Matteo Simone
La gara maschile di 54 chilometri della Dolomiti Extreme Trail 2017, è stata vinta da Matteo Pigoni in 6h11’ che ha preceduto Fabrizio Puntel 6h49’ ed Enrico Bonati 7h16’, mentre la gara femminile è stata vinta dalla Spagnola Estelita Santin Fernandez in 8h04’ precedendo di un solo secondo Roberta Balcon 8h05’, terza Elisabetta Mazzocco 8h28’.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Matteo Pigoni e Estelita Santin
Fernandez, vincitori maschile e femminile della 54km, attraverso alcune
risposte a mie domande post gara.
Ciao,
com'è andata? Avuto problemi, difficoltà? Sensazioni, emozioni?
Matteo: “Per me è andata benissimo...sono molto
soddisfatto. L’unico problema/difficoltà è stato il territorio...non ho corso
tanto ultimamente sulle Dolomiti quindi dovevo stare molto attento. Sensazioni
positive, il fisico sta bene, emozioni? Tante...quando corro su questi sentieri
ci lascio il cuore.”
Questo
è lo sport che vogliamo, non solo competizione pura, forza e resistenza, ma
anche sentire e ascoltare il cuore, sentire la gara sulla pelle, emozionarsi
attraverso il gesto sportivo a contatto con la natura, fatica ma con
sentimento.
Come
decidi obiettivi e strategie di gara, team, famiglia, amici, figure
professionali?
Matteo: “Decido sempre strada facendo...sono
socio in un azienda di impianti elettrici, quindi i miei allenamenti sono
proporzionali al lavoro che abbiamo.”
Estelita: “C’è sempre un gruppo di amici.
Visualizziamo il percorso insieme e poi io corro. Per le sensazioni in questa
gara mi sono trovata bene. Il tempo era perfetto, non freddo, non calore,
nessuna tempesta, nessun pioggia, perfetto per me.”
Tanti
sono gli ingredienti per il benessere e la performance, al primo posto c’è il gruppo
di amici che sostiene, supporta, consiglia, accoglie, poi diventa importante documentarsi
sulla gara da fare, sull’eventuale percorso, difficoltà, vedersi il tracciato
sarebbe meglio, provane una parte ancora meglio, inoltre diventa importante la
tanta cura di sé, integrazione a sufficienza prima e durante la dura prova,
soprattutto spiluccare spesso solidi e abbeverarsi spesso.
Matteo: “Certamente...da quando ho cominciato a
praticare questa disciplina è cambiato tutto, arrivando poi da sport agonistici
è proprio un modo diverso di pensare allo sport.”
Estelita: “Non molto. Le domeniche saliamo in montagna
per correre e altri due giorni della settimana ci alleniamo per una sessione di
45 minuti ogni giorno non molto intenso. Così non abbiamo infortuni che è molto
importante.”
Il
trail diventa una filosofia di vita, il contatto con la natura, viaggi e
competizioni da far conciliare, conoscenza del territorio e delle persone che
siano atleti, familiari o popolazione locale.
Curi
la preparazione mentale? In che modo?
Matteo: “No, non ho mai affrontato questo discorso.”
Estelita:
“Sono sempre molto
positiva. La montagna mi affascina.”
Hai
un idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?
Matteo: “No, seguo parecchie imprese di atleti ma
secondo me ognuno è fatto a modo suo...quindi io vivo nel mio mondo...senza
seguire altri.”
Certi
idoli sono internazionali per le imprese che sono riusciti a fare, altri sono
nazionali o semplici amici.
C’è
una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti?
Matteo: “Sinceramente tutte le volte che sono in
crisi ripenso a quello che mi diceva mio Papà quando ero piccolo...così delle
volte mi riprendo.”
Estelita: “Se si vuole si può!”
E’
sempre una grande passione ed elevata motivazione a costituire i motori che
spingono un atleta a impegnarsi e a eccellere con gran coraggio e fiducia in
sé.
Prossimi
obiettivi, sogni realizzati o da realizzare?
Matteo: “Prossimo obbiettivo Cortina
trail...sogni? Un giorno mi piacerebbe finire il Tor, speriamo.”
Estelita: “Obiettivi: gara di tre giorni a Riano
(Leon, Spagna) Riano trail run e Trasvaldeonica (Posada de Valdeon, Picos de
Europa, Spagna).”
Importante
è la consapevolezza dei propri bisogni ed esigenze, stabilire propri obiettivi
e mete e darsi da fare per raggiungere propri sogni.
Il Tor è un sogno che
Matteo rincorre da qualche anno, a settembre 2014 Matteo ha provato a correre il Tor des Geants non portandolo a termine.
Interessanti le sue risposte di alcuni anni fa
che riporto di seguito.
Quale
è stata la tua gara più estrema o più difficile? “La più estrema il mezzalama, gara di
scialpinismo che si svolge da Gressoney a Cervinia passando per il Liskam e il
Castore, chi conosce questi posti sa cosa vuol dire, la più difficile il Tor des Geants, gara che non sono riuscito a finire ma che mi ha aperto la mente ad
altre sofferenze…”
Ti
va di raccontare un aneddoto? “Quando mi sono ritirato al Tor la mia
famiglia c’è rimasta male, soprattutto il bimbo piccolo…dopo parecchi mesi, per
la festa del papà mi ha fatto un biglietto con scritto ‘spero che quest’anno
riesci a finire il Tor’.”
Hai
un sogno nel cassetto? “Finire
il Tor…come vuole il bimbo.”
Nella
vita si hanno delle priorità, bisogna sapersi dividere tra lavoro, famiglia e
passione. Lo sport diventa una valvola di sfogo e svago, rende felice, mette alla prova, permette di sperimentare.
Matteo Pigoni è menzionato nel libro “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida” di Matteo Simone. Editore: Psiconline. Collana: Punti di vista.
Data di Pubblicazione: 13 giugno 2019.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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