mercoledì 3 gennaio 2024

Maratona e staffette alla Rome Marathon 2024 per i progetti di SSF

 Matteo Simone 21163@tiscali.it 
 

Domenica 17 marzo 2024 ci sarà la ‘
Run Rome The Marathon’, ed è possibile correre la ‘Run Rome The Marathon’ per i bambini di ‘Sport Senza Frontiere’.
 

La Mission di Sport Senza Frontiere è sport e inclusione sociale di bambini e ragazzi, che vivono in situazioni di disagio socio-economico, attraverso la pratica sportiva. 
Da un po' di anni sono venuto a conoscenza dell'Associazione ONLUS Sport Senza Frontiere e dei suoi progetti, attraverso lo sport, per i bambini in condizioni di disagio economico e sociale.   
Già 5 volte ho corso la maratona di Roma raccogliendo fondi per i progetti di Sport Senza Frontiere e sarò presente sulla linea di partenza della Maratona di Roma anche il 17 marzo 2024.  
Sto coinvolgendo anche altri maratoneti ad aderire correndo l'intera maratona o una parte in squadra a staffette, sempre raccogliendo fondi per i progetti di Sport Senza Frontiere a favore dei bambini/ragazzi.   
Pertanto, aiutatemi ad aiutare anche con un piccolo contributo,  donando per i progetti di Sport Senza Frontiere.   
Sostieni l'Iniziativa di Matteo SIMONE per Sport Senza Frontiere Onlus. 
Ho coinvolto anche altri amici ad aderire il 17 marzo 2024 correndo la maratona di Roma individualmente o in staffette e raccogliendo fondi per i progetti a favore dei bambini in condizioni di svantaggio economico e sociale. 
Hanno aderito, con coraggio, sensibilità, generosità: Andrea Miro, Emma Caputo, Michele Fiale, Cinzia Febi, Massimo Scarabattoli, Massimo Castellano, Laura Ligia, Gianni Guarnera.
 
Di seguito i loro messaggi: 
"Sono Andrea Miro e ho deciso di mettermi in gioco per i bambini e le bambine di ‘Sport Senza Frontiere’!  
Da oltre 40 anni, ho affrontato sfide sportive di ogni genere: dal nuoto al tennis, dalla ginnastica alle arti marziali, immergendomi nei cosiddetti sport full contact come il pugilato, il thai boxe e infine il brazilian jiu jitsu per oltre 10 anni. Con l'arrivo della paternità, il tempo è diventato più prezioso, ma ho deciso di abbracciare il crossfit e, con la pandemia, mi sono dedicato al triathlon". 

We Run Happily: “Siamo Emma, Stefania, Gianni e Massimo e abbiamo deciso di metterci in gioco per i bambini e le bambine di Sport Senza Frontiere!   
La scelta di supportare Sport Senza Frontiere è motivata dalla consapevolezza che lo sport trasmette valori che hanno un impatto significativo nella vita di tutti i giorni. Attraverso le nostre esperienze, abbiamo imparato quanto lo sport possa insegnare lezioni di vita preziose, e desideriamo offrire a più bambini possibili l'opportunità di apprendere questi valori.   
Unisciti a noi nel sostegno dei ragazzi e delle ragazze di Sport Senza Frontiere.   
Dona ora per consentire a tutti di imparare e divertirsi attraverso lo sport!   
La loro crescita è nelle nostre mani. 

Sono Michele Fiale e ho deciso di mettermi in gioco per i bambini e le bambine di ‘Sport Senza Frontiere’! 
"Ho cominciato il 1° maggio del 2003 la mia avventura da atleta-podista, già in precedenza facevo sport ma non in modo continuo, la mia vita da atleta è cominciata quel giorno e da quel giorno amore a prima vista per la corsa. Di fattori che hanno contribuito al mio benessere o alla mia performance sono tanti, variano dalla corretta alimentazione ai costanti e continui allenamenti fatti di tante sedute di qualità e poi soprattutto piacevoli sacrifici, benessere fisico, gambe, cuore, polmoni, testa e tanta tanta passione, la passione accende la corsa. Tanti esempi di campioni, tre su tutti Totò Antibo, Pietro Mennea ed Emil Zatopek, hanno contribuito a farmi innamorare ancora di più della corsa, mentre Valentina Vezzali e anche paraolimpici, come Zanardi e Bebe Bio, hanno rafforzato in me l'idea che lo sport in generale è una sensazione, un turbinio di emozioni che solo chi lo vive in prima persona può capire e noi siamo da esempio alle future generazioni.  
La gara della mia vita è stata una Roma-Ostia (mezza maratona) del 2013 dove ho dato il meglio di me e ne ho tirato fuori un personale di 1 ora 24 minuti e 28 secondi del quale ne vado fiero, e lì ho avuto bellissime sensazioni, mentre la gara del mio cuore è stata nel 2007 la maratona di New York che mi ha dato sensazioni ed emozioni indescrivibili che tutt'ora porto nel cuore e racconto con piacere ad amici e conoscenti.
 
La mia gara più difficile direi un po' tutte per varie difficoltà che si incontrano nei vari percorsi, ricordo due su tutte, Pietramontecorvino e Gravina. A Gravina ho avuto la forza di capire che ce la potevo fare, partimmo in 427 e arrivai 27^ assoluto e 5° di categoria, era un Trail in un bosco e anche se non ero abituato a quei percorsi fatti di sterrati, impervie salite e ripide discese, arrivai al traguardo soddisfatto e venni premiato per i miei sforzi e sacrifici, ovviamente sempre piacevoli.  
Un episodio curioso mi accadde in una gara Trail di 21 km che poi risultarono 23 all'arrivo perché si sbagliò strada, noi che eravamo nel gruppo di testa, ma continuammo. Io poi al 10° km ebbi una caduta ma mi rialzai, trovai la forza di continuare a correre e all'arrivo, nonostante rispetto a molti avevo percorso due km in più, arrivai primo nella mia categoria.
 
Il mio pre-gara oggi è abbastanza tranquillo, qualche anno fa soffrivo di ansia da prestazione, poi mi sono calmato e oggi corro meglio perché corro tranquillo. Prima era come se dovessi dimostrare qualcosa a qualcuno, e invece da quando mi sono imposto che non devo dimostrare niente a nessuno, ma che è una piacevole sfida solo con me stesso, corro molto più rilassato, consapevole delle mie forze e di ciò che ho fatto in allenamento. In gara do tutto me stesso senza risparmiarmi e nel post gara sono sempre sorridente qualsiasi sia stato il mio risultato che se è positivo va bene, se è negativo c'è sempre una prossima gara per potersi riscattare.  
Bisogna fare attenzione all'alimentazione che deve essere sempre pulita e consona all'allenamento e al tipo di gara che si deve affrontare, e poi bisogna avere rispetto e svolgere una vita regolare per poter permettere al fisico di rispondere sempre al meglio; quindi, a nanna presto la sera e soprattutto d'inverno coprirsi in modo adeguato al clima prettamente freddo per me che mi alleno alle 5:30 di mattina ed effettuare sempre un buon riscaldamento e stretching finale. Due volte ho corso con la febbre addosso, mai più fare una cosa simile, si corre quando si sta bene, non si è obbligati a gareggiare, per farlo bisogna essere in ottima forma psico-fisica.
 
La voglia e la passione sono la fiamma che tengono acceso il desiderio di fare sport.  
Le crisi le ho superato con la forza mentale che ha sempre contraddistinto il mio carattere, le sconfitte le ho superate con molta tranquillità consapevole che il riscatto era lì dopo qualche gara ad attendermi e gli infortuni con molta calma anche qui con la consapevolezza che sarei ritornato più forte di prima.  Ragazzi fare sport è un qualcosa di magico, ti fa star bene fisicamente e ci rafforza caratterialmente; quindi, provate qualsiasi tipo di sport e magari scoprirete di avere un talento che prima non sapevate di avere.  
Combatto il doping da una vita, e il mio doping naturale lo dico sempre è l'amore, la passione, l'adrenalina che si scatena in me un ogni allenamento in ogni gara e soprattutto cosa che dico da sempre, ognuno di noi ha un limite oltre il quale non si può andare, è la natura umana e noi dobbiamo accettarlo.  I miei primi tifosi sono i miei familiari e gli amici, loro sono la mia forza, sostengono sempre i miei allenamenti e mi sostengono in gara.  
Ho scoperto di avere qualche dote fisica e caratteriale, ho provato a mettermi in gioco come sempre faccio anche nella vita e il fare questo sport mi ha reso più forte, sereno, gioioso anche se alla base lo sono sempre stato e poi molto fiducioso in me stesso e nelle mie capacità, anche molto saggio e prodigo di sani e buoni consigli anche agli altri podisti, agli allievi che alleno e che mi regalano tante soddisfazioni.  
Non riesco a immaginare la mia vita senza il mio sport, la mia corsa, ma sono consapevole che se un giorno tutto questo dovesse finire per un infortunio o altro fattore esterno potrò essere fiero e orgoglioso di me stesso, di ciò che ho dato e ciò che la corsa mi ha dato, con la speranza di essere stato un buon esempio per le nuove generazioni. Lo psicologo nello sport è di fondamentale importanza, io stesso quando alleno cerco di intuire e capire lo stato d'animo dei miei allievi, non a caso li inducono a fare certi allenamenti preferendoli ad altri e incitandoli e spronandoli sempre a dare il meglio di loro stessi, anche nelle fasi o giornate di stanchezza, o perché si è giù moralmente.  
I miei prossimi obiettivi sono e rimangono sempre quelli di allenarmi e possibilmente migliorarmi anche se con il passare degli anni migliorarsi è sempre più difficile ma cerco sempre quanto meno di allenarmi al meglio per non avere rimpianti. Alcuni sogni sono già stati realizzati come quello di aver partecipato alla maratona di New York, mi piacerebbe realizzare il sogno di gareggiare alle maratone di Boston e Atene". 
https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2017/12/michele-fiale-la-gara-del-mio-cuore-nel.html
"Sono Cinzia Febi e insieme a 3 amici abbiamo deciso di metterci in gioco per i bambini e le bambine di Sport Senza Frontiere!!.
"Sono Massimo Scarabattoli, ho 47 anni e lavoro come operatore sociale nell'ambito della salute mentale. Da diversi anni mi occupo di sport sociale. Quest'anno ho deciso di correre la Maratona di Roma con e per Sport Senza Frontiere.   
Il ricavato delle donazioni finanzierà dei campi estivi per bambini con fragilità sociale o provenienti da Paesi in stato di emergenza.  
La possibilità di vivere un'esperienza di sport, ma soprattutto sociale e relazionale è un dono, un tassello importante per la crescita di questi ragazzi.  
Unisciti a me, a noi! Corriamo insieme affinché un numero sempre più grande di ragazzi sia incluso nel progetto Joy".
"Sono Laura Ligia e ho deciso di mettermi in gioco per i bambini e le bambine di Sport Senza Frontiere!
La maratona di Roma 19 settembre 2021, la mia prima gara in assoluto dopo un certificato medico tanto agognato, è la gara regina della mia vita. Ero una semplice runner che voleva solo correre e ho conquistato il nome di Maratoneta in ore 4h56miniti in una delle Maratone più belle del mondo. 
Marzo 2022 Maratona di Roma… Ho avuto l'occasione più gratificante che poteva capitarmi, ho spinto la bike di Sara Vargetto pacer delle ore 4,20. Complicità, sostegno e condivisione hanno reso l'arrivo un traguardo emotivo per tutti Noi. L'esperienza sportiva che Sara ha posto davanti a tutti noi spingitori è un dono prezioso che sarà custodito gelosamente.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate