Matteo Simone
Giovanni De Gennaro, Gruppo Sportivo dei Carabinieri (ex Corpo Forestale dello Stato), vince il titolo europeo Junior a squadre nel 2009 a Liptosky (SVK) e nel 2010 a 18 anni si laurea Campione del Mondo Junior a Foix (FRA). Nel 2011 a 19 anni al Mondiale Senior di Bratislava (SVK) vince il bronzo a squadre.
Giovanni nel 2012, vince l'oro del mondiale under 23 a squadre di Wasau (USA). Nel 2013 conquista la medaglia di bronzo ai mondiali U23. L’anno successivo conquista l'argento al mondiale U23 australiano. Ha rappresentato l'Italia ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 con un settimo posto.
Nel 2017 vince l'oro alla Coppa del Mondo K1 di Markleeberg (Germania) e l'oro dello slalom K1 dell'ICF Ranking di Ivrea. Nel 2018 vince l'oro alla Coppa del Mondo di La Seu d'Urgeil in Spagna. Il 2019 ancora oro alla gara di Coppa del Mondo K1 di Tacen (Slovenia) e oro al K1 slalom dell'ICF Ranking di Tacen (Slovenia). Nel 2020 vince il suo quarto titolo di Campione Italiano a Ivrea.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giovanni attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti, il significato di questa qualificazione olimpica? La qualifica olimpica è una tappa importante nel mio percorso, sono felice di poter continuare a lavorare per una medaglia olimpica.
Un lungo percorso nello sport da quando era bambino e ora si trova a battersi con i più forti al mondo nei Giochi Olimpici per cercare di occupare un posto sul podio.
Cosa c'è dietro, prima, ora? C'è tanto lavoro, dedizione e determinazione. Ci vogliono anni di sacrifici e l'unico modo per affrontarli è avere un obiettivo chiaro e forte.
Molto interessanti e utili le parole di Giovanni, per ottenere qualcosa di importante bisogna prima decidere i propri obiettivi e poi mettersi all’opera seriamente e duramente per allenarsi e raggiungerli con sacrifici ma anche tante soddisfazioni.
Cosa pensi della gara olimpica, eventuali criticità, punti di forza? L'olimpiade è una gara unica, l'atmosfera che si respira è totalmente diversa da quella di un mondiale o europeo. Il fatto di aver già partecipato a Rio sarà un valore aggiunto. Penso che il modo migliore per affrontarla sia rimanere lucidi e non farsi prendere da ciò che circonda l'evento, in fin dei conti rimane una gara di canoa con le stesse regole di tutte le altre.
In eventi considerati importanti bisogna essere lucidi, centrati e focalizzati, avere la consapevolezza di quello che si vale, e cercare di essere sereni ma attivati per poter esprimersi al meglio.
Ti senti pronto, consapevole, ansioso, attivato? Mi sento pronto ad affrontare questo periodo che porterà ai giochi, sono carico e voglio godermi al massimo tutto il processo di preparazione.
La qualifica olimpica è un obiettivo raggiunto, un sogno che si trasforma ma è anche un punto di ripartenza, bisogna avere la consapevolezza che bisogna ancora arrivarci e sarebbe meglio non trascurare nessun aspetto che potrebbe essere fondamentale nella gestione della gara.
Cosa dicono di te i tuoi familiari, amici, avversari? Amici e familiari sono felici per me e si fanno sentire, questo mi dà ancora più energia. Hanno un ruolo fondamentale nella mia vita.
In momenti e periodi delicati e importanti è bene avere supporto di familiari e amici, l’atleta ha bisogno di essere compreso e sostenuto.
Sei felice, motivato, entusiasta? Sono felice e motivato, sto preparando questa stagione da diversi anni e finalmente è arrivato il momento di divertirsi.
È bello che si parli anche di divertimento, in effetti per Giovanni lo sport è un lavoro ma ci vuole tanta passione per impegnarsi e non mollare per tanti anni ad alti livelli.
Dove vuoi arrivare, cosa vuoi ottenere d'importante? Il mio obiettivo per questo quadriennio è vincere una medaglia a Tokyo, ce l'ho in testa da dopo la fine a Rio 2016.
Mi sembra alquanto consapevole e determinato Giovanni nelle sue possibilità considerato che il suo percorso sembra essere stato sempre in crescita vincendo tante gare di Coppa del Mondo e Mondiali, pertanto, si tratta di continuare a crederci e puntare il più alto possibile.
A Rio 2016, Giovanni arriva settimo mentre alle Olimpiadi di Tokyo si qualifica per la semifinale del K1 con il secondo posto nella classifica combinata delle due discese, ma non è riuscito a entrare in finale classificandosi al quattordicesimo posto, per la finale si qualificavano solo 10 atleti.
Chi è stato determinante? Tutte le persone che mi hanno aiutato in questi anni sono parte del mio percorso di crescita, a partire dai familiari e amici fino ai compagni di squadra e allenatori. Tutti hanno un ruolo nella mia vita e meritano la mia gratitudine.
Dietro e accanto l’atleta ci sono tante persone che contribuiscono al suo benessere e performance e Giovanni ha dalla sua parte familiari e amici appassionati e praticanti della canoa e altre figure importanti che si occupano di lui per sostenerlo nei suoi bisogni ed esigenze.
Come ricambi il tuo tifo e sostegno? Ringrazio di cuore chi mi tifa e chi sostiene, soprattutto chi lo fa senza interesse e senza guardare i risultati. Preferisco essere sostenuto per i valori che esprimo o il mio modo di andare in canoa piuttosto che per i risultati.
Ringrazio Giovanni per la disponibilità a raccontare le sue impressioni molto utili e interessanti per atleti e staff.
Un’intervista a Giovanni è riportata nel mio libro “Sogni olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”. Presentazione: Isabel Fernandez. Prefazione di: Sonia De Leonardis.
Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta
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