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martedì 3 maggio 2016

Alessandro Bordieri: La bandiera della Lazio da Formello ad Auronzo in bici

Il sudore e la fatica sono diventati una droga! 
Matteo Simone 
 

A volte è bello diventare o sentirsi campione, ma è altrettanto importante sentirsi sportivi ed atleti sempre, in ogni circostanza, in ogni allenamento, in gara anche senza vincere. 

Di seguito si racconta Alessandro Bordieri, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune sportivo? Certo è capitato sentirmi campione per un giorno, è una esperienza bella ma dura poco. Lo sportivo che ho in me invece mi fa compagnia tutti i giorni.”
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere e/o performance?Meno 12 kg sul peso e più vitalità in tutte le fasi quotidiane, lavoro compreso.”
Come hai scelto il tuo sport?D'istinto, forse, per il senso di libertà che mi regala la bici, per il suo fascino, per il suo romanticismo.
Nella tua disciplina quali sono le difficoltà e i rischi? Quali qualità bisogna allenare?Le difficoltà il tempo da dedicargli; i rischi le auto sulla strada; le qualità da allenare l'ostinazione”.

Se c’è passione si fa tutto, tutto diventa più facile, il tempo si trova, ci si sente meglio, si è più produttivi al lavoro, più sereni in famiglia ed il fisico ne risente anche in positivo, più leggeri.
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara?Prima: the, gallette di riso , marmellata; durante: acqua e coca cola (provare per credere); dopo: pasta in bianco, carne bianca e un bel dolce come premio!
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale?Non mi sono mai ritirato ma soffro maledettamente il freddo.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Qualche periodo sottotono sì, ma mollare mai! Continuo perché il sudore e la fatica sono diventate una droga! Non posso farne a meno.”
Nello sport cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere e performance?Gli amici, quelli con i quali esci per ‘un giro tranquillo oggi’ e poi c'è sempre bagarre’.”

Lo spirito competitivo che sviluppi da ragazzino non ti molla mai, si esce per un giro in bici e poi ti trovi a sfidare gli altri e a accelerare, si scherza come ragazzini, è quello che contribuisce al tuo benessere.
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Una 24 ore in MTB in Val Rendena nel 2013 in Trentino. Nella classifica a coppie, io e il mio amico Roberto Liberati siamo arrivati primi. Una gioia da condividere con un compagno di squadra. E' stato bellissimo.”

La gioia della vittoria in condivisione, la complicità ti arricchisce il cuore e l’animo.
Un’esperienza che ti da la sicurezza di potercela fare nello sport o nella vita?Parliamo sempre della 24 ore in MTB , quelle in solitaria però, quelle dove per 24 ore, tu, la tua bici, la tua ,passione e la tua fatica convivono in un silenzio assordante; quando pensi di essere finito ti fermi 15 minuti e scopri che ancora puoi dare qualcosa, che puoi ancora fare un giro in più. Mi viene da pensare a uno straccio da strizzare, sembra quasi asciutto ma dopo un po' se lo riprendi in mano lo torci di nuovo e qualcosa esce ancora . Se non ricordo male la scienza dice che quando un uomo dice di non farcela più ha ancora il 30% delle energie, allora usiamole! Questo è lo sport, questa è la vita: mai mollare!”.

Bella storia, questo è l’endurance, mai mollare, c’è sempre da scoprire, dentro te stesso c’è sempre ancora qualche risorsa da cui attingere e continuare nella tua impresa, nella tua sfida.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport?La competizione con me stesso e, in via secondaria, con gli altri, mi hanno sempre stimolato.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Qualche volta dicono che esagero, guardo troppo il cronometro e il contachilometri, ma sotto sotto mi ammirano.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Come no! Nel luglio 2012 ho portato la bandiera della 'Lazio Calcio' da Formello ad Auronzo di Cadore in bici. 650 km in bici in quattro giorni, durante i quali, in compagnia delle telefonate dei tifosi, degli amici e della radio ufficiale della 'S.S. Lazio' che raccontava in diretta l'evento, mi sono divertito da matti. Il giorno dell'arrivo la Lazio iniziava il ritiro estivo, erano li ad aspettarmi …..guarda il mio video su YouTube, Alessandro Bordieri bandiera Lazio, 15 minuti per capire meglio.”

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? "Niente di nuovo, un testardo dice mia moglie.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Beh si, le 24 ore ti prosciugano, se sto bene faccio 450 km con la mtb.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?Pre-gara: tensione; in gara: era ora; post-gara: tanta soddisfazione perché l'importante è finire con i crampi!”.
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara?Di solito penso che ‘avendo più tempo potevo allenarmi meglio’. Il traguardo di solito è lo stimolo per un traguardo successivo.”
La tua gara più difficile?La Maratona delle Dolomiti con la bici da corsa. Gara bellissima ma non ho il fisico da scalatore.”
Hai dovuto scegliere di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa?Spesso il lavoro ostacola i miei progetti, non sono mai riuscito a seguire un tabella, alla fine ogni uscita diventa una gara per cercare il massimo profitto, è sbagliato ma non posso fare diversamente. L'estate, una o due volte a settimana, vado dalla mia abitazione, in Tivoli, a Bracciano sul posto di lavoro in bici, per cercare di fare un po' di più. Altrimenti in mezzo alla settimana rullo all'ora di pranzo.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?No dai, non scherziamo.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Perché andar forte oggi per fermarsi domani?”.
Riesci a immaginare una vita senza sport?No assolutamente, se c'è una cosa che mi spaventa è l'assenza di sudore e fatica.
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Alle crisi e le sconfitte si reagisce pensando agli impegni futuri, per gli infortuni mi innervosisco perché uscirne fuori è sempre più difficile. Gli anni passano e lo sento poco sulle prestazioni ma molto sui recuperi e gli acciacchi.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Sicuramente si, in particolare nello sport professionale. Aiutare l'atleta a trovare le giuste motivazioni, la sicurezza nei propri mezzi è fondamentale. Poi bisogna gestire gli stop forzati e allora è ancora più utile.
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a questo sport?Non a questo, ma allo sport: ‘correte, saltate, pedalate, fate quello che volete, ma faticate, sudate e divertitevi, e sarete i padroni del mondo”.
Prossimi obiettivi lungo, medio, breve termine? Sogni da realizzare?Il 31 luglio prossimo 24 ore MTB in Val Rendena...…per molti, ma non per tutti! Un caro saluto al primo Iron Man con il quale ho avuto il piacere di parlare. Non ne avevo mai incontrato uno. Complimenti ancora!”.

Grazie accetto volentieri i tuoi complimenti e mi accomunano tanti tuoi pensieri e la voglia di continuare a fare sport e divertirmi, grazie ancora.
Alessandro è menzionato nel libro Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta. Prospettiva editrice, , di Matteo Simone. 
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. 
Data di Pubblicazione: 15 novembre 2017. 
Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance.
È fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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