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lunedì 25 maggio 2015

La corsa è una droga! Quando cominci poi ne senti proprio il bisogno!


Gli ultramaratoneti riportano di aver ricevuto consigli da parte di medici, in particolare ortopedici o fisiatri, di ridurre o cessare l’attività fisica. Alcuni riportano di aver ricevuto tale suggerimento da non medici, esempio famigliari.
Di seguito le risposte ricevute alla domanda: “E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva?:
“A livello medico si, un fisiatra al quale mi ero rivolto per problemi alla schiena e al nervo sciatico, dopo che ha ascoltato quello che facevo è rimasto allibito, dicendo che era il minimo quello di avere quei problemi, e che per fare certe cose si ha bisogno di essere seguiti e che purtroppo nel nostro caso, sono allenamenti ‘fai date’, che comportano tanti errori. Io, in quella occasione, l’ho ascoltato solo per il periodo di riposo e cura che mi aveva prescritto. “
“Sì, l’ortopedico!!! Secondo lui dopo i 40 anni non si dovrebbero più correre neanche le maratone.”
“Si nel 2005, l’ortopedico.”
“Tranne mia madre, no.”
“No mai, anzi il contrario.”
“Non da medici.”
“No mai per fortuna.”
“Un ortopedico mi aveva detto che avrei dovuto ridurre sensibilmente a causa della condizione delle solite ginocchia. “
“Si, i tanti anni di ultramaratone hanno un po’ lasciato il segno sui tendini e ora ho dovuto ridurre di circa il 20% il chilometraggio settimanale.”
“Diverse volte mi hanno consigliato di ridurre la corsa per problemi fisici o infortuni, ma per la mia testa è stato difficile accettare questo!”
“Da infortunata per forza.”
Enrico Vedilei: “Certo che si, nel 2004 il mio medico mi ha detto che avevo le ginocchia logorate e che dovevo smettere di fare gare lunghe. Ho risolto il problema non andando più da quel medico hihihihi. A parte la battuta, con delle scarpe protettive e con alcuni km in meno d’allenamento, ho continuato a correre lo stesso gare lunghe, anche se pian pianino faccio sempre più fatica perché gli allenamenti non sono più come quelli di una volta. Ma non avevo alternativa se volevo continuare a correre ultramaratone.”
“No, se ovviamente si escludono i periodi in cui sono stato infortunato.”
 “Si qualcuno mi ha detto che potrebbe nuocere al cuore, per ora va bene cosi.”
“In tanti mi dicono che mi usuro ma bisogna vedere chi te lo dice ! Di solito sono persone sedentarie!”
“Dopo gli infortuni. In generale ho talmente poco tempo libero che dovrei e vorrei correre di più.”
“Si, di solito i medici lo dicono, ma pocchi sanno cos'e l'ultramaratona.”
“Sempre e ovunque.”
“No. Solo mi viene sempre consigliato di tenere d'occhio la mia schiena che è un po' storta, ma faccio esercizi quasi quotidiani e la curo molto.”
“Non è mai successo.”
 “SI TANTE VOLTE, MA PER ME E’ SOPRATTUTTO GIOIA E SPENSIERATEZZA.”
“Purtroppo qualche anno fa ho avuto una ischemia subendocardica ed  il professore mi ha detto che grazie a questa attività mi sono salvato, altre persone con la mia stessa età sarebbero morte, grazie alla corsa il muscolo cardiaco non ha permesso all’ischemia di irradiarsi, cosa che sarebbe successa a qualsiasi persona non sportiva, ma non tutti i medici la pensano così.”
“Dopo delle gare lunghe o dei periodi molto intensi un po' di recupero ci vuole, ma questo lo so anche da solo.”
“No in senso stretto ma sul posto di lavoro non sono ben visto.”
“Ultimamente no, ma corro contro il parere contrario di un ortopedico che mi visitò nel 2009 e mi consigliò di fare solo nuoto. Certamente non potrò mai essere un campione, ma posso sicuramente correre, non senza problemi in assoluto, ma la bilancia benefici-fastidi pende sicuramente in direzione dei benefici dalla pratica della corsa.”
“Per ora mai, a volte se ascolti i medici dovresti stare sdraiato sul divano.”
“No, anche perché non mi sono mai allenata oltre le 2 ore di corsa, per motivi di tempo, lavoro o famiglia. Quindi continuo a correre a sensazione.”
“Si quando ho avuto problema al tendine.”
UltraVale: “Si, per un'errata diagnosi. Non l'ho fatto ed ho avuto ragione.”
Gianluca Di Meo: “Si, ma mai fatto.”
Vito Rubino: “Si, mia madre, quando si accorge di quello che faccio.”
Monica Testa: “No mai successo per ora so auto limitarmi.”
Armando Quadrani: “No ascolto il mio fisico.”
Riccardo Borgialli: “Si, la morosa XD, vorrebbe che le dedicassi più tempo; non che non gliene dedichi, però ogni tanto si lamenta perché talvolta do la precedenza ad allenamenti e gare. Ma non è colpa mia, la corsa è una droga! Quando cominci poi ne senti proprio il bisogno!”
Andrea Boni Sforza: “NO MAI, SO IO QUANDO E QUANTO CORRERE, E NESSUNO SI PERMETTEREBBE DI DIRMI QUELLO CHE DEVO FARE, SONO UN AMATORE.”

Questo è il sorprendente, bizzarro, straordinario mondo degli ultrarunner, incontri, saluti, abbracci, condivisione dell’esperienza. Per approfondimenti è possibile consultare il libro "Ultramaratoneti e gare estreme", Prospettiva Editrice. Collana:  Sport & Benessere. Anno edizione: 2016. Pagine: 298 p. , Brossura. EAN: 9788874189441.
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Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 - 21163@tiscali.it

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