grazie alla mia preparazione, sono stato selezionato nel gruppo sportivo di nuoto e atletica delle Scuole Sottufficiali, e, successivamente, in relazione alle mie specializzazioni che mi portavano a dover curare la preparazione fisica, ho mantenuto negli anni un accettabile livello di preparazione. Con il passare degli anni e con la crescita dei figli, dopo un breve periodo di pausa, sono tornato a praticare sport, prima in piscina e poi nel mondo del running.  

C’è sempre più bisogno di persone che spingono a fare sport, che coinvolgono persone a praticare discipline sportive e c’è sempre più bisogno di strutture sportive per poter praticare sport.
 
Nello sport cosa e/o chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Il pensiero che lo sport possa migliorare/mantenere la mia condizione di salute psicofisica, unito a quel che significa la condivisione degli allenamenti e la convivialità che ne consegue, mi spinge a continuare a praticarlo. 

Sono tante le motivazioni che spingono a praticare sport, tra le tante una forte passione, la condivisione dell’esperienza sportiva che sia di piacere o di fatica ma pur sempre volta al raggiungimento di obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili con fiducia, determinazione, impegno, resilienza. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Mi sento appoggiato e stimolato da amici e familiari anche se spesso percepisco incredulità per la passione e gli sforzi profusi. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? In realtà non mi sono mai posto questi quesiti, credo di essere solamente tenace e caparbio. Punto a non mollare anche quando credo di non averne più. 
Che significato ha per te una vittoria o sconfitta?
Praticare sport e augurarmi di continuare a farlo, questa è la mia vittoria, praticarlo in compagnia e armonia è il più grande successo. Dalle sconfitte e le difficoltà, trarre spunto e suggerimento per tramutarli in effetti positivi. 

In effetti è già una vittoria praticare sport, trovare motivazione, tempi e spazi per allenarsi da soli o in compagnia, continuando a sperimentare benessere e possibilmente anche performance, apprendendo da qualsiasi esperienza che sia di successo o di sconfitta. 
Quali sensazioni sperimenti prima, durante e dopo una gara? Non sono un grande amante delle competizioni. Per quanto riesca o, creda di riuscire a controllare le emozioni prima e durante le gare, arrivo sempre al traguardo troppo vicino al limite delle mie forze, in contrapposizione con il mio ideale di sport. 
Nella pratica dei tuoi sport quali sono le difficoltà e i rischi? Non credo di percepire grandi difficoltà, ovviamente lo sforzo fisico mette alla prova ma reputo che il piacere che produca sia di gran lunga superiore. Il rischio di un infortunio è sempre dietro l’angolo, anche le macchine, i cani e i cinghiali lo sono. 
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare?
Per lo sport penso entrambe le caratteristiche siano fondamentali, forma fisica e mentale sono indispensabili per il superamento delle difficoltà e il raggiungimento degli obiettivi fissati. L’abilità e la preparazione fisica deve essere unita ad un atteggiamento mentale vincente concentrandosi e immaginando, in un dato periodo di tempo, i risultati che si intende perseguire. 

È importante non solo il grande lavoro fisico ma anche quello mentale a partire dalla consapevolezza della chiarezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere e come e quando, senza fretta ma costruendo la performance un po’ per volta. 
Per quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Immagino che la componente emotiva dell’atleta possa essere assolutamente stimolata dallo psicologo in diverse fasi della vita sportiva, miglioramento della performance, superamento delle normali difficoltà della vita che possono ovviamente incidere negativamente, abitudine allo sforzo e alla sofferenza, superamento delle crisi e infortuni. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Ogni volta che allaccio le scarpette e riesco a farlo, quando mi siedo sul bordo della piscina e mi bagno con l’acqua per acclimatarmi, sento di aver già vinto. Crisi, sconfitte e infortuni li supero (non credo siano finiti) con la forza di volontà e con la speranza di poter provare nuovamente l’immenso piacere che dona la pratica dello sport. 
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Il messaggio vorrei rivolgerlo alle Istituzioni: “Reinserite la pratica sportiva nelle scuole”. I ragazzi sono il nostro futuro e solo con una scuola colta, pulita e sportiva, possiamo avere un futuro migliore. Grazie ai “Giochi della Gioventù” ho avuto, pur provenendo da una famiglia modesta, la possibilità di praticare sport e crescere in una maniera sana. 

In effetti, le scuole sono sempre state ottime opportunità per conoscere alcune discipline sportive e conoscere talenti e potenzialità attraverso soprattutto i giochi della gioventù, diffondendo la cultura dell’educazione fisica. 
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso? Non assumo nemmeno integratori, dove arrivo, metto il punto! 
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
Vorrei che la mamma di Marco Pantani avesse ragione. 
Una parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Dajeeeeeeeee. 
Sogni realizzati e da realizzare? Non sono un gran sognatore e, tranne il completamento della prossima Maratona di Roma, non credo di avere grandi sogni se escludiamo quello già espresso in precedenza e legato ai giovani ragazzi, che possano tornare a praticare lo sport nelle scuole. 
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? Se la domanda venisse posta sotto l’aspetto tecnico/tattico, difficilmente saprei dare una risposta esaudiente. Non cerco grandi risultati o miglioramenti e questo mi porta a non seguire programmi di allenamento per il raggiungimento di particolari obiettivi. Anche per la preparazione della Maratona che sto attualmente seguendo, pur avendo definito chiaramente i termini con il Presidente della mia Società, concordando con lui una serie di lunghi progressivi spalmati nel tempo, è stato stabilito congiuntamente, in funzione dei miei vincoli e risorse, di raggiungere l’obiettivo dei 42 km nei tre mesi di allenamento ma senza impiegare stressanti schede di preparazione, in linea con la mia personale filosofia. Sotto l’aspetto mentale, invece, reputo ogni allenamento utile e fondamentale per il raggiungimento del benessere psicofisico. 

La partecipazione a una maratona è sempre una grande sfida, un lungo periodo di allenamento con sedute molto impegnative per cercare di arrivare pronti alla partenza e soprattutto dopo i 30km dove si potrebbe incontrare il temuto muro del maratoneta, dove le energie potrebbero
scarseggiare e i tempi previsti potrebbero allungarsi e dilatarsi.
 
In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? Non credo di poter essere preso a riferimento dagli atleti. La maggior parte delle persone con le quali mi alleno, puntano alla competizione e io non sono propriamente un gran competitore. Altri sicuramente apprezzano il mio equilibrio e la capacità di esprimere i miei limiti. 
Cosa c’è dietro un successo? Ogni successo si costruisce con programmazione, dedizione e sacrifici oltre che con la profonda conoscenza di se stessi, nei pregi e nei difetti e con l’esperienza delle precedenti sconfitte.  
Cosa toglie e cosa dà lo sport? Molti pensano che lo sport tolga qualcosa ma poi impiegano il proprio tempo per cose assolutamente inutili, o disperdono le energie in cose futili insomma, secondo me, toglie solo sali minerali. Lo sport penso sia la base per la crescita di ogni persona in maniera sana e con i giusti propositi, aiuta ad abbattere barriere mentali e culturali, unisce persone estremamente differenti per età, cultura ed estrazione, rende felici, libera la mente dalle tensioni e dai problemi quotidiani aiutando comunque a mantenere i piedi saldi in terra, la difficoltà è dietro l’angolo e la sconfitta può arrivare quando meno ce la si aspetta e questo, chi pratica sport, lo sa bene. Lo sport libera la mente è stato sempre il motto al quale io e il gruppo di amici, con il quale ho ripreso a correre, ci siamo ispirati. Alcuni di noi abbiamo deciso di aderire alla Società Podistica di Olevano Romano l'ASD Olibanum Overrunners il cui Presidente è Christian Milana, piccola realtà che si sta facendo largo nel mondo del running laziale. 

Sul mio blog “Il sentiero alternativo”, ho pubblicato un articolo dal titolo “Lo sport rende felici, ti libera la mente da tensioni e problemi”.
https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2018/02/lo-sport-rende-felici-ti-libera-la.html  
Riporto anche al paragrafo 3 del Capitolo 1 del libro “Correre con la mente”, le seguenti parole: "Quello che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, ti libera la mente da tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre attività quotidiane meno piacevoli". 

Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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