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lunedì 6 febbraio 2023

Marco Bethaz: Cerco di vivere belle emozioni in tutte le competizioni

Praticare attività fisica aiuta a conoscerti molto in profondità 
Matteo Simone 

La pratica dello sport regala tantissime, bellissime, intense emozioni, soprattutto se praticato in contesti naturali come le corse in montagna della durata di diverse ore e anche giorni, dove si attraversano valli e monti e anche diverse condizioni climatiche e colori della giornata dall’alba al tramonto compresa l’intera notte.
 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Marco, attraverso risposte ad alcune mie domande di qualche anno fa. 
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? Preferisco sentirmi un’atleta con sani principi di lealtà e sportività per tutti i giorni della mia vita, piuttosto che campione per un giorno. 

Marco sembra prediligere gare durissime a contatto con la natura e la fatica e a volte ha ottenuto anche brillanti risultati centrando podi e vittorie. 
Tra le sue prestazioni da menzionare: 29 maggio 2016 vince l’Amalfi Positano Ultratrail 55km in 6h18’22” precedendo Francesco Bianchini 6h42’20” e Giuliano Ruocco 6h51’51”; il 24 agosto 2019 vince il Gran Paradiso Trail raidlight 45km in 5h35’11”, precedendo il britannico Colin Thornton 5h39’05” e Nicola Poggi 5h46’02”; il 10 settembre 2019 arriva secondo al 3° Tot Dret 130km in 24h17’18”, preceduto solamente dal vincitore Giuliano Cavallo 23h01’25”; il 12-18 settembre 2021 si classifica 8° al Tor des Géants - 330 km Endurance Trail della Valle d'Aosta 330km in 3 giorni 13h01’23”. 
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? Contribuisce in modo determinante e direi anche indispensabile al mio benessere. 
Come hai scelto il tuo sport? Sempre fatto multidisciplina fin da piccolo. 
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare allo sport? Cercate sempre di divertirvi e di trovare emozioni positive quando praticate sport… la multidisciplina aiuta molto in tal senso. 

Marco ha iniziato a gareggiare nello sci nordico, passando prima alla corsa e poi al duathlon e al winter triathlon indossando anche la maglia azzurra e diventando responsabile del settore Winter Triathlon.  
Tra le sue prestazioni eccellenti da menzionare: 7 febbraio 2010, Campione Europeo di triathlon invernale (45-49 AG) a Lygna Lygna (Oslo); 14 febbraio 2010, Campione mondiale di triathlon invernale (45-49 AG) a Eidsvoll (Oslo); 8 febbraio 2015, 8° ai Campionati Nazionali ITA Winter Triathlon (Uomini Elite). 
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? Il caldo afoso. 
Nello sport, quali persone hanno contribuito al tuo benessere e/o performance? I familiari, i compagni di società e di allenamento. 
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? Non ne ho una in particolare… cerco di vivere belle emozioni in tutte le competizioni. 
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? La positività, la passione e la forza di volontà. 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? Praticare attività fisica aiuta a conoscerti molto in profondità.  

La pratica di uno sport aiuta a conoscersi meglio sia nella riuscita che nella difficoltà, a maggior ragione la pratica di più attività sportive combinate che richiedono un’attenzione alta, coordinamento, scaltrezza, strategie, osservazione acuta fuori e dentro di sé. 
Quali sensazioni hai sperimentato nello sport: allenamento, pre-gara, gara, post-gara? In 40 anni di attività sportiva, provi tutti i tipi di sensazione (gioia, entusiasmo, frustrazione, dolore, ecc.…). 

Lo sport contempla gioie e dolori, fatica e soddisfazioni,
programmi e obiettivi da portare a termine, condivisione con amici e familiari.
La tua gara più difficile? Sicuramente ho avuto gare in cui ho tribolato più del solito ma non ne ricordo una in particolare. 
Hai rischiato di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’utilizzo? In realtà ho effettuato nei vari anni di attività 2 controlli antidoping.. vorrei ne facessero di più e più spesso anche a livello amatoriale... sono per lo sport pulito! 
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Accettando la crisi o l’infortunio come un qualcosa che va sempre messo in conto nella pratica sportiva. L’importante è pensare positivo e ripartire sempre con entusiasmo e consapevolezza dei propri limiti. 

La consapevolezza è una gran chiave di lettura nello sport, a partire da come ci sentiamo e cosa vogliamo fare con impegno e determinazione, attenzione e cercando di osare l’asticella provando a osare un po’ per volta. 
Potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? Si penso sia utile soprattutto per certi atleti deboli di carattere. 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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