Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
Partecipare a una competizione sportiva è sempre prima di tutto una sfida con se stessi e poi con altri, amici e avversari.
La gara è un grande test per capire come si sta, se si è seguito un buon programma di allenamento, per capire cosa si può migliorare in futuro.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Enrico (Buonconsiglio Nuoto Trento G.S. /Fraveggio) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso sportivo? Ho sempre praticato sport, fin da piccolo. Un'apparizione nel ciclismo, a sette anni. Poi calcio, come tantissimi ragazzi. A scuola però mi è sempre piaciuto affrontare anche altri sport: basket, pallamano, atletica leggera, che poi ho abbandonato nella scelta di un solo sport con l'inizio delle scuole superiori. È stato calcio, a livello dilettantistico, fino a circa 35 anni. A quell'età ho smesso con la palla e ricominciato a correre, in montagna all'inizio, su strada poi, per approdare nel 2020 al triathlon, che ora mi appassiona e mi piace tantissimo. Da pochissimo mi sono avvicinato anche all'arrampicata ma mi viene facile: sono contornato da vie, falesie e tracciati che occupano i luoghi dove vivo.
Lo sport aiuta a conoscersi bene e meglio, soprattutto negli allenamenti e gare, confrontandosi prima di tutto con se stessi e poi con altri, amici o avversari.
Cosa e chi contribuisce al tuo benessere e alle tue prestazioni? Non voglio sembrare esagerato, ma credo che il mio miglior coach sia io stesso. Mi sono sempre allenato, sia fisicamente che psicologicamente, attingendo alla mia motivazione personale e alla mia curiosità, ricercando e studiando pratiche e tecniche di allenamento.
La pratica di uno sport aiuta a conoscersi e stabilire obiettivi e target sfidanti, difficili ma non impossibili, soprattutto se la motivazione è elevata e permette di essere costanti e seguire gli allenamenti pianificati che permettono di raggiungere la performance, con fatica e sacrifici.
Quando ti sei sentito campione nello sport? Mi sento sempre campione nello sport: la mia non è mai una partecipazione alle manifestazioni in termini assoluti ma molto più in termini personali. Vivo le gare come una costante sfida con me stesso ed è per questo che a ogni finish line mi sento allo stesso tempo il campione battuto e quello da battere una volta ancora.
Cosa pensano famiglia, amici e colleghi del tuo sport? Cerco di far vivere la mia passione per lo sport anche alla mia famiglia, che spesso mi segue. Il mio è anche un micro modello per i figli: praticare triathlon significa costanza di allenamento, perseveranza, caparbietà e anche tanta fatica e i miei figli, soprattutto adesso che hanno più consapevolezza (ho un figlio di 10 anni e due gemelle di 6), mi vedono come un esempio positivo. Con gli amici l'attitudine è quella del confronto: da loro e con loro apprendo sempre tante cose nuove da fare e da sperimentare e quindi il confronto è costante e continuo, anche in momenti non solo sportivi ma divertenti.
Praticare sport significa aderire a uno sano stile di vita ed è molto apprezzato da familiari e amici che sono curiosi e interessati a chi fa sport.
Un episodio curioso, bizzarro e triste del tuo sport? Momenti tristi nello sport fortunatamente non ne ho vissuti. Il momento curioso è stato il recente Ironman Italia, finito contro il pronostico di tanti amici, senza un crampo e comunque ‘dignitosamente’. Un evento bizzarro: la prima gara amatoriale di nuoto dove appena entrato in acqua ho perso gli occhialini facendo sorridere tutti i presenti.
Quale allenamento mentale utilizzi? Quando si avvicina una gara, cerco di immaginarmela in ogni sua forma, in ogni suo dettaglio. Mi aiuta molto a focalizzare i dettagli. L'Ironman di Cervia me lo sono immaginato per mesi interi, ed è andato proprio come me lo sono immaginato per tutto il tempo.
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Il pre-gara cerco di viverlo sempre in allegria, con serenità. In gara poi sono molto competitivo e focalizzato sugli obiettivi personali che mi sono imposto. Il post-gara (qui dovreste chiedere a mia moglie per conferma) è un continuo pensare a come migliorare la prestazione, anche di pochi secondi. L'unico post gara in cui non mi sono lamentato è stato quello dell'Ironman di Cervia, anche se nelle settimane successive alla gara mi sono fatto uno schemino di come poter limare minuti a un eventuale prossima partecipazione 😉.
Enrico a settembre 2024 ha portato a termine l’Ironman di Cervia in 11h18'43'' (Nuoto 3,8km 1h10’07”, Bici 180km 5h32’40”, Maratona 42,195km 4h21’59”.
È importante avere una progettualità, impegnarsi per raggiungere mete, target, obiettivi, sogni e ancor più importante è simulare tali obiettivi, vederli in mente, immaginarli, sperimentarli mentalmente, in modo da arrivare più consapevoli, preparati, sicuri sulla linea di partenza.
Nel tuo sport quali abilità e caratteristiche possiedi? Quali sono le difficoltà e i rischi? Possiedo un forte attitudine alla fatica, cosa che nelle lunghe distanze di triathlon è un fattore molto positivo. Le difficoltà attuali, per me, sono dovute al poco tempo a disposizione per allenarmi con il conseguente rischio di non riuscire laddove sperato.
Nello sport bisogna faticare per ottenere qualcosa di importante, soprattutto se si tratta di triathlon dove bisogna incastrare tre discipline sportive e organizzare diversi allenamenti combinati, provando anche le transizioni, nuoto, bici; bici, corsa; nuoto, corsa; per abituare il fisico e la mente ai cambi di discipline sportive e con i diversi attrezzi, sviluppando.
Nella pratica di uno sport, soprattutto se si tratta di triathlon o sport di endurance, una propensione alla fatica sia in allenamento che in gara, in modo da portare a termine ogni allenamento e ogni gara, senza paura, tensione, ansia, preoccupazione.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Si lo ritengo utile anche se io non ho mai fatto riferimento a uno psicologo. Devo dire che avendo fatto studi di psicologia delle relazioni, mi sono un pochino arrangiato 😉
La tua situazione sportiva più difficile? Gli ultimi km della recente Brenta Trail (ultramaratona di 48 km con 3000 metri di dislivello): non riuscivo più a correre in discesa…poi ho scavato dentro di me, ho visto che potevo chiudere la gara sotto le otto ore, e ho chiuso in 7 ore e 59 minuti.
Cosa hai scoperto di te stesso nello sport? Tutto, letteralmente tutto, anche se credo che ci sono cose che devo ancora scoprire.
Come sei cambiato attraverso lo sport? Sono la persona che sono soprattutto grazie alla pratica sportiva: mi piacerebbe sapere come sarei stato senza sport per poter dare una risposta a questa domanda. Ho sempre fatto sport, almeno 4 giorni alla settimana tra allenamenti e gare….
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati, da realizzare, rimasti incompiuti? Obiettivi di medio periodo sono legati al miglioramento delle prestazioni nell'Ironman e nel mezzo Ironman. Sogno da realizzare a breve l'apertura di una via di arrampicata da dedicare alla mia famiglia. Il sogno dei sogni: un 8.000!
Un Ironman portato a termine in poco più di 11 ore è un’ottima prestazione e si può migliorare curando le criticità, esempio in maratona si può lavorare per scendere sotto le 4h nell’Ironman, così come per la bici ci si può avvicinare alle 5 ore.
Quali sono gli ingredienti per il successo? Costanza e resilienza. Aggiungo anche serenità: quella non guasta mai-
Quale personaggio ti ispira? Sono tanti gli sportivi che mi ispirano: dai campioni cerco sempre di prendere anche piccole nozioni o informazioni da riportare alla mia realtà. Anche questo aiuta, ovviamente nella consapevolezza che un campione in assoluto non lo diventerò più ma che a ogni finish line mi sento un pochino più campione della gara prima. Credo che questo sia il mio segreto di successo e appagamento totale nello sport: la continua ricerca di battere quello che è il mio peggior avversario o il mio miglior compagno, ossia me stesso.
Piccoli passi, piccoli progressi, gara dopo gara, mettendosi in gioco, apprendendo dall’esperienza, confrontandosi con se stessi e gli altri, andando sempre avanti con passione.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento