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sabato 28 aprile 2012

Gli Stati dell'Io Funzionali

     L’“Analisi Strutturale” (analizzata in un articolo precedente) si occupa principalmente del contenuto dei diversi stati dell’Io. Accanto ad essa, è possibile aggiungere e formulare un nuovo tipo di analisi che è detta “Analisi Funzionale”[1].
Ogni Stato dell'Io, infatti, può essere caratterizzato da una diversa funzione operativa che descrive come una persona usa i suoi stati dell’Io per rapportarsi a se stesso e agli altri.
Psicoterapia Analisi TransazionaleLo Stato dell’Io Bambino può manifestarsi attraverso tre funzioni operative:
  1. il Bambino Adattato che esibisce un comportamento che si può dedurre essere sotto il dominio dell’influenza Genitoriale. Può essere compiacente, laborioso, ribelle o agire in qualsiasi altra maniera che porta vantaggi con figure genitoriali. La funzione adattiva del bambino è molto importante: l’infanzia e l’adolescenza non sono altro che periodi di adattamento che culminano in un cambiamento da uno stato di babino dipendente a un individuo che fa parte della società.
  2. il Bambino Libero, chiamato anche Bambino Naturale, che esibisce forme autonome di comportamento. Si esprime spontaneamente senza preoccuparsi delle reazioni dei genitori. Questa funzione espressiva è poco rispettata culturalmente proprio perché si chiede molto adattamento. Ognuno di noi è un individuo unico: se non diamo alle persone la capacità di esprimersi liberamente, perdiamo qualcosa sia come individui che come società. È vero che la comunità ha bisogno di regole per funzionare, per organizzarsi, ma non è attraverso la repressione delle individualità che si ottiene una buona società.
  3. Il Bambino Ribelle che è una sottocategoria del Bambino Adattato. Per bambino adattato non si intende solo il bambino che fa quello che dicono i genitori, ma si intende anche quello che fa esattamente tutto il contrario (bambino contro dipendente), a costo di auto danneggiarsi.
Lo Stato dell’Io Adulto manifesta la sua funzione operativa attraverso una elaborazione logica dei dati. Rispetto alla struttura non ha particolari distinzioni e differenziazioni: è l’osservazione di una persona che è nel qui ed ora, che fa domande, che raccoglie informazioni e che agisce.
Lo Stato dell’Io Genitore può manifestarsi attraverso due funzioni operative:
  1. il Genitore Normativo che si manifesta con un insieme di atteggiamenti o messaggi di natura proibitiva, punitiva, esigente, fortemente protettiva o imperativa, i quali possono essere di natura distonica o sintonica con i bisogni e i vissuti del bambino. Un verbo che utilizza il genitore normativo è “devi”, il suo atteggiamento non verbale è un po’ rigido.
  2. il Genitore Affettivo si manifesta con un insieme di atteggiamenti o messaggi di natura permissiva che possono o no essere utili per il Bambino. Attraverso questa funzione, si dà sostegno, appoggio, accoglienza, benevolenza.
 Le funzioni operative del Genitore possono rivolgersi verso un’altra persona, nel qual caso si parla di Genitore Attivo; oppure, sotto forma di dialogo interno, possono rivolgersi allo Stato dell’Io Bambino, nel qual caso si parla di Genitore Influenzante.[2]

         Karpman, uno degli allievi di Berne, ampliò questa visione ipotizzando la presenza di un versante positivo e un versante negativo per ogni funzione operativa. Per positivo si intende quel versante le cui modalità operative favoriscono scelte e comportamenti di tipo costruttivo per l’individuo e per la società; per negativo si intende quel versante le cui operazioni favoriscono, attraverso scelte e comportamenti auto – eterodistruttivi, il rafforzamento del copione di vita.
Psicoterapia Analisi Transazionale Il Genitore Normativo positivo è caratterizzato dalla capacità di farsi avanti a manifestare e difendere le proprie idee e opinioni senza svalutare le altre persone e le loro idee, dando direttive ferme e adeguate alle circostanze. (“Non farlo!”).
Il Genitore Normativo negativo, nell’atto di criticare l’altro o nel dialogo interno, cerca di sminuire il suo interlocutore. (“Non farlo, cretino!”).
Il Genitore Affettivo positivo si prende cura di se stesso e degli altri quando esiste un reale bisogno.
Il Genitore Affettivo negativo tende all’iperprotezione, interferendo così con la maturazione e la presa di responsabilità dell’altro, transazionalmente o di se stessi nel dialogo interno.
L’Adulto negativo tende a difendersi con la sua logica non tenendo conto del valore degli aspetti emotivi della realtà propria e altrui.
L’Adulto positivo tiene nel dovuto conto gli aspetti emotivi ed etici della realtà interna ed esterna e si adopera per migliorare le condizioni dell’ambiente che lo circonda.
Il Bambino Libero positivo si manifesta attraverso l’espressione diretta dei propri bisogni.
Il Bambino Libero negativo si mette in condizioni di danneggiare se stesso e gli altri.
Il Bambino Adattato positivo consiste in una serie di risposte comportamentali automatiche apprese in risposta a influenze di tipo genitoriale, che facilitano la convivenza civile senza vissuti negativi.
Il Bambino Adattato negativo è caratterizzato dall’uso dei medesimi automatismi per ottenere attenzione dagli altri in modo distruttivo. Solitamente l’adattamento negativo si esprime attraverso un iperadattamento.
     Tutte le funzioni genitoriali negative sono legate alla svalutazione. Le funzioni del bambino negative sono legate all’autodanneggiamento.


[1] Alcuni autori differenziano struttura e funzione attraverso la metafora tra “ruota” e “rotolare”: la struttura è la descrizione del meccanismo, la descrizione della macchina, la funzione è il modo di funzionare della macchina.
La descrizione della struttura è la descrizione degli ingranaggi, la descrizione della funzione è descrivere il funzionamento di quegli ingranaggi.
La struttura non è direttamente osservabile, (proprio come in una macchina che ha al suo interno i propri ingranaggi e quando sono in funzione non si vedono che girano): per essere conosciuta si ha bisogno di una indagine e tuttavia essa può essere solo ipotizzata; la funzione riguarda quello che è osservabile: è l’espressione della struttura, ma non dà notizie dirette su di essa.
Potremmo anche affermare che la funzione riguarda il qui ed ora, mentre la struttura riguarda il passato.
[2] I diagrammi riportati nel seguente paragrafo sono chiamati Diagrammi funzionali di secondo ordine.