sabato 24 giugno 2017

L’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva di Achilles International


 
Sono in tanti che vogliono provare l’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica, ecco la richiesta di un’atleta: “Ciao Matteo. Come va? Ho visto il link con le immagini che hai messo su facebook per correre facendo da guida. C'è un corso che bisogna fare? Mi piacerebbe provare e poi farla in alcune gare. Sai indicarmi dove o a chi rivolgermi? Grazie. Buona giornata e spero di rivederti presto.

Sicuramente ci sono corsi da parte delle Federazioni Sportive ma ci sono anche semplici persone con disabilità visiva che ti possono spiegare come fare solamente provando e sperimentando, spiegandoti che non ti devi preoccupare è importante solamente essere presenti e dedicarti a loro in quel momento senza distrazioni, badare a te stesso e l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende, la vita diventa più facile e a misura di tutti, ti ringraziano e ti arricchisci dal punto di vista emozionale diventa qualcosa che non fai solo per loro ma anche per te per diventare una e sentirti una persona migliore più ricca dentro, meno competitiva e più partecipativa, vedrai che ti cambia la vita, eserciterai la lentezza e l’attenzione nel fare le cose.

Francesca Innocenti: Al Mondiale 2017 24h sarà un onore correre per la mia Nazione

 

Al Mondiale 24h, il prossimo 1 e 2 luglio 2017 a Belfast, sono stati convocati 7 atleti Italiani dei quali 3 uomini e quattro donne, tra gli uomini Fausto Parigi, Paolo Rovera, e Nico Leonelli; tra le donne Lorena Brusamento, Francesca Innocenti, Virginia Ines Olivieri e Luisa Zecchino.


Di seguito Francesca racconta le sue impressioni prima dei Mondiali rispondendo ad alcune mie domande.

venerdì 23 giugno 2017

Cinzia Sonsogno: Bisognerà lavorare di concerto tra CONI, FIDAL, Scuola

Matteo SIMONE

Cinzia Sonsogno, atleta ultrarunner, presidente dell’ASD Capo d’Orlando, organizzatrice della 6 Ore di Capo d’Orlando, per il quadriennio 2017-2020  ha ottenuto la nomina a delegato IUTA per la Sicilia, ed ora da alcuni giorni fa parte del consiglio FIDAL Regione Sicilia.

Di seguito Cinzia racconta le sue impressioni a seguito di alcune mie domande.
Come hai deciso di candidarti? “Buongiorno Matteo, ti devo confessare che, la decisione di candidarmi, l'ho presa di getto qualche giorno prima che scadessero i termini, senza conoscere i meccanismi che dopo qualche giorno si sono palesati, legati ad apparentamenti schieramenti, pratiche queste che offrono maggiori possibilità di essere eletti. Io mi sono presentata da "libera".”

Domenico Martino, l’ultramaratoneta di Lucera

 

Domenico ha tanti fan che tifano per lui e gli mandano messaggi augurali come è successo alla vigilia della partenza della lunga gara di 100km da parte di una sua paesana runner Matilde Staffa: “Domani alle 15:00 partirà la 100 Km 'Il Passatore' e questo piccolo grande uomo nonché ultra maratoneta percorrerà questi 100 km per la nona volta! Forza e coraggio come sempre, con la mente, il cuore e le gambe! Noi siamo tutti con te! Porta alto il nome di Lucera come hai sempre fatto! Forza Domenico un grande viaggio lungo 100 km pieno di emozioni ti aspetta!”


Domenico non riesce ancora a credere a quello che riesce a fare se pensa che temeva la distanza della maratona, ma una volta superato questo muro niente gli è precluso.
Come sono state le due ultime gare?Dottore carissimo buonasera. È un piacere rispondere al suo questionario. Lei è un supporto psicologico, per me è davvero importante avere una persona a fianco per queste gare estreme.  Ho tanto da raccontare. Il caldo all'inizio ha distrutto tutti gli atleti, sono riuscito a coinvolgere 2 amici che hanno fatto per la prima volta questa gara Pasqualino Onofrillo e Fabio Zara, il risultato per me non ha importanza ho chiuso in 12h31’58” ma la soddisfazione è stata appunto quella di stare insieme a questi amici e vivere questa gara che tutti i podisti hanno come sogno nel cassetto. Passati appena 7 giorni vado a fare la 6 Ore in pista a Campobasso, davvero una pazzia girare per 6 ore su una pista d'atletica di m.420 e riuscire a percorrere km.62.880 con un podio 2°Assoluto dietro ad un amico Michele Debenedictis con il quale abbiamo deciso di chiudere questa gara insieme con un traguardo mano nella mano con gioia e tanta emozione. Questo è saper fare Sport non ci siamo sfidati, non avrebbe avuto senso arrivare 1°, la mia gioia è stata arrivare e salire sul podio con lui. Ho fatto oltre 40 km con il presidente della Podistica Lucera Nicola Bellebuono che mi ha aiutato tanto.

giovedì 22 giugno 2017

Fabrizio Niutta, judo: Lo sport è solidarietà, educazione, rispetto, gioia di vivere

Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 
 

Lo sport non è solo attività fisica e fatica ma anche un’opportunità per conoscersi meglio, per relazionarsi meglio con gli altri.

Si apprende dalla scuola dello sport fatta di regole, di insegnamenti e apprendimenti, di gioco e agonismo, di sconfitte e vittorie, di allenamenti e gare, di incontri, confronti e scontri, di aggregazione sociale, di squadre che portano avanti ideali e decidono obiettivi e mete per le quali impegnarsi e far bene insieme con l’apporto di tutti.
Fabrizio Niutta racconta la sua esperienza di maestro di arti marziali rispondendo ad alcune mie domande.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare sport?Quando ho avuto un problema fisico serio ho pensato di mollare, poi mi sono reso conto che il benessere generale che ti dà lo sport supera ogni tipo di problema, volere è potere.

Stefano Fantuz: Nel trail la 'testa' gioca un ruolo fondamentale

Matteo SIMONE 

Luis Alberto Hernando vince per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale di Trail Running, 49 km con circa 3000 m di dislivello positivo, l’argento va all’altro spagnolo Cristofer Clemente, bronzo al francese Cedric Fluereton. 

Degli italiani Christian Pizzatti arriva 12°, Stefano Fantuz 16°, Luca Carrara 24° e Massimo Mei 32°. Delle squadre maschili oro Spagna, argento Francia e bronzo Usa l’Italia giù dal podio per soli 5’.
Delle donne, oro e argento va alle francesi Adeline Roche e Amandine Ferrato, bronzo Silvia Rampazzo, bene le altre azzurre 12^ Gloria GIudici, 15^. Delle squadre femminile oro Francia, argento Italia, bronzo Spagna.

Enrico Pacini, runner: Sono solo uno che ci mette cuore

Matteo Simone 

Lo sport ti permette di emozionarti, di faticare sperimentando situazioni personali e relazionali. 

Ti permette di scegliere quello che fa per te in quel momento considerando che nulla è per sempre ma che si può sempre cambiare l’onda del cambiamento, così Enrico che inizia a fare basket a 6 anni, poi si dedica alla MTB ed ora ha scoperto la corsa a piedi, ci racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sinceramente mai, i campioni sono altri e nel mio percorso ho avuto modo di incontrane tanti.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho iniziato a giocare a Basket a 6 anni e ho continuato per lungo tempo. Dopo i trenta mi son dedicato alla mountain bike e ora mi dedico alla corsa da 3 anni e mezzo.”

Federico De Col: Ho coltivato giorno per giorno l’amore per la corsa in montagna

Matteo Simone 

Il mondo dello sport è affascinante per il benessere che ne deriva a livello individuale, di squadra e collettivo, lo sport in outdoor ha un fascino elevato per il contatto che si sperimenta con la natura: terra, aria, ambiente. 

C’è una variabilità di percorsi e di clima atmosferico, si può sperimentare terra, sassi, roccia, salite, discese, vento, caldo, freddo, così praticato lo sport ti permette di trovarti in situazioni difficili da affrontare, gestire, superare. Di seguito Federico ci racconta la sua esperienza di atleta attraverso risposte ad alcune mie domande.

mercoledì 21 giugno 2017

Alexander Rabensteiner vince l’Ultra Trail Via degli Dei 131k e La Mozart 100


 
Bella doppietta di Alexander, due vittorie prestigiose in due gare di Ultra Trail, il 2 giugno Alexander vince la prima edizione dell’Ultra Trail Via degli Dei, gara di corsa a piedi di 125 chilometri con un dislivello positivo di 5.100 metri da Bologna a Fiesole.

Dopo due settimane Alexander vince anche La Mozart 100, gara di 105 km e 4700 metri di dislivello positivo, con il tempo di 10h26’ precedendo il gallese Harry Jones e l’ungherese Csaba Nemeth, tra le donne la vincitrice è Cecilia Flori in 12h03’ che precede Simona Morbelli e l’australiana Kath Caty.

Di seguito Alexander ci racconta delle sue ultime due gare rispondendo ad alcune mie domande.

Ciao, com'è andata? Soddisfatto? “Benissimo direi, due gare in due settimane non le avevo mai fatte - non pensavo che in Austria alla gara del Ultra Trail World Tour potessi fare questo risultato - sia come tempo realizzato e come piazzamento.”

martedì 20 giugno 2017

Vito Intini: Nell’ultramaratona come negli altri sport di endurance contano le motivazioni

Matteo Simone  
 

Diventa sempre più difficile mettersi da parte per lasciar spazio ai più giovani, ma nelle ultra 'everything is possible'.

Non c’è un età per iniziare a fare sport o per essere competitivi, così come non c’è un’età per smettere di fare sport o di smettere di essere competitivi.
Per Vito Intini, forse sarebbe l’ora di smettere di giocare a fare sport e di dedicarsi ad altro, ma a volte la corsa chiama, la condiziona è buona e perché non mettersi ancora in gioco? E’ quello che continua ancora a fare l’atleta Vito Intini vincendo la 5ª stRana marathon sabato 17 Giugno 2017 Putignano (Bari) Località San Pietro Piturno, gara valida per il Gran Prix IUTA ultramaratone 2017.
Di seguito possiamo conoscere le sue impressioni post gare e pre mondiale attraverso una breve intervista telefonica.
Vito continua a essere motivato nella pratica della sua disciplina che è l’ultramaratona, lui continua a mettersi in gioco e a ottenere risultati di rilievo come quest’ultima vittoria, nell’ultramaratona come negli altri sport di endurance contano le motivazioni.

Massimo Pisetta, Passatore: Questa gara è un po' come fare una seduta in analisi


Lo sport e la corsa, in particolare, ti portano a sperimentare sensazioni di benessere.

Molti riportano questo rapimento della corsa, questo stravolgimento della vita quotidiano, questa ricerca di gare e voglia di allenarsi per star bene e per competere, per portare a termine gare, per i piazzamenti di categoria, per prendere piatti e premi in natura.
Di seguito Massimo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, com'è andata? Soddisfatto?Caro Matteo, premetto che corro da quasi trent'anni e che lo faccio perché mi piace, non sono un "tecnico" ma più che altro un appassionato. La gara è andata bene, anche perché mi ero prefissato il risultato di portarla a termine per il piatto dei 5 arrivi, non ero molto preparato sulla distanza avendo effettuato una sola maratona in primavera e le solite gare domenicali, corse veloci, montagna, qualche medio, sono molto soddisfatto perché il 323° posto in classifica e il 4° di categoria sono stati delle piacevolissime sorprese.

lunedì 19 giugno 2017

Enrico Bonati: Convocazione in nazionale skyrunning per i Campionati Europei


 
Ancora un’eccellente prestazione per Enrico Bonati, 1° classificato alla Ultra K 32 km 2000d+. A questa vittoria si aggiunge la convocazione in Nazionale.

Di seguito le sue parole sui social alla notizia dell’assegnazione della maglia azzurra: “La maglia azzurra...da bambino la sogni da calciatore anche se sei una brocca...chi non lo ha mai fatto?! Oggi l'occasione è arrivata... indossarla per correre sui monti...incredibile se ci penso a 4 anni fa quando cominciai a correre. Oggi mi hanno chiesta di indossarla...l'azzurro FISKY per una gara di 68 km e 5500d+ sulle Alpi Francesi in Val d'Isere l'8 Luglio, come faccio a dire di no? Non smetterò di sognare...mai!”

Matteo Colombo, mondiali 24 ore: Mi sto allenando fisicamente e mentalmente


Importante è impegnarsi e fare di tutto per costruire la propria performance, poi quello che succede si porta a casa, certo una maglia azzurra diventa una grande responsabilità ma è importante essere sereni e vivere lo spirito di squadra, tutti sulla stessa barca.
Di seguito le impressioni e le sensazioni di Matteo Colombo prossimo ai Mondiali 24 ore su strada a Belfast.
Quali sono i prossimi obiettivi? “Per quanto riguarda le competizioni di ultramaratona (24ore) il "progetto azzurro" è tra i miei obbiettivi imminenti (è il sogno di chiunque viva di sport).”
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante? “Sono molto concentrato e determinato a fare ciò che, assieme ai tecnici dell'ultramaratona italiana, ci siamo programmati e prefissati. Poi la gara l'ho sempre definita come si definirebbe un esame orale all'università... un terno al lotto!”
Quali saranno le strategie di gara? “Mi sto allenando fisicamente e mentalmente per tenere un certo ritmo di gara... la nostra strategia è la costanza del passo oltre alla gestione della gara (sia alimentare che atletica!)”

Pasquale Rinaldi, runner del Gruppo Podistico Montanari DOC

Matteo SIMONE

Un paio di anni fa ho partecipato ad un allenamento collettivo organizzato dal Gruppo Podistico Montanari DOC.

Si trattava di correre per 24km da San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo, esperienza molto bella e panoramica in compagnia di un folto gruppo di corridori amici della società podistica “Manfredonia Corre”. All'arrivo a Monte Sant’Angelo dopo alcune salite per alcuni chilometri tanto freddo ed un ricco rinfresco con un pensiero per tutte le squadre partecipanti.
Di seguito vi presento uno degli organizzatori attraverso risposte a un mio questionario.

Achilles International, Uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi


L’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri.
E’ importante solamente essere presenti senza distrazioni, badare a te stesso e l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende, la vita diventa più facile e a misura di tutti, ti ringraziano e ti arricchisci dal punto di vista emozionale diventa qualcosa che non fai solo per loro ma anche per te e sentirti una persona migliore più ricca dentro, meno competitiva e più partecipativa, vedrai che ti cambia la vita, eserciterai la lentezza e l’attenzione nel fare le cose.
Affidarsi e fidarsi, è quello che si può sperimentare nello sport, è quello che si sperimenta correndo e camminando con gli atleti con disabilità visiva, quattro di loro il 17 giugno hanno disputato la Corri Roma, gara podistica di 10km con partenza da Piazza del Popolo ore 21,00.
Si è corso nella mischia di altri 5.000 atleti quasi al buio con tanto caldo, avanzando con attenzione sintonizzati con i propri passi, il proprio respiro, la propria fatica.
Siamo tutti in grado di poter competere, partecipare, eccellere, basta volerlo, non aspettare il momento migliore, è sempre il momento per mettersi in gioco e apprendere dall'esperienza.

domenica 18 giugno 2017

Fleureton Cedric conquista il bronzo al Mondiale Trail in Badia Prataglia

Le sport au service de la vie, et non la vie au service du sport

 
Cédric Fleureton nel 2005 e nel 2006 ottiene il titolo di Vice Campione Europeo di triathlon. Nel 2010 a causa di un infortunio abbandona l’attività agonista ma nel 2014 e 2015 ha vinto due titoli nazionali nel trail corto ed ha vestito la maglia della nazionale francese in occasione dei mondiali. Nell’ultimo mondiale del 2017 svoltosi a Badia Prataglia Cedric conquista il bronzo e la squadra maschile Francese conquista l’argento dietro la Spagna e davanti l’USA. Mentre la classifica femminile a squadre vede al primo posto la Francia, secondo Italia, terzo Spagna.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Cedric attraverso risposte ad alcune mie domane.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Sì, certo, mi alleno anche per questo."

Qual è stato il tuo percorso per diventare un atleta? "Qualità e lavoro troppo. Ore e ore di Allenamento".
 

sabato 17 giugno 2017

Tiziana Bini: Alla fine di una gara lunga scoppio spesso a piangere dall’emozione


Il fantastico e bizzarro mondo degli ultrarunner, se ne vedono e se ne sentono di tutti i modi, ognuno ha la sua modalità di allenarsi, di gareggiare, di alimentarsi, di abbigliarsi, un mondo da sperimentare, se non lo conosci lo eviti, ma se ti avvicini ne resti catturato.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Tiziana Bini attraverso risposte ad alcune mi domande: Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, quando ho vinto la 50km del Gargano ho assaggiato le emozioni di un vero campione.” Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Provati un po’ tutti, a livello agonistico paracadutismo e poi corsa. Iniziata a 28 anni.” Quali fattori contribuiscono nello sport al benessere e performance?Allenamento, tenacia e stile di vita.”

venerdì 16 giugno 2017

Zagara Arancio: La corsa mi dava la forza...più era dura e più io ero forte


A volte la vita ti mette a dura prova, ti fa incontrare problemi e ostacoli, situazioni difficili da gestire, affrontare e superare, poi succede che incontri lo sport e tutto cambia.

Si sperimentano altri modi di essere al modo, altre modalità di sperimentare benessere, di sperimentare fatica ma anche gioie, da una parte fatica e sofferenza e dall’altra parte gioie e soddisfazioni. Così’ diventa un modo per vivere intenso e piacevole. 
Di seguito Zagara racconta le sue esperienze di vita e di sport rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Campionessa mai né nello sport né nella vita.”

Daniele e Ileana: Noi runners siamo squilibrati!

Matteo SIMONE

Sono tanti gli incontri che si fanno frequentando competizioni sportive oppure conferenze sulla psicologia dello sport, si conoscono delle persone con le quali poi si rimane in contatto, nasce un’amicizia, ci si rivede in giro per le gare, si condividono racconti, fatiche, suggerimenti.

Tra i tanti voglio presentarvi Daniele e Ileana, una coppia di atleti amanti della corsa, della fatica, di ambienti naturali ed ai quali piace far squadra innanzitutto tra di loro, ma anche con altri atleti dai quali attingono ogni sorta di suggerimento per star meglio ma anche per rendere meglio a livello atletico e quindi migliorare le proprie prestazioni sportive.
Ecco di seguito come si presentano Daniele e Ileana rispondendo, in tempi diversi, a un mio questionario di psicologia e sport per il benessere e la performance (Il punto di vista dei comuni sportivi e dei campioni, quali sono gli aspetti che incidono sul benessere e quali sulla performance).

Silvia Rampazzo vince il bronzo al Mondiale Trail Running in Badia Prataglia


Silvia Rampazzo partecipa al Mondiale Trail Running a Badia Prataglia e arriva terza delle donne vincendo il bronzo Mondiale in una gara di 49 km con quasi 6000 metri di dislivello totale all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Vince la gara femminile Adeline Roche in 5h00'44" che precede la connazionale Amandine Ferrato 5h00'47", il bronzo va alla nostra Silvia Rampazzo in 5h11'07" ma otteniamo anche un argento nella classifica femminile per nazioni classificandoci dietro la Francia e davanti la Spagna, grazie alle altre atlete Italiane, in particolare Gloria Giudici che arriva 12^ in 5h25:36 e Barbara Bani  15^ con 5h28:25.

Ora Silvia è inondata di messaggi e contatti da parte di persone che vogliono sapere chi è lei, cosa e come ha fatto a ottenere questo podio Mondiale.

giovedì 15 giugno 2017

E’ un mondo da sperimentare quello delle gare estreme, con attenzione


 
Sto approfondendo argomenti che hanno a che fare con la consapevolezza, la passione e motivazione, il mettersi in moto, il costruire mete, obiettivi, realizzare sogni. La gente non immagina minimamente quello che sperimentano coloro che si avvicinano a gare estreme.

Si sperimenta qualcosa che ha a che fare con la gioia di vivere, vivere intensamente, vivere situazioni forti, superare crisi e problemi, uscire dalle situazioni più disperate e più difficili. Tutto ciò diventa una palestra di vita, si trasferisce tutto nella quotidianità, si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure, si riesce ad andare avanti con quello che c’è.

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