Kom-Emine a near 600km it is the thoughest challange
Matteo SIMONE
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Kom–Emine è un sentiero di alta montagna in Bulgaria che segue la cresta principale dei Monti Balcani che tagliano in due il paese e danno il nome alla penisola balcanica.
Kom – Emine è uno dei sentieri d'alta montagna ininterrotti più lunghi d'Europa; è il sentiero escursionistico più lungo, antico e famoso della Bulgaria. L'elevazione media del sentiero è di 735 m. La sezione centrale, la più alta di Kom-Emine, coincide con il Parco Nazionale dei Balcani Centrali e supera regolarmente i 2.000 m.
Il punto più alto del percorso è il picco Botev (2.376 m) che è anche la vetta più alta dei Monti Balcani. In totale, vengono scalate o aggirate circa cento singole vette.
In genere, il completamento dell'escursione Kom-Emine richiede dai 20 ai 25 giorni. Il sentiero fu percorso con successo per la prima volta nel 1933 dal pioniere dell'escursionismo Pavel Deliradev. La prima escursione di massa fu effettuata nel 1953 e la prima traversata invernale con gli sci seguì nel 1961. 
Il bulgaro Bozhidar Antonov detiene il record per la traversata più veloce di Kom-Emine. Nell'agosto 2018 ha completato il percorso in 4 giorni, 8 ore e 27 minuti. https://kom-emine.bg/records/?lang=en
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Antonov attraverso risposte ad alcune ime domande.
La gara in cui hai vissuto le emozioni più belle? Le emozioni più belle non le ho vissute in una gara, ma in uno dei miei progetti che ho realizzato. Era durante una traversata invernale del percorso Kom-Emine in Bulgaria, si tratta di una traversata montuosa di quasi 600 km che attraversa tutta la Bulgaria. A oggi, è la sfida più impegnativa che abbia mai incontrato. È stata una montagna russa, emotivamente molto impegnativa sia mentalmente che fisicamente. Se devo nominare una gara, probabilmente X-Alpine (Verbier Ultra Trail) dove ho avuto un'esperienza simile. Verbier Ultra Il Trail (X-Alpine) è la mia gara ultra-preferita e l'ho fatta 7 volte, finendo tutte e 7. Il mio miglior risultato è stato nel 2022, classificandomi 2°.
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Bozhidar Antonov detiene il record per la traversata più veloce di Kom-Emine. Nell'agosto 2018 ha completato il percorso in 4 giorni, 8 ore e 37 minuti.
L’8 luglio 2022, Antonov ha corso il “Trail Verbier St Bernard by UTMB 2022 - X-Alpine 140 km”, dislivello positivo 9300 m+, classificandosi secondo in 22h10’56”, preceduto dal francese Antoine Bouchet 22h10’56”. Completa il podio lo svizzero Jean-Gregoire Luisier 22h46’51”. Tra le donne vinse la svizzera Emily Vaudan (ottava assoluta) 24h24’33”, precedendo la spagnola Natalia Roman 27h27’07” e la ceca Andrea Vlasakova 27h32’49”.
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Man mano che si avvicina la gara stabilita da tanto tempo, e dopo un congruo periodo di preparazione mirata con eventuali gare intermedie, si prova sempre più eccitazione e non si vede l’ora di essere alla partenza per mettersi in gioco per la grande sfida che può andare bene, sperimentando successo nonostante la grande fatica.
È importantissimo che poi si recuperi bene cercando di ritrovare la forma giusta per dedicarsi a un nuovo obiettivo, eventualmente più sfidante, e preparandosi con più fiducia di poterci riuscire. 
Esperienze durissime si possono fare ma sempre con il massimo rispetto e attenzione di ciò che si sta facendo, con adeguata preparazione, conservando sempre un po’ di energie che potrebbe essere utile nell’ultima parte dell'impresa e apprendendo sempre da ogni esperienza che sia di successo o insuccesso per non farsi male e tutelarsi sempre, cercando di sperimentare non solo sfide e performance ma anche benessere.
Pensi che lo psicologo sia utile nello sport? Credo fermamente che una persona alla quale puoi esporre veramente e confidare nelle tue idee, nelle tue paure, nelle tue insicurezze possa aiutarti a riuscire a superarle. Quella persona può essere uno psicologo, un amico, un coniuge, a volte anche uno sconosciuto.
Sogni realizzati e rimasti irrealizzati? Sono decisamente un sognatore, forse un sognatore ragionevole, ma comunque sogno, mi pongo degli obiettivi, cerco di realizzarli. A volte lo faccio, a volte fallisco, ma bisogna sempre provarci.
Provarci sempre, la vita è veloce e passano velocemente occasioni e opportunità di sperimentare, mettersi in gioco. Si tratta di treni che a volte non passano più, meglio approfittare ora e prenderli al volo, stabilendo obiettivi anche sfidanti ma non impossibili, osando senza strafare.
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Cosa racconteresti a te stesso di dieci anni fa? Spreca il tuo tempo con cose che ti fanno sorridere.
Ti ispiri a qualcuno? Trovo ispirazione in molte persone e cose, ma mai nel tutto. Mi piacciono alcune cose particolari nelle loro idee o nel loro punto di vista, ma dopotutto nessuno è perfetto, tutti abbiamo il nostro sale e pepe.
È importante avere sempre progetti, stimoli, aspettative, prepararsi per andare incontro a mete, sogni, obiettivi e documentarsi, confrontarsi con altri per prendere insegnamenti e consigli utili integrando tutto con la propria esperienza e formazione personale in modo da essere sempre più competenti, consapevoli, fiduciosi, resilienti.
Cosa dicono di te la famiglia, gli amici, i colleghi di lavoro, i fan? Di solito non presto molta attenzione a quello che la gente dice di me, soprattutto quando si tratta di sport, ma le persone che mi sono vicine e che sono importanti per me, mi sostengono perché sanno quanto lo amo e quanto mi fa sentire bene.
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In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? A volte aiuta, a volte no. Mi rende resistente a qualsiasi compito che potrei svolgere, ma potrebbe anche rendermi meno paziente con le persone che non rispettano le regole.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Lo sport può darti tanto. Ti fa socializzare, sviluppa il tuo corpo e la tua mente, costruisce la tua disciplina, ti rende responsabile e molte altre buone qualità e caratteristiche, l'ideale di kalokagathia. Tuttavia, può anche derubarti di quanto descritto sopra, è solo uno strumento che puoi usare per azioni buone o cattive.
Letteralmente, indicava l'identità tra ciò che è bello e ciò che è buono, sia negli enti corporei sia nelle idee immateriali. La kalokagathia, dunque, rappresenta la concezione greca del bene connessa all'azione dell'uomo e si sostiene quindi che vi sia una complementarità tra bello e buono: “ciò che è bello non può non essere buono e ciò che è buono è necessariamente bello”.
Cosa significa per te un podio o una vittoria? Potrebbe semplicemente significare che sono stato un corridore migliore degli altri in quella particolare giornata oppure potrebbe significare una grande soddisfazione dopo anni di duro lavoro per riuscirci.
Si tratta di due motivazioni che in genere coesistono ma sarebbe meglio seguire la motivazione intrinseca e cioè il piacere di farlo, la soddisfazione di esserci riuscito dopo un periodo di duro allenamento, rispetto alla motivazione estrinseca dell’essere riconosciuti e apprezzati per quello che si è riusciti a fare, meglio entrambe.
Concordo, bisogna capire cosa si vuole nella vita, cosa si vuole ottenere e raggiungere, crederci di poterlo fare capire come poterlo fare, se si hanno caratteristiche, qualità, risorse per poterlo fare e intraprendere un percorso, una strada, un periodo di allenamento, preparazione, potenziamento per arrivare al traguardo finale, faticandosi ma anche divertendosi, si può fare, provarci sempre.
Cosa ti spinge a fare sport considerati estremi? Sono divertenti, eccitanti, stimolanti, difficili.
Più è dura la lotta e più glorioso è il trionfo, questo si sperimenta in genere alzando sempre un po’ l’asticella delle difficoltà, ma sempre con attenzione, modestia, umiltà.
C’è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nella tua attività sportiva? Molte persone stanno cercando di entrare nella mia testa, vibrazioni e idee buone o cattive, ma ho imparato ad ascoltare la mia povera anima.
Cosa hai scoperto del tuo carattere praticando sport di resistenza? Preferirei non parlare di me, ma abbiamo discusso di questo argomento con molte persone in più occasioni. Ho notato che le persone che praticano sport estremi o professioni ad alto livello di rischio sono solitamente molto calme, persino noiose nella vita normale. Di solito sono tipi malinconici e flemmatici. In situazioni estreme si eccitano al punto da poter essere molto produttivi, prendere buone decisioni, sviluppare i giusti algoritmi delle azioni necessarie, fondamentalmente comportarsi in modo appropriato mentre i collerici e i sanguigni tendono a sovraccaricarsi sotto pressione e a commettere più errori. Tutti noi abbiamo alcuni di questi tratti distribuiti in molte proporzioni diverse. Ciò che possiamo fare è metterci in ogni tipo di situazione diversa. Con ogni esperienza diventiamo sempre più bravi ad affrontarlo. Dobbiamo ampliare la nostra zona di comfort. Per farlo bisogna dimostrare carattere e volontà al momento giusto. Spesso è più facile a dirsi che a farsi e sto ancora imparando e godendomi la strada. Cordiali saluti, Boжидар Антонов, Homo Ludens.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Antonov Bozhidar: Kom-Emine a near 600km it is the thoughest challange
Kom-Emine di quasi 600km è la sfida più impegnativa
Matteo SIMONE
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| Summer KE |
The race where you experienced the most beautiful emotions? Where I felt the most saturated emotions was not in a race, it was in one of my personal projects I've done. It was on a winter crossing of the Kom-Emine route in Bulgaria. It's a near 600km mountain traverse across the length of Bulgaria. Up to date, it is the toughest challenge I've ever encountered, it was very mentally and physically demanding, emotional rollercoaster (https://kom-emine.bg/records/?lang=en). If I must name a race, probably X-Alpine (Verbier Ultra Trail) where I have similar experience. Verbier Ultra Trail (X-Alpine) is my favorite ultra race and I've done it 7 times, finishing in all 7. My best result was in 2022, ranking 2nd.
What do you experience before, during, after a successful race? Before a race, especially if the game has been long anticipated, I feel excitement for the upcoming challenges. Once we start, I calm down, get in a rhythm. I've been in many races, and I've been thru many ups and downs during the events. Sometimes I deal with the issues very well, but sometimes I just seem to not have the answers. I guess it depends on my goals for the event. The biggest benefit from a successful race is one, the great feeling from achieving your goal, and second, the winner benefit of a very fast recovery. Definitely a difference in that regard between winning and failing.
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Have you experienced the limit in your races? Your most extreme or hardest race? In a race, not really. I started doing ultra-races kind a late, and I had experiences prior to that in the mountains. I knew that no matter how tough you can be or you think you can be the nature can crack anyone under the right conditions. I always have that in mind and never push to the real limits. In mountain races or events, I always try have some energy in reserve in case something wrong happens. I have to be able to help myself, not always you can rely on organizers or accidental help from someone. My basic strategy for any race is take the first 2/3 of the event conservatively and push the last bit, I never go all out from start, it seems very bad idea for a mountain ultra-race. I have similar experience as a stuntman and always approach things with attention. I've been considering myself a very capable person in water (I'm not saying swimmer, as I'm not great swimmer), but I've been a beach lifeguard, have had some serious cases with people drowning in panic or very rough sea and I've always managed to deal with it with ease. However, at one of my stunt practices, in a swimming pool, trying to push my limits, I edned up with no breating or heartbeat for a little over a minute. I got lucky and had my second chance, but I appreciated life even more after that accidens and decided to widen my comfort zone, a lot, not to chase my limits. As I mentioned, my hardest test so far was winter Kom-Emine. For those a little over nine days, I've had to deal with huge temperature amplitudes( 15C+/-20C), deep snow, strong winds, blizzard storm, lack of sleep, lack of navigation at places, ect. and so many emotions in between.
Do you think the psychologist is useful in sport? I strongly believe a person to whom you can trully expose and trust your ideas, your fears, your insecurities can help you manage to overcome them. That person can be a psychologist, a friend, a spose, even a stranger sometimes.
Dreams fulfilled and left unfulfilled? I'm definitely a dreamer, maybe a reasonable dreamer, but still, I dream, I set goals, I try to make it happen. Sometimes I do, sometimes I fail, but one must always try.
Next short, medium, long-term goals? Are you inspired by anyone? My biggest goal is to be able to do the things I love and aspire to do as long as possible. That mean to take care of my body and mind and never stop playing. I find inspiration in a lot ot people and things but never the whole thing. I like some particular things in his ideas or her view, but after all no one is perfect, we all have our salt&pepper.
What do family, friends, work colleagues, fans say about you? Usually, I don't pay too much attention what people are saying about me, especially when it comes to sports, but the people who are close to me and are important to me, they support me because they know how much I love it and how good it makes me feel.
What does sport give and what does it take away? Sport can give you a lot. It socialize you, develops your body and mind, builds your discipline, makes you responsible and many other good quelities and features, the ideal ot kalokagathia. However, it can also rob you of all those above. It's just a tool, you can use for good deeds or bad ones.
What does a podium or victory mean to you? It could just mean the I've been better runner than the others in that particular day or it could mean great satisfaction after years of hard work striving to achieve it.
What are the ingredients of success? The most important workouts? Percistence I would say is the key to achieving your goals in any field. You must truly believe in it, chase it and have some fun along the way. It is more about the road, not the final destination.
What drives you to do sports considered extreme? They are fun, exciting, challenging, hard.
What would you tell yourself from 10 years ago? Waste your time on things that bring your inner smile.
Is there anyone who encourages or discourages you in your sporting endeavors? Many people are trying to get in my head, good or bad vibes and ideas, but I've learned to listen my own poor soul.
How does sport help you in daily life? Sometimes it helps, sometimes not. It makes me durable for any task I may have but could also make me less patient to people who are not playing ‘by the rules’.
What have you discovered about your character by doing endurance sports? I would rather not talk about myself but We've discussed this topic with a lot of people on multiple occasions. I've noticed that people who are in extreme sports or profession with high level of risk are usually very calm, even dull in regular life. They are usually melancholic and phlegmatic types. In extreme situations they get aroused to the point where they can be very productive, take good decisions, upbring the right algorityms of needed actions, basically perform appropritely whereas cholerics and sanguines tend to overload under pressure and make more mistakes. We all have some of those traits distributed in many different proportions. What we can do about it is to put ourself in all kind of different situations. With every experiance we get better and better at dealing with it. We have to widen our comfort zone. To do that one have to show character and will at the right time. That is often easier said than done and I'm still learning and enjoyng the road. Best Regards, Божидар Антонов, Homo Ludens.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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