La
6 Giorni del Pantano è una gara di corsa a piedi della durata di 6 giorni, ha
avuto luogo a Policoro e la prova maschile è stata vinta dal Francese Denis
Orsini che ha completato 674 giri totalizzano 732,374 km, precedendo gli
italiani Fabiano Faorlin e Massimo Taliani. La prova femminile è stata vinta da
Marinella Satta, che ha totalizzato 500,675 km.
Di
seguito Marinella ci racconta della sua esperienza rispondendo ad alcune mie
domande.
Ciao, com'è andata?
“Ciao, tutto bene, stranamente quest' anno ho avuto pochi problemi fisici,
piccoli dolori, com'è normale in questo genere di gara.”
Soddisfatta?
“Soddisfatta del mio risultato, perché mi ero imposta di fare almeno 500 km.”
Avuto problemi, difficoltà? Sensazioni, emozioni? “È andato tutto bene, meno male.
Comunque anche se non riuscivo nel chilometraggio, andava bene lo stesso,
l’importante terminare la gara.”
Marinella è sempre pronta, quando si tratta di correre non si tira mai iidietro, sa come gestire eventuali problemi o crisi, è alla ricerca di record e guinness e di gare sempre più lunghe sempre più sfidanti.
www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
Prossimi obiettivi, sogni realizzati o da realizzare? “Obiettivi veri e propri non ne ho, vivo alla giornata come sempre. A novembre,
se hanno accettato la mia domanda, dovrei partecipare alla 8 giorni della nofinishline
di Montecarlo. Voglio vedere quanto riesco a fare, comunque è sempre bello ed emozionante partecipare ad
una 6 giorni, nonostante la fatica.
Non
so se riesco, mi piacerebbe partecipare agli europeimastergames del prossimo
settembre 2018 a Malaga, a settembre comincio ad attivarmi, dovessi trovare ex
compagne e giocatrici di basket per formare una squadra over 55 o over 60, 2
persone hanno già confermato. Così parteciperemo alle gare di atletica e
basket, tutto per puro divertimento.”
Hai scoperto qualcosa di stessa? "Comunque è sempre bello ed emozionante partecipare ad una 6 giorni, nonostante la fatica.”
Hai scoperto qualcosa di stessa? "Comunque è sempre bello ed emozionante partecipare ad una 6 giorni, nonostante la fatica.”
Marinella è sempre pronta, quando si tratta di correre non si tira mai iidietro, sa come gestire eventuali problemi o crisi, è alla ricerca di record e guinness e di gare sempre più lunghe sempre più sfidanti.
Riporto
di seguito uno stralcio di un’intervista a Marinella è riportata a pagg. 181-187 nel mio libro dal
titolo "Ultramaratoneti e gare estreme",
Prospettiva Editrice, Civitavecchia. Collana: Sport & Benessere, anno
edizione: 2016, pagine: 298 p., Brossura, EAN: 9788874189441
Ti sei sentita campione nello sport almeno un
giorno della tua vita? “Quando giocavo a basket, non mi sono mai sentita inferiore a
nessuno, ho sempre osato, mi sentivo una vera atleta. Anche quando ho iniziato
a correre, non ho mai avuto paura delle avversarie, non mi sono mai sentita
inferiore a nessuna. Ero talmente convinta di ciò che facevo che osavo molto.”
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Tantissimo, quando
giocavo o correvo, riuscivo ad estraniarmi da tutti gli eventuali problemi. Mi passava
tutto, sana come un pesce (pur avendo la febbre a 39-40, quando avevo partita,
come d'incanto mi autoconvincevo di stare bene). Dopo 46 anni di attività (ho
iniziato a giocare a basket nel lontano 1969 e a correre nel 1977), mi fa
ancora stare bene fare attività fisica, a prescindere dal risultato.”
Come hai scelto il tuo sport? “Per il basket, ho
iniziato per seguire le amiche, per la corsa ho iniziato perché
fui invitata da un amico a partecipare ad una gara podistica. Ho
partecipato anche ai giochi della gioventù, correvo per non fare lezione.”
Nella tua disciplina quali difficoltà si
incontrano? “Nella corsa, la difficoltà maggiore, il più delle volte, è mettersi
le scarpe ed andare a correre. Hai meno vincoli di orario. Oppure quando hai
voglia di allenarti, devi cercare di ritagliarti i tuoi spazi e incastrare il
tutto con la vita famigliare e lavorativa (adesso questo problema non c'è l'ho
più, visto che sono riuscita ad andare in pensione).”
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che
più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione
non ottimale? “Quelle poche volte che mi sono ritirata (mai in gare corte fino a 21
km), principalmente per problemi di testa. Quando soffri, se non ti motivi
abbastanza, è facile il ritiro. Per le condizioni ambientali soffro molto il
caldo, se sono motivata e convinta non mi lascio condizionare dal tempo.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Continuo a fare sport
perché mi fa stare bene e principalmente per non ingrassare e poter mangiare
tutto.”
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato
il meglio di te? “Forse quando ho vinto la 15^ edizione della Stratorino. Quando mi
sento bene, do sempre il meglio. Oppure quando corro in staffetta con altre
persone o per un risultato di squadra, cerco di impegnarmi al massimo. Quelle
poche volte che ho avuto un piccolo ingaggio, ho cercato di dare il massimo,
per non deludere gli organizzatori, anche se mi sono trovata in difficoltà, ho
cercato di terminare la gara.”
Quali sono le tue capacità, risorse,
caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Credo grinta,
testardaggine, costanza, divertimento in ciò che faccio, incoscienza.”
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano
aiutano nello sport? “Non sentirsi mai inferiori agli altri. Non pensare troppo alla
fatica. Un passo alla volta, si arriva al traguardo.”
E’ fantastico e straordinario il mondo degli ultramaratoneti, lo spiega Marinella, km dopo km bisogna pensare senza fretta per arrivare fino alla fine, godersi il percorso, accogliere eventuali problemi e crisi ma poi lasciarli andare, la fatica ti fa compagnia per ricordarti che sei al mondo forte e resiliente.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Lo stupore delle persone, quando ho corso la 24 ore su tapis roulant, durante il festival fitness di Torino, le persone non pensavano che sarei riuscita nell'impresa, oppure quando ho corso la maratona di Napoli, palleggiando, diluviava, la tentazione del ritiro era forte, molti napoletani, erano convinti del mio ritiro. Non mi ritirai per il mio grande orgoglio e non volevo deludere gli organizzatori, visto che mi avevano invitato. Però anche alla maratona di New York (chiaramente corsa palleggiando), ho avuto un grandissimo tifo dai concorrenti stranieri e italiani.”
E’ fantastico e straordinario il mondo degli ultramaratoneti, lo spiega Marinella, km dopo km bisogna pensare senza fretta per arrivare fino alla fine, godersi il percorso, accogliere eventuali problemi e crisi ma poi lasciarli andare, la fatica ti fa compagnia per ricordarti che sei al mondo forte e resiliente.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Lo stupore delle persone, quando ho corso la 24 ore su tapis roulant, durante il festival fitness di Torino, le persone non pensavano che sarei riuscita nell'impresa, oppure quando ho corso la maratona di Napoli, palleggiando, diluviava, la tentazione del ritiro era forte, molti napoletani, erano convinti del mio ritiro. Non mi ritirai per il mio grande orgoglio e non volevo deludere gli organizzatori, visto che mi avevano invitato. Però anche alla maratona di New York (chiaramente corsa palleggiando), ho avuto un grandissimo tifo dai concorrenti stranieri e italiani.”
Quali sono o sono state le tue sensazioni pregara,
in gara, post gara? “In genere prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare
bene, dopo un po' che corri, cominci a carburare e quando sei vicino
all'arrivo, in genere di carichi perché sta per finire. Dopo la gara, se ho
corso bene, senza fatica, sono euforica e penso già alla prossima gara.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o
lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Purtroppo si, non ho
potuto fare l'atleta di professione, ho avuto la fortuna di trovare un
lavoro che mi piaceva, lavoravo nella formazione, in una scuola del Comune
di Torino, non me la sono sentita di lasciare il certo per l'incerto
sportivo, l'unico rammarico non aver potuto verificare al 100% le mie
potenzialità. Sono ugualmente soddisfatta.”
Che consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si
trovano a dover fare scelte importanti nello sport? “Fare ciò che dice il
proprio istinto, non temere, non fare mai calcoli, prendere la vita come viene,
se hai costanza, stai bene, sei determinato, nulla è impossibile. Ascoltare
sempre il proprio fisico.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “No, mai. Anche perché non
amo prendere farmaci, se proprio sono costretta, altrimenti mi tengo il male,
finché è sopportabile.”
Quale messaggio vorresti dare per sconsigliare
l’uso del doping? “Non ascoltare mai chi ti propone certe cose, mangiare sano e di
tutto, non privarsi di ciò che piace. Anche gli integratori, non sono abituata
a prenderli, se non in gare lunghe.”
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “Assolutamente no. Anche
quando ero incinta, ho sempre continuato a praticare lo sport, del 1° figlio
camminavo quasi tutti i giorni dai 10 ai 15km, del 2° figlio, fino al 7° mese
correvo quasi tutti i giorni per 10-12 km. Ho gareggiato (chiaramente più
lentamente 5 minuti a km) fino al 7^ mese, non avevo nessuna difficoltà. Andavo
più veloce quando ero incinta che adesso.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Non pensandoci, grazie al cielo ho avuto pochi infortuni nella mia
carriera sportiva. Comunque anche se avevo problemi di salute, ho sempre
cercato di non fermarmi. Ho avuto qualche problema di salute (pleurite ad un
polmone - polmonite dovuta ad un incidente, l'epatite alimentare, mi sono rotta
2 costole (dopo 50 giorni ho corso una 24 ore), sono stata ferma il minimo
indispensabile.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Potrebbe essere utile,
però nel mio modo di essere, purtroppo, continuerei a fare di testa mia.”
Qual è un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per
avvicinarsi allo sport? “Fare sport, senza pensare al risultato, fare ciò che uno si sente, e
divertirsi sempre. Tanto se il risultato deve venire, se hai le doti, prima o
poi il risultato arriva.”
Quali sono i sogni che hai realizzato? “Continuare a praticare lo
sport, nonostante i miei bei 58 anni, è una grandissima soddisfazione. Sono
riuscita a fare tantissimi risultati. La maratona, correre 12-24 e 48 ore su
tapis-roulant, correre la maratona palleggiando, aver corso i 2000 siepi, senza
aver mai provato le siepi, durante i world master game di Torino del 2013, e
fare pure il record italiano è una grande soddisfazione. Aver rappresentato
l'Italia ai campionati mondiali della 24 ore e la 100km per ben 8 volte. Essere
riuscita a correre la 6 giorni.”
E’
in uscita il libro Maratoneti
e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edizioni-psiconline, 2017, Brossura, Formato 15x21 cm, Prezzo 20.00 euro,
ISBN 978-88-99566-16-6
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.htmlwww.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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